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Bivacco Cosimo Zappelli 2.270 m. (Italia – Plan de L’Arolla – Valdigne)
parliamo di un bivacco di ultima generazione dotato di tutti i comfort e posto in una posizione strategica,
accanto al sentiero dell’Alta Via n° 2.
Un ottimo punto di appoggio prima di intraprendere nuove vie di salita

Bivacco Cosimo Zappelli
segnavia 11 bivacco cosimo zappelli
segnavia 5 bivacco cosimo zappelli
segnavia 2 bivacco cosimo zappelli


Località di partenza:
 Chabodey (La Salle) – frazione La Pera 980 m.
Punto di arrivo: Vallone del Torrente di Lenteney – Plan de L’Arolla 2.270 m.
Quota di partenza: 980 m.
Quota di arrivo: 2.270 m.
Dislivello: 1.290 m.
Posizione: Plan de L’Arolla  – Vallone del Torrente di Lenteney (comune di La Salle)
Difficoltà: E [scala delle difficoltà]
Ore: 3h 20 minuti per la salita dalla frazione La Pera di Chabodey, fino all’arrivo al bivacco Cosimo Zappelli
Circa 2h 50 minuti per la discesa che avviene lungo il medesimo percorso di salita
Periodo: da metà maggio (previa verifica delle condizioni di innevamento), a fine ottobre
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
(consigliati ramponcini da neve in caso di attraversamento di ampi nevai)
Segnavia: n° 11, n° 5 e Alta Via n° 2
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

Benvenuti o bentornati sulle pagine del nostro sito internet.
Siamo in una giornata di fine maggio e oggi ci siamo prefissati come escursione di trekking, di raggiungere il nuovo
Bivacco Cosimo Zappelli (2.270 m.) inaugurato nel mese di ottobre 2021.

Premetto che a mio avviso il termine “bivacco” non è appropriato a questa struttura che la definirei piuttosto una
“suite di alta quota”, perché è semplicemente splendida, ben concepita, ben organizzata, accogliente, con tutti i comfort,
dove ci si sente “a casa”, e dove l’unica cosa che manca sono le ciabatte, tutto il resto lo avrete a disposizione.

Il Bivacco Cosimo Zappelli è situato a un’altitudine di 2.270 m. nel vallone del Torrente di Lenteney, accessibile dal
sentiero con segnavia n° 11, poi segnavia n° 5 e successivamente dal percorso dell’Alta Via n° 2.

Ma andiamo per ordine, perché abbiamo un pò di cose da raccontare sull’escursione di oggi.

La giornata comincia la mattina presto, con il cielo sereno e il sole che lentamente si alza illuminando con dei colori caldi,
prima le vette e poi man mano scende lungo i pendii, fino ad arrivare ai paesi sottostanti.

In auto, tramite la SS26 raggiungiamo il borgo di La Salle e arrivati alla rotonda del paese, giriamo prendendo le
indicazioni per Chabodey (che raggiungeremo in pochi minuti) e, successivamente per la frazione La Pera (980 m.),
dove troveremo sulla sinistra un piccolo parcheggio che ospita una decina di vetture in prossimità di una chiesetta.

Il consiglio è quello di arrivare sul presto, per non rischiare di non trovare posto.
Il lungo percorso di trekking che andremo a fare oggi, possiamo suddividerlo sostanzialmente in tre tratte.
La prima tratta la si affronta tutta nel bosco e porta da Chabodey, fino alla frazione di Lazey.
La seconda tratta anch’essa all’interno del bosco, porta dalla frazione di Lazey fino al ponticello di legno nei pressi
della baita di Promoud.

La terza e ultima tratta decisamente più breve e quasi tutta fuori dal bosco, porta dal ponticello di legno fino al bivacco.
Lasciata, l’auto ci si incammina risalendo la strada asfaltata ed entrando nel villaggio, dove appena dopo un cartello
stradale (prima della cabina dell’Enel), sulla destra e seminascosto, troviamo sia il sentiero che le indicazioni.

Il segnavia da seguire è il numero 11.
Entriamo all’interno di una fitta vegetazione e poco dopo, ritroviamo la strada asfaltata che percorreremo per una decina
di metri in leggera discesa, per poi ritrovare sulla destra il sentiero che entra nel bosco.

Bisogna seguire le frecce gialle disegnate sulle pietre.
Il sentiero ci farà attraversare la strada asfaltata un pò di volte, andando così a tagliare quello che sarebbe un percorso
più lungo nel caso si seguisse la poderale.

Si incomincia a risalire un fitto bosco, fino ad arrivare a un bivio dove alla nostra sinistra troviamo diverse indicazioni,
tutte numerate con segnavia n° 11 che portano verso diverse possibili mete.

Noi dovremo prendere e seguire sulla sinistra queste indicazioni andando a percorrere il sentiero all’interno del bosco
e tralasciando alla nostra destra la poderale.

Da questo punto in avanti dobbiamo considerare circa 45 minuti di salita tutto all’interno di una grandiosa pineta,
su un ampio sentiero ricoperto da un tappeto infinito di aghi di pino.

Saremo circondati da pini secolari tra i quali filtrano i raggi del sole che vanno a illuminare il muschio presente lungo
i bordi e, che si estende verso il sottobosco.

Il profumo della resina, insieme al cinguettio degli uccelli saranno la nostra compagnia per questa prima tratta che
ci farà arrivare su una strada poderale nella frazione di Lazey 1.500 m. 

All’arrivo su questa strada poderale, dobbiamo girare a sinistra, tralasciando alla nostra destra la chiesetta bianca
di San Luigi Gonzaga che vediamo su una collinetta.

Inizia qui la seconda tratta.
Superiamo una fontana, proseguiamo dritto, e al primo tornante continuiamo ad andare dritti su una larga mulattiera
che poi si trasforma in un sentiero e attraversa una boscaglia, per sfociare su una poderale dove svolteremo a sinistra. 
Proseguiamo seguendo un tratto in piano, passiamo sopra un ponte che troviamo alla nostra sinistra, tralasciando alla
nostra destra il sentiero per il Colle d’Ameran (2.666 m.).

Oltrepassato il ponte, cammineremo sempre dritti e in piano per circa mezz’ora su una lunga poderale che
ci accompagna verso il fondo del vallone e che termina su un secondo ponte che sfocia su uno slargo erboso.

Noi, poco prima di questo secondo ponte, dobbiamo svoltare a sinistra seguendo le paline segnaletiche per
inoltrarci nuovamente nel bosco.

Da questo punto, dobbiamo considerare circa un’ora e 1/4 di salita in alcuni tratti un pò ripida, che ci porterà a
superare una bastionata boschiva e che ci farà prendere quota.

Il sentiero, è sempre facilmente intuibile e quando la pendenza incomincerà ad attenuarsi, sentiremo il rumore
del Torrente Lenteney che a breve si materializzerà alla nostra destra con le sue acque limpidissime, contornato
dalle vette ancora parzialmente innevate e dai pini verdissimi.

Un paesaggio e un panorama degno della tela di un pittore.
Questa è la montagna che amo e dalla quale non vorrei mai andarmene.
Proseguendo il sentiero oramai quasi in piano, giungeremo nei pressi di una cappella votiva ricavata all’interno di
una roccia e protetta da un piccolo cancelletto di colore rosso.
Superiamo la cappella votiva, e poco dopo si arriva a una palina segnaletica con un ponticello in legno che
andremo ad attraversare, seguendo le indicazioni per il segnavia n° 2 riferite all’Alta Via n° 2: avremo quindi il
Torrente di Lenteney alla nostra sinistra.

Inizia qui la terza ed ultima tratta.

segnavia
sorgente d'acqua sentiero numero 5 bivacco cosimo zappelli

Nei pressi del ponticello in legno, troviamo una fontana di acqua limpidissima che sgorga da un tronco d’albero.
Mi sono fermato a osservare e ammirare questo tesoro indispensabile che troppo spesso sottovalutiamo, ma che è
alla base del nostro benessere e della nostra sopravvivenza.

Dal ponticello in legno si supera la Baita di Promoud 2.013 m. che troviamo alla nostra destra e contornati oramai dalle
montagne, risaliamo il sentiero che oltrepassa il rado bosco.

Successivamente, passeremo delle piccole conche con una bassa vegetazione, mentre alla nostra sinistra molto
più in basso vedremo il Torrente di Lenteney che in alcuni tratti forma delle curiose curve con anche un
piccolo laghetto.

Stiamo arrivando al Plan de l’Arolla, molto aperto, formato prevalentemente da erba e sassi, ai piedi del
Mont Paramont (3.301 m.) e dopo pochi minuti e qualche curva oramai quasi in piano, ecco che compare il
Bivacco Cosimo Zappelli, dal colore antracite.

Una struttura che già da lontano, ricalca con le sue forme un design innovativo, che non ha nulla a che vedere con i
classici bivacchi “di una volta”, ai quali siamo stati abituati.

Ma è avvicinandomi che sono restato stupito dalla bellezza e dall’eleganza di questo bivacco.

All’esterno, la porta di ingresso è posta accanto a una grande vetrata a forma di trapezio ed è stata anche ricavata
una panca dov’è possibile rilassarsi e prendere il sole.

Entrando troviamo un disimpegno dove posare l’attrezzatura, gli zaini e volendo gli scarponi.
Aprendo una seconda porta entriamo in quella che io mi sento di definire una “suite in alta quota”.
Le pareti sono tutte perlinate in legno con ancora il profumo dei materiali che sono stati utilizzati.
Alla nostra sinistra troviamo un ampio tavolo con in centro una piastra ad induzione dov’è possibile far scaldare un
buon thè o un buon caffè, senza neppure disturbarsi e alzarsi per andare in cucina.

Accanto alla tavola, due finestre lato sud – ovest e protette dal doppio vetro, permettono di vedere il panorama in direzione
del Mont Paramont (3.301 m.) e della Testa di Paramont (3.140 m.), mentre frontale al tavolo una grande finestra a
forma trapezoidale permette di vedere la vallata dove scorre il Torrente di Lenteney e il crinale che sale verso la vetta.

La cucina, posta a pochi metri dal soggiorno è equipaggiata con tutto il necessario, compresa l’acqua corrente (non
potabile, ma utilizzabile per i servizi di cucina).

Troviamo le piastre per cucinare, il lavello per lavare, le caffettiere, le posate, le presine per posare le pentole ancora
calde e poi una lunga mensola con tazze, tazzoni, bicchieri e piatti.

Appena sotto il banco cucina, ci sono le pentole, i detersivi, le spugne: non manca nulla.
Una delizia !!
Oltrepassando la zona giorno, si arriva nella zona notte, dove sono stati ricavati 10 posti letto equipaggiati con
comodi materassi e coperte, oltre a un’ampia mensola dov’è possibile posare oggetti vari.

Ma le sorprese non sono finite.
Oltre ad avere “ovviamente” la luce a led in entrambe le zone, (alimentata dai pannelli fotovoltaici), uscendo dal
bivacco e portandosi sulla parte posteriore della struttura, troviamo una porta che permette l’accesso alla toilette con
il lavandino, il gabinetto e la finestra per l’areazione.

L’acqua è disponibile solo nei mesi estivi, da maggio a settembre, poi l’impianto viene svuotato per
evitare congelamenti.

Il Bivacco Cosimo Zappelli, composto da quattro moduli prefabbricati, è stato interamente finanziato dal Comune di
La Salle, per una spesa complessiva pari a 163.000€ 
Tra la lamiera e la perlinatura in legno, è stata posata della lana di roccia per l’isolamento termico.

Ho incontrato personalmente (e per caso) il sindaco di La Salle, Loris Salice nei pressi del bivacco.
Oltre ad avermi spiegato le fasi del progetto e della sua realizzazione, sono stato piacevolmente colpito dall’entusiasmo
di Loris, dalla sua determinazione e dal suo grande impegno nello sviluppo di questa importante opera.

Qui è stata realizzata una struttura veramente molto bella e posata in luogo strategico, perché ci troviamo lungo il
sentiero dell’Alta Via n° 2.

Dal bivacco il sentiero prosegue, e in circa 3 ore ci porta al Rifugio Deffeyes 2.500 m. e da lì verso un’altra infinità di
possibili mete alpinistiche.

Il bivacco è stato dedicato a Cosimo Zappelli, guida alpina, fotografo e scrittore, che nella sua vita ha unito la passione
per la montagna, alla divulgazione letteraria, fondamentale per far conoscere agli altri le bellezze della montagna.

Dopo una lunga sosta nei pressi del bivacco, complice una giornata da favola, e dopo aver apprezzato il silenzio,
il profumo dell’aria e lo spettacolo delle montagne dalle quali sono circondato, è purtroppo giunto il momento di
incamminarmi e rientrare verso casa.

Il percorso di discesa avviene lungo il medesimo percorso di salita.
Mi fermo ancora una volta ad osservare le limpide acque del Torrente di Lenteney e a fotografare alcuni ometti in pietra
che ho sempre trovato con piacere lungo le tante vie da me percorse.

Riprendo quindi il cammino per scendere nel bosco e arrivare dopo quasi tre ore al paese di Chabodey.
Si è conclusa una giornata fantastica, con un’esperienza piacevolissima.
Ancora una volta, mi sono convinto e ho avuto conferma che nella vita è fondamentale “credere sempre in ciò che si fa”.
Questo bivacco è la testimonianza diretta.
A presto con tanti altri giri e tante altre escursioni.

Relazione e fotografie di: Michele Giordano e Elfrida Martinat


Note:
magnifico giro di trekking in una vallata davvero bella.

3/4 del percorso sono all’interno di un fitto bosco: un polmone verde dal valore inestimabile.
Il Bivacco Cosimo Zappelli è una struttura di ultima generazione, dotato di tutti i comfort, accogliente, calda, piacevole,
posta in una posizione strategica, accanto al sentiero dell’Alta Via n° 2

Un luogo perfetto per soggiornare e rilassarsi una notte, prima di riprendere il cammino per nuove mete e nuove avventure.
Si raccomanda di lasciare la struttura pulita e in ordine, in modo che tutti possiamo usufruire di questo punto
d’appoggio veramente ben concepito.

sorgente d'acqua bivacco cosimo zappelli