Cara Na Mara Bunbeg – Bád Eddie – la spiaggia del relitto
(Irlanda – Donegal – Magheraclogher)
questa spiaggia è conosciuta come Bád Eddie – la barca di Eddie – un relitto incuneato nella sabbia e abbandonato
alle intemperie, che è diventato un parco giochi per una generazione di bambini, e successivamente parte integrante
del paesaggio dal lontano 1977
Località di partenza: la spiaggia del paese di Magheraclogher, nei pressi del relitto Bád Eddie
Punto di arrivo: Port Arthur Beach 0 m.
Quota di partenza: 0 m.
Quota di arrivo: 0 m.
Dislivello: 0 m.
Posizione: spiaggia di Magheraclogher, Bunbeg, sulla costa occidentale del Donegal
Difficoltà: E [scala delle difficoltà]
Ore: 1h 10 minuti in andata e stessa tempistica anche al ritorno
Periodo: tutto l’anno
Attrezzatura: classica da trekking, consigliato abbigliamento anti pioggia e anti vento
Segnavia: ==
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli
L’Irlanda è una paese stupendo e la regione del Donegal in particolare offre degli scenari difficili da trovare altrove.
Infatti uno degli aspetti che ci ha sorpreso, è il cambiamento continuo di paesaggi che avviene nel giro di pochi chilometri.
Si viaggia su strade scarsamente frequentate, e si passa dalle imponenti scogliere, con pareti alte anche 200 m.
(un esempio può essere Horn Head), a spiagge incantevoli che compaiono e scompaiono nell’arco della giornata
a secondo delle maree, (un esempio può essere Murder Hole Beach).
Ma a questo dovrete aggiungere centinaia di laghi e laghetti, alcuni di acqua salata, altri di acqua dolce
che “fuoriescono” quasi per incanto, in zone simili per morfologia ai nostri ambienti alpini.
Parchi e riserve naturali immense, passaggi in cresta in zone di montagna….. ci sono tante tante opportunità nel Donegal.
Sole, nuvole, pioggia, vento, qui tutto cambia (alle volte radicalmente), nel giro di poco tempo e facendo poca strada,
dal meteo al paesaggio.
L’unica costante sono le pecore: sempre presenti, ovunque.
Le spiagge del Donegal nascono più come veri e propri percorsi di trekking, che come luoghi di balneazione,
peraltro spesso sconsigliata per i pericoli che derivano dalle potenti correnti oceaniche dovute alle maree.
I lunghi litorali sabbiosi, si alternano e proseguono (quasi inspiegabilmente), con terreni che passano dalla sabbia
a sentieri in mezzo ai prati, (che spesso ricordano i nostri percorsi alpini, vedi Sheskinmore Nature Reserve), per poi
ritornare e continuare con altri estesi passaggi sabbiosi.
Anche la spiaggia che vi presento oggi non fa eccezione.
Cara Na Mara Bunbeg è il nome di questa località, che si trova poco distante dai paesi di Magheraclogher e Bunbeg.
Ma questa spiaggia è famosa per il suo relitto chiamato Bád Eddie che compare e scompare a seconda dell’altezza
della marea, e per la sua storia piuttosto curiosa.
Parliamo di una grossa barca a vela che giace sulla spiaggia dal 1977 e che è diventata il simbolo non solo nel Donegal,
ma dell’Irlanda interna, ed è apparsa nel video “In A Lifetime” di Clannad & Bono, e anche su Vogue Magazine.
Vi spiego tutto in dettaglio.
Quella che a prima vista, può sembrare una “carcassa in rovina”, in realtà era una grossa barca a vela costruita
in Francia, nella regione della Bretagna, nel 1954 e originariamente si chiamava “Ami Des Flots” (amico delle onde).
La sua prima carriera fu come barca da pesca e successivamente acquistata nel 1970 dal pescatore locale
Eddie Gillespie e portata in Irlanda.
Venne così ribattezzata “Cara Na Mara” (amico del mare).
Nel 1977 ebbe bisogno di riparare due assi, a seguito dei danni subiti durante una tempesta e fu rimorchiata
a riva e portata nel porto di Bunbeg.
In seguito il suo motore è stato rimosso per effettuare delle riparazioni e poiché non c’era molto spazio disponibile
in porto, è stata successivamente ormeggiata sulla spiaggia.
Inspiegabilmente, le riparazioni non furono mai effettuate e lei giace qui da oltre 40 anni.
E’ rimasta lì, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno, diventando parte del paesaggio.
E’ una sorta di “felice naufragio”, perché Bád Eddie non ha alle spalle un triste ricordo di salvataggio, semplicemente
il sig. Eddie, non ha mai riparato la sua barca da pesca.
La storia di “Bád Eddie” è raccontata da coloro che le hanno vissuto accanto.
I pescatori la ricordano in mare, lungo la costa di Gweedore, ricordano l’uomo che l’aveva presa in consegna quando
è stato necessario.
Tutto questo è accompagnato da bellissimi archivi e immagini straordinarie.
Con il passare del tempo, la gente del posto ha cominciato ad amare questa barca che è restata lì,
dov’è stata posata, e che a oggi è riconosciuta come una grande attrazione turistica.
Bád Eddie ha contribuito a “posare”, fare da sfondo e apparire in migliaia di foto delle vacanze di famiglie, e la gente
del posto la include spesso nei ricordi dei loro matrimoni, comunioni e persino battesimi.
Questa barca ha addirittura il suo famoso account Twitter: Bád Eddie @CaraNaMara, ed “ha recitato” in un video
pop con Bono e con un famoso gruppo musicale irlandese: i Clannad!
Sono stati anche realizzati dei film sulla sua vita e successivamente trasmessi sul TG4, il canale in lingua irlandese.
La famosa barca è apparsa anche nel video degli U2.
Ha ispirato Michael Moore a finire il suo libro “Amico, dov’è il mio paese”, mentre osservava la sua bellezza.
La produttrice/regista Sonia Nic Giolla Easbuig ha dichiarato: “è stato un privilegio poter raccontare la storia di Bád Eddie,
sono cresciuta accanto a lei ed ero uno dei bambini che l’hanno avuta come area giochi”.
Purtroppo, il passare del tempo, il moto ondoso incessante, le tempeste atlantiche, il meteo qui spesso capriccioso,
hanno messo a dura prova Bád Eddie, e oggi di lei restano dei ruderi.
I resti della barca si stanno deteriorando rapidamente, soprattutto da giugno 2009, quando la presunta
“peggiore tempesta a memoria d’uomo” colpì la zona.
Per quasi 50 anni il relitto è stato esposto al peggio di ciò che gli elementi della costa atlantica potevano raccogliere.
Non sorprende che decenni di vento e pioggia sulla costa irlandese abbiano avuto il loro prezzo.
Purtroppo ora metà della barca è quasi scomparsa del tutto e nonostante il decadimento e la ruggine, il relitto
mantiene tutt’ora un mistero e un fascino.
E’ aperto un dibattito su cosa si dovrebbe fare con Bád Eddie.
Alcuni dicono che dovrebbe essere portata via perché è ormai irrecuperabile, altri preferirebbero preservarla,
prima che il mare la consumi definitivamente.
C’è chi sostiene, che andrebbe costruita una replica, mentre altri ancora, affermano che rimuovere Bád Eddie
dalla spiaggia sia impensabile.
I ricordi sono molti, afferma un uomo della zona: “sono cresciuto visitando questa nave con i miei genitori e oggi porto
la mia famiglia a vederla, credo che questo relitto debba rimanere il più famoso di tutta l’Irlanda”.
È in corso un piano ambizioso per creare la prima scultura permanente nel mare in Irlanda: una replica a grandezza
naturale in acciaio inossidabile della barca, che incorpori ciò che resta della struttura.
Questa idea, ha il sostegno del Consiglio della contea del Donegal attraverso il quale si spera di ottenere
finanziamenti, ma saranno necessari parecchi soldi ed è stata avviata una campagna per recuperare dei soldi.
Gli organizzatori intendono diffondere la richiesta di sostegno finanziario, anche all’estero, e stanno pensando
di organizzare un’asta dei dipinti della barca, promessi loro da molti artisti di spicco.
Una squadra della Queen’s University di Belfast, sta lavorando per creare immagini 3D di Bád Eddie, che
aiuteranno nella progettazione di una struttura permanente in acciaio che dovrebbe andare a incorporare lo scheletro.
Ma oltre al relitto, qui abbiamo la spiaggia di Magheraclogher, Bunbeg, sulla costa occidentale del Donegal
che consente di fare un gran bel giro di trekking.
Il consiglio è quello di consultare l’orario delle maree e sfruttare la finestra che prevede la bassa marea,
per approfittare dell’ampio litorale sabbioso.
Raggiunto il piccolo parcheggio fronte mare del paese di Magheraclogher, ci si incammina sulla grande lingua
di sabbia che in pochi minuti conduce al relitto.
Successivamente, tenendo il lato destro, si superano alcune scogliere passandoci in mezzo e si gira ancora a destra.
Inizia qui una lunga spiaggia di sabbia bianca che, successivamente si trasformerà in un’ampia zona erbosa
denominata Gola Island Ferry e contrassegnata da paletti che indicano la direzione del percorso di trekking da seguire.
Come accennato all’inizio, questa alternanza di differenti percorsi che in questo caso passano dalla sabbia, al prato
“quasi montano”, è una delle caratteristiche dell’Irlanda che troverete spesso nelle vostre escursioni.
Piacevole, vario, rilassante, superata la zona erbosa, si raggiunge la spiaggia di Port Arthur.
Alla vostra sinistra, in mare aperto, poco distante e ben visibile, c’è l’isola di Gola Island che è stata popolata
fino agli anni 60 e, oggi, durante il periodo invernale, gli unici abitanti sono le immancabili pecore e diverse specie
di uccelli marini.
L’isola di Gola Island è raggiungibile in pochi minuti con un servizio di traghetti, attivo nel periodo estivo e su richiesta
nel periodo invernale.
Il terreno di quest’isola è prevalentemente erboso e “custodisce” delle deliziose calette con piccole e particolari
aree sabbiose.
Il percorso di rientro, avviene sullo stesso tracciato affrontato all’andata.
La spiaggia di Magheraclogher, più conosciuta come Cara Na Mara Bunbeg – Bád Eddie, è bella, vasta e solitamente
battuta dal vento.
Con la sua forma ad anfiteatro naturale è un vero gioiello per gli amanti della natura, in cerca di un luogo rilassante
dove poter passeggiare immergendosi in un ambiente particolarmente piacevole.
La sua grande distesa sabbiosa che si alterna con rocce, dune e prato, offre molti percorsi di esplorazione.
Il consiglio è quello di trascorrere qualche ora per vedere ciò che attualmente resta del relitto, e per camminare
in un ambiente naturale che non stanca mai.
Relazione e fotografie di: Michele Giordano, Gaia Giordano e Andreina Baj
Note: Cara Na Mara Bunbeg è conosciuta in tutta l’Irlanda come “la spiaggia del relitto”.
Qui giace dal 1977 una grossa barca a vela inspiegabilmente abbandonata, che oramai fa parte integrante del paesaggio,
oltre ad essere stata oggetto di documentari televisivi e storie raccontate nei vari anni e tramandate
di generazione in generazione.
Il percorso di trekking che si snoda lungo l’ampio litorale sabbioso che dal paese di Magheraclogher conduce
fino a Port Arthur Beach, si alterna con zone erbose facilmente superabili seguendo i sentieri.
Alla vostra sinistra c’è l’isola di Gola Island, che custodisce delle deliziose calette, ed è disabitata nel periodo invernale.
Raggiungibile su richiesta con delle imbarcazioni, al vostro arrivo sarete accolti dalle immancabili pecore,
costante presenza del territorio irlandese.