“Sentiero dei Grandi Alberi”
Morterone – Cul Volt – Alpe Costa del Palio 1.440 m.
(Italia – Valsassina)
percorso ad anello ottimamente segnalato, che si sviluppa per un lungo tratto all’interno di un bosco con alberi secolari
di alto pregio e valore, per poi procedere su una dorsale molto molto panoramica
Località di partenza: Morterone 1.070 m.
1° punto intermedio: Fontana del Merlo 1.190 m.
2° punto intermedio: Cul Volt 1.370 m.
Località di arrivo: Alpe Costa del Palio 1.440 m.
Tempo richiesto: 2h 45 minuti percorso di andata e 2h 10 minuti per il percorso di ritorno, che avviene su una
tratta differente rispetto a quella affrontata in salita
Dislivello: circa 370 m.
Segnavia: n° GA su percorso ottimamente indicato – giro ad anello –
Livello di difficoltà: E [scala dei livelli]
Periodo: tutto l’anno, previa verifica delle eventuali condizioni di innevamento
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli
Il Sentiero dei Grandi Alberi è un percorso di trekking ad anello che si svolge per circa il 70% all’interno di fitti boschi,
con piante secolari che rappresentano un patrimonio naturale inestimabile.
Il tracciato si sviluppa sul versante nord della Costa del Palio con partenza da Morterone, fino al raggiungimento
degli alpeggi.
Il sentiero è ottimamente segnalato dall’inizio alla fine: complimenti all’ente che ha in gestione quest’area, perché
è stato fatto un lavoro di orientamento perfetto, impeccabile, sempre chiaro, preciso in ogni punto e in ogni dettaglio,
permettendo anche a chi non è pratico della zona, di muoversi con disinvoltura e senza mai incorrere in errori.
Il punto di partenza dell’esclusione di oggi è il comune di Morterone 1.070 m. che è il più piccolo comune d’Italia con
circa una trentina di abitanti e dove il “centro storico” è formato dalla chiesa e dal municipio.
Non c’è altro.
Non ci sono le scuole.
Da Lecco bisogna andare verso Ballabio, per poi prendere la SP63, una stretta strada asfaltata di montagna che
per circa 15 km si inerpica tra pareti rocciose.
La SP63 è ben tenuta, tuttavia la carreggiata è parecchio ridotta, piuttosto esposta (ma sempre protetta),
dove in molti punti transita una sola macchina alla volta e sale con continui tornanti.
Partiti per questa escursione la mattina con il sole, siamo rientrati nel tardo pomeriggio con pioggia e neve.
Vi raccontiamo la nostra esperienza che vi anticipo è stata positiva e piacevole.
Benvenuti o bentornati sulle pagine del nostro sito.
Se cercate un posto isolato e sperduto, Morterone non vi deluderà.
A cominciare dalla strada che arriva fin quassù: un misto tra tornanti continui, piccole gallerie, e un tracciato che
si snoda tra il vuoto e le pareti rocciose della montagna.
Impossibile perdersi a Morterone anche perché nel centro storico troviamo la chiesa e il palazzo del comune.
Poco distante il piccolo parcheggio che accoglie una decina di vetture, ma che ha già la sua colonnina di ricarica
per le auto elettriche.
L’escursione di oggi è il “Sentiero dei Grandi Alberi” che parte dal comune di Morterone 1.070 m. e arriva fino
all’Alpe Costa del Palio 1.440 m. e si completa in un pò meno di 3 ore di cammino.
Troviamo fin da subito le indicazioni con la strada in parte asfaltata e in parte in acciottolato, che ci fa passare
tra qualche casa del paese, per poi diventare ben presto un’ampia poderale che dolcemente inizia a salire
allontanandoci da Morterone che incominceremo a vedere in lontananza.
Dopo circa 15 minuti di cammino, si entra dentro al bosco, passando accanto a faggi con un diametro del tronco
di oltre un metro e uno sviluppo in altezza che sfiora i 30 m.
Pensate che queste sono piante che possono vivere anche oltre 150 anni.
L’ampia poderale è sempre agevole e i frequenti simboli bianchi e rossi con la dicitura “GA”, rappresentano un
punto di riferimento che troveremo molto spesso lungo tutta la tratta.
Sole e nuvole si intervallano in questa prima parte della giornata, andando a disegnare curiose ombre sul terreno e
andando a illuminare vecchie baite in pietra ormai abbandonate, che troviamo lungo il nostro cammino,
insieme ad altri piccoli gruppetti di case che formano minuscoli paesini.
Gli anelli in ferro attaccati ai muri delle antiche baite, testimoniano la tradizione contadina del luogo, dove in passato
venivano annodate le corde degli animali.
Dopo circa 30 minuti abbondanti di cammino, l’ampia poderale lascia il posto al sentiero che lentamente risale
la montagna con ampi zig zag, portandoci a lambire altri vecchi ruderi di baite, nascoste tra imponenti aceri con tronchi
con una sezione che superano in alcuni casi il metro e 30 di diametro.
In questa parte del percorso si cammina su un tappeto infinito di foglie cadute nello scorso autunno, con uno
spessore di oltre 20 cm in altezza.
Sembra quasi di camminare sulla neve, dove lo scarpone affonda per intero tra il fogliame.
Si giunge così dopo circa 45 minuti di cammino alla “fontana del merlo” 1.190 m. dove da una piccola feritoia scende
all’interno di una vasca dell’acqua.
Nel nostro caso, la vasca della fontana piena d’acqua, era ricoperta da un fitto strato di foglie secche, rendendo
così poco percepibile che sotto le foglie c’erano almeno 30 cm d’acqua.
Durante la salita restiamo incantati dalla dimensione di alcuni faggi che provando ad abbracciarli, non arriviamo
neanche a metà della loro circonferenza.
Le enormi radici, somigliano a “grandi gambe e grandi piedi” di splendide creature naturali e il nome
“Sentiero dei Grandi Alberi” è assolutamente appropriato al tipo di percorso.
Troviamo spesso delle targhette in metallo poste nei pressi degli alberi più prestigiosi, che spiegano la tipologia
di pianta, gli anni di vita, le dimensioni e altre interessanti caratteristiche.
Sentiamo dei rumori provenire dal bosco e individuiamo un gruppo di camosci che scendono lungo i ripidi pendii.
Purtroppo non riusciamo a fotografarli essendo lontani e veloci nella loro discesa verso valle.
Questi sono luoghi dove camosci e caprioli “sono di casa”.
Ci fermiamo per guardarci attorno e osserviamo all’orizzonte le creste delle montagne: un misto tra boschi,
paesi sperduti e abbarbicati e fittissime zone boschive.
Dopo circa 2 ore di cammino e di salita (mai faticosa), il bosco si dirada e dal sentiero sbuchiamo su un’ampia dorsale
in località Cul Volt 1.370 m.
Qui giriamo a sinistra, lasciamo il sentiero, e prendiamo una poderale, seguendo le indicazioni che indicano la
nostra destinazione finale: l’Alpe Costa del Palio.
Questa poderale sale dolcemente ed essendo al disopra della faggeta, permette di avere una vista molto aperta
su un panorama bellissimo.
Infatti alla nostra sinistra abbiamo la visuale sulla Val Taleggio, che collega la Val Brembana con la Valsassina.
Individuiamo diversi paesini tra cui Vedeseta e Avolasio già in provincia di Bergamo con strade tortuose che
zigzagando risalgono i versanti della montagna.
Più in lontananza le Grigne e il Monte Resegone, oltre a tutta una serie di montagne e creste che si disperdono
nell’orizzonte.
Contiamo in totale 13 cime, dal Pizzo di Morterone a nord, alla Cima Quarenghi a sud, sopra il Valico della Passata.
Ai “nostri piedi” le immense foreste formate prevalentemente da aceri e frassini.
Con questo incantevole panorama, dopo circa 20 minuti di cammino arriviamo all’Alpe Costa del Palio dove il
panorama si apre ancora di più facendosi grandioso.
Ci fermiamo nei pressi dell’agriturismo Costa del Palio, nel nostro caso ancora chiuso essendo nel mese di marzo.
Poco distante dall’agriturismo troviamo una malga con il locale per la lavorazione del latte e del burro, oltre alla zona
per il ricovero del bestiame.
Il formaggio è la lavorazione principale dell’alpeggio e anche se la produzione è limitata in quantità, è compensata
da un’alta qualità del prodotto.
Questa dorsale è da sempre stata utilizzata dagli allevatori come terreno di pascolo per le mucche, nel periodo
compreso tra giugno e settembre.
Ma si trovano anche cavalli e maiali.
Con oltre 100 ettari di superficie, l’Alpe Costa del Palio forma una delle più grandi aree da pascolo di tutto il lecchese.
Essendo questo un terreno prevalentemente calcareo, l’acqua piovana scompare subito tra le rocce e, per questo
motivo, sono stati creati degli invasi artificiali importanti per dare da bere al bestiame oltre che agli animali selvatici
presenti in zona.
Dopo una breve sosta nei pressi dell’agriturismo, anche per via delle condizioni meteo che nel giro di qualche ora
sono peggiorate, con il cielo che si è completamente coperto, riprendiamo il percorso di discesa.
Il nostro consiglio è quello di seguire la poderale che dall’Alpe Costa del Palio conduce fino alla località Cul Volt
raggiungibile in circa 20 minuti.
Arrivati a Cul Volt, anziché girare a destra per andare a riprendere il sentiero di salita percorso all’andata, proseguite
dritti lungo la strada poderale seguendo le ottime indicazioni che ancora una volta sottolineiamo, sono sempre presenti
e molto chiare.
Si scende quindi lungo un’ampia poderale che ci riporta all’interno della foresta del Monte Resegone fino a raggiungere
in circa 50 minuti la località Piano di Costa 1.243 m.
Serve ancora una mezz’oretta prima di arrivare al minuscolo paesino di Morterone che si intravvede laggiù in basso
nella conca.
Sempre seguendo la poderale arriviamo in Località Costa Bonetta e successivamente al parcheggio non lontano dalla
piattaforma di atterraggio degli elicotteri, dove ritroviamo la macchina.
L’ultima parte della nostra discesa l’affrontiamo sotto una fitta pioggia mista a neve, ma essendo ben equipaggiati,
questo aspetto non ha rappresentato un problema.
Anzi, sorridenti e felici di aver esplorato questa zona piuttosto appartata, ci promettiamo di ritornare presto per
conoscere e percorrere molti altri trekking presenti lungo i sentieri di queste montagne.
Nonostante il meteo, ci concediamo un giro nel centro di Morterone, dove un’unica strada conduce in Piazza Chiesa.
Qui troviamo la chiesa e il municipio.
Non c’è altro.
Ma sono questi i luoghi che amiamo particolarmente, semplici, piacevoli, tranquilli e rilassanti, dove si riscopre il
piacere, la purezza e la bontà della vita di montagna, quella che ricerchiamo da sempre.
Relazione e fotografie di: Michele Giordano e Andreina Baj
Note: il Sentiero dei Grandi Alberi che dal paese di Morterone sale fino all’Alpe Costa del Palio è un percorso
piacevolissimo che permette di attraversare e vivere dei boschi di altissimo valore e pregio con molti alberi centenari.
Quello che vi abbiamo raccontato oggi è un trekking adatto a tutti, ottimamente segnalato e che in poco più di
2 ore 1/2 di rilassante cammino, vi permette di arrivare sulla dorsale e successivamente all’agriturismo
Alpe Costa del Palio che offre una vista bellissima su tutta la vallata.
Morterone è raggiungibile in auto attraverso una stretta e tortuosa strada asfaltata di circa 15 km.
Anche in questo caso il percorso di avvicinamento vi regalerà una visuale straordinaria sulle tante montagne e
dove individuiamo chiaramente all’orizzonte il Lago di Como e il Lago di Lugano.