Rifugio Alpe di Colonno 1.322 m. – Croce sull’Alpe 1.358 m. –
Monte Costone 1.441 m. – Monte Sertore 1.393 m.
(Italia – Valle d’Intelvi – Como)
percorso di trekking in cresta, con vista impagabile sul Lago di Como, sul Lago di Lugano e su tutta la catena delle Alpi
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Località di partenza: Rifugio Alpe di Colonno 1.322 m.
Quota di partenza: 1.322 m.
Quota di arrivo: 1.441 m. (Monte Costone) e 1.393 m. (Monte Sertore)
Dislivello: 119 m.
Posizione: Valle d’Intelvi (Como)
Difficoltà: E [livelli scala delle difficoltà]
Tempo impiegato: 1h 30 minuti per l’andata
Periodo: tutto l’anno, ma attenzione ai pendii ghiacciati nei mesi invernali
Attrezzatura richiesta: classica da trekking (ciaspole e ramponi nei mesi invernali)
Discesa: per la via di salita
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli
Piacevole e semplice escursione che permette di fare un buon percorso di trekking, appagati da una vista
meravigliosa sul Lago di Como (da un lato) e sul Lago di Lugano con vista su Porlezza (dall’altro lato).
Siamo all’ultimo giorno del mese di febbraio, il tempo è bello e la temperatura nelle ore più calde della giornata,
incomincia ad essere piacevole.
Decidiamo inizialmente di ritornare al Monte Crocione per fare delle riprese video con il nostro drone e
documentare un posto che gode di una balconata naturale straordinaria.
In auto raggiungiamo la città di Como e impostiamo il navigatore per il paese di Pigra.
Giunti a Pigra, bisogna inerpicarsi su una strada asfaltata stretta e tortuosa seguendo le indicazioni per il Rifugio Boffalora.
Il percorso di avvicinamento in auto non prevede particolari difficoltà, ma bisogna mettere in conto
parecchi km dove riesce a passare soltanto una macchina per volta e nel periodo invernale,
potrebbero essere presenti ampie zone ghiacciate / innevate.
Da Pigra risaliamo con attenzione, fino all’Alpe di Colonno, dove con nostra sorpresa, troviamo
la strada chiusa per neve….
Non è quindi possibile proseguire.
Parcheggiamo la vettura nel piazzale sterrato adiacente al Rifugio Alpe di Colonno.
Il Rifugio è purtroppo chiuso e non possiamo visitarlo.
Siamo a 1.322 m.
All’ingresso del piazzale, troviamo come “gettoniera” per pagare la sosta, una vettura con i finestrini
leggermente abbassati.
Sui vetri di questa vettura dei fogli di carta attaccati con lo scotch, invitano i turisti a lasciare una piccola offerta.
Visto il cambio di programma, e l’impossibilità a raggiungere il Monte Crocione, dal Rifugio Alpe di Colonno,
saliamo per pochi metri, fino a raggiungere una croce di vetta denominata Croce sull’Alpe a 1.358 m.
La salita avviene tutta su un manto innevato e parzialmente ghiacciato per le temperature negative notturne.
Dalla Croce sull’Alpe la vista è stupenda.
Molto più in basso compare uno dei rami del Lago di Como con le acque che brillano con i primi raggi del sole,
e i ripidi pendii ricchi di vegetazione che a zampa di elefante entrano direttamente nel lago.
Ci fermiamo ad ammirare questo paesaggio per una decina di minuti.
Che bellezza.
Risaliamo verso una boscaglia in direzione del Monte Costone.
Pur avendo visto e letto una mappa su un cartello nei pressi del Rifugio Alpe di Colonno, lungo il percorso,
troviamo solo dei frequenti bollini gialli e viola che ci confermano di essere su un sentiero corretto,
ma non troviamo alcun cartello che indica in modo chiaro la destinazione.
Un peccato, questo è un aspetto da migliorare.
Tuttavia, andiamo per intuito e prima ci addentriamo e risaliamo una boscaglia, per poi risalire un pendio
totalmente innevato da un manto spesso circa 50 – 60 cm.
La particolarità di questa salita è data dall’ambiente che ci circonda.
Difficile da spiegare, ma è come se tre stagioni dell’anno, si fossero date appuntamento per presentarsi
tutte insieme nello stesso posto e nello stesso momento.
Al suolo la neve con la sua superficie parzialmente ghiacciata ci ricorda l’inverno e le rigide temperature.
Ma la stessa superficie nevosa, presenta centinaia di foglie marroni appena cadute dagli alberi e che si sono
posate sul candido e bianco manto nevoso.
Questo aspetto ci ricorda l’autunno, quando la lenta e costante “pioggia di foglie” dalle piante verso il terreno,
porta l’inverno a bussare alla porta.
Ma poi, guardando il lato del pendio più ripido ed esposto a sud, notiamo che in molti punti, la neve è quasi
scomparsa e il sole inizia a scaldare in modo piacevole il nostro cammino, aspetto che ci presenta
l’arrivo della primavera, avvalorata da qualche farfalla che ogni tanto e in modo discreto ci gira intorno.
Una strana, rara e piacevole sensazione che cerchiamo di catturare con le nostre macchine fotografiche,
ma è solo vivendo quest’atmosfera, che si apprezza tutto lo splendore della natura e
di quali emozioni è capace di regalare.
Nel frattempo proseguiamo il nostro percorso in direzione del Monte Costone, risalendo il pendio
abbondantemente innevato, dove in alcuni punti la crosta superiore del (gelo e rigelo) è ancora ben presente,
mentre in altri punti lo scarpone affonda fin oltre il ginocchio.
Arriviamo in circa 45 – 50 minuti sulla cresta del Monte Costone a 1.441 m. con una vista impagabile
sul Lago di Como, su Tremezzo e il Dosso di Lavedo.
Decidiamo di fermarci qui per una sosta, per sederci su una parte di erba perfettamente asciutta e per
ammirare la balconata naturale che il luogo ci offre.
Approfittiamo per sdraiarci e prendere un pò di sole, in un silenzio totale: che paradiso.
Mezz’oretta di pura prigrizia, prima di ripartire per la seconda tappa di questa panoramicissima dorsale.
Dal Monte Costone percorriamo in cresta una cinquantina di metri che ci porteranno su un altro “balcone”
che abbraccia totalmente il Lago di Como.
Scendiamo quindi lungo un pendio, prima di risalire un ampio tratto innevato che ci conduce verso il Monte Sertore.
La salita non è impegnativa, ma fatico parecchio ad avanzare perché in certi punti sprofondo nella neve
fino all’altezza della coscia.
Guardo in avanti e vedo il bianco candido della neve che contrasta con l’azzurro del cielo.
Ancora qualche decina di metri e arriviamo sulla cima del Monte Sertore, dove troviamo una seconda croce di vetta.
Abbiamo impiegato circa 45 minuti per fare la tratta Monte Costone – Monte Sertore.
All’orizzonte il Monte Generoso da una parte e la Valsassina con le Grigne dall’altra.
Sarete circondati da tutto l’Arco Alpino ben visibile nel nostro caso, grazie a una giornata particolarmente limpida.
Ci fermiamo ad ammirare.
Resto senza parole per quello che i miei occhi riescono a vedere su un orizzonte così ricco e così ampio.
Potremmo proseguire, lungo la dorsale, dove sembra che si possa scendere fino al paese di Pigra.
Ci proponiamo di rifare questo giro nei prossimi mesi, per raggiungere altri monti della zona:
ne vale veramente la pena.
Tuttavia decidiamo di rientrare per poter recuperare la macchina parcheggiata all’Alpe di Colonno.
Scendiamo quindi dal Monte Sertore verso il Monte Costone.
Si sprofonda nella neve e mi inciampo scivolando sulla pancia per qualche metro (stile surf), sull’ampia
solitaria e improvvisata pista di bob.
Sorrido come un bambino: questa è la libertà che amo, questa è la montagna che mi diverte,
questi sono i percorsi per i quali vivo.
Mi fermo ad apprezzare il momento.
Risaliamo la dorsale per ritornare lentamente verso l’Alpe di Colonno, contenti di aver trascorso una meravigliosa
giornata di sole in una località che il mondo intero potrebbe invidiarci.
Che posti, che panorami, che bellezza.
Relazione, fotografie e riprese video di: Michele Giordano e Andreina Baj
Note: le tempistiche che ho riportato sono puramente indicative e fanno riferimento a un percorso innevato,
quindi molto differenti se consideriamo un terreno estivo asciutto.
Escursione adatta a tutti: ottimo percorso di allenamento per chi vuole fare trekking.
Luogo perfetto per chi ama la fotografia e le riprese, di un luogo tra i più belli e panoramici d’Italia.