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Becca di Viou 2.856 m. (Italia – Valpelline)
un monte molto bello da salire ed estremamente panoramico, che tuttavia non è molto frequentato.

becca di viou

clicca sull’immagine per ingrandire il percorso di salita


Località di partenza:
Blavy, Roisan (AO)
Quota di partenza: 1.471 m.
Quota di arrivo: 2.856 m.
Dislivello: 1.385 m.
Esposizione prevalente: sud – est
Posizione: a nord est di Aosta, domina la città e offre un magnifico punto panoramico sulla Valle Centrale.
Difficoltà: E (EE i pochi metri prima della cima) [scala delle difficoltà]
Ore: 5 a/r
Periodo: da fine giugno a fine settembre.
Attrezzatura richiesta: nessuna
Discesa: per la via di salita
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

Di fronte a cime più famose quali la Becca di Nona e l’Emilius, a dominare Aosta vi è anche la Becca di Voiu
sulla sinistra orografica, un monte molto bello da salire ed estremamente panoramico, che tuttavia
non è molto frequentato come le cime sopra citate.
Non gode nemmeno di un rinomato punto di partenza come Pila o altri paesi simili e ad essere sinceri ci si può sbagliare, 
(come è successo a me), nel trovare il punto esatto o meglio il paese esatto, di partenza a piedi.
L’escursione a questa cima tuttavia merita eccome.
In quanto a panorama non è seconda a nessuno, inoltre immersi nei boschi e per prati, si può godere di una
salita piacevole fuori dal traffico e dalla confusione.

Per prima cosa bisogna raggiungere la frazione Blavy dove si parcheggia.
Attenzione a non impostare sul navigatore dell’auto un generico Blavy.
In tal caso si raggiungerà sì Blavy ma di Nus!
La frazione Blavy da cui partire è sopra Aosta, ed è indicata Blavy di Roisan (meglio impostare Roisan).
Giunti a destinazione si lascia l’auto nel piccolo parcheggio nei pressi della chiesa, e si sale lungo una strada
sterrata fino ad arrivare ad un piazzale erboso, dove vi è una piccola malga con visuale
magnifica su Aosta e la Valle Centrale

Ci si incammina poi per un sentiero che parte alle spalle della malga stessa, e si addentra in una bella faggeta
che da un po’ di refrigerio nelle più calde giornate estive.
Il sentiero si mantiene sempre agevole e con pendenza non troppo sostenuta.
Alla fine del bosco si giunge all’alpe Viou dove vi sono vecche baite.
Dei cartelli indicano già chiaramente la direzione da prendere per la Becca di Viou (oltre che per la salita al Mont Mary).
Si prosegue a sinistra sul sentierino che sale per prati e radi alberi, e arriva a Tsa de Viou con vecchie baite
diroccate e un fontanile, da qui ancora a sinistra si risale a zig-zag il crinale detritico sotto la Becca di Viou
fino al colle di Viou.

La pendenza aumenta maggiormente così come la fatica, ma la salita si mantiene sempre piacevole con un
panorama da qui in poi magnifico sulla Valle Centrale.
Il panorama più ampio abbraccia tutta la destra orografica della Valle d’Aosta nella quale svettano il Rutor,
il Gran Paradiso, la Grivola e il Monte Bianco solo per citarne alcuni.
Al colle di Viou troviamo un ometto di pietre con altre indicazioni, fra le quali, a sinistra, parte il sentiero di cresta
per la nostra cima, (a destra si tralascia quello classificato EE per il Mont Mary).
Prima di salire in cima consiglio di visitare e di riposarsi un attimo al bivacco Penne Nere (2730 m.),
ben visibile a pochi metri dal sentiero.

Senza fretta, recuperiamo il fiato e ci godiamo il panorama da questa bella struttura in legno che funge anche da
ottimo riparo in caso di maltempo.
Sull’altro lato della valle d’Aosta spiccano la Becca di Nona e l’Emilius.
La dorsale che sale in cima, parte piano all’inizio, per cambiare subito la pendenza e negli ultimi metri ci si aiuta con le mani.
E’ un punto un po’ esposto e occorre attenzione.
Sulla vetta è posta una croce in metallo con il contenitore dove tutti possono lasciare una firma o una
dedica del proprio passaggio.
La soddisfazione di aver raggiunto la cima è immensa e il panorama a 360° è qualcosa di unico.

In ordine sparso si vedono proprio tutti i monti principali della valle d’Aosta, e oltre a quelli citati precedentemente
appaiono anche le vette della Valpelline col Grand Combin, la valle del Gran San Bernardo, la valle di Saint-Barthelemy,
il Monte Rosa e il Cervino.
Aosta invece si vede chiaramente molto più in basso, piccola piccola.
Pochi posti possono vantare un panorama così, praticamente su tutto un territorio.
Per questo all’inizio accennavo al fatto che questa cima, spesso non ha la giusta considerazione.
La discesa avviene per lo stesso itinerario di salita (2 ore fino al parcheggio della chiesa di Blavy).

Relazione e fotografie di: Daniele Repossi


Note:
escursione a torto poco conosciuta ad una delle cime più belle e panoramiche nei dintorni di Aosta.
La salita è priva di difficoltà ma il dislivello supera i 1.000 metri, pertanto è richiesto un buon allenamento.
Solo l’ultimo tratto finale prima della cima richiede un po’ di attenzione, in quanto un esposto.