Glomtinden 419 m. – via Lago Rørvikvatnet –
(Norvegia – Lofoten – Austvågøy)
un “miscuglio” e un “ingarbugliamento” di laghi, pareti rocciose, boschi, campagna, paesi, strade, isole, fiordi e montagne
che fuoriescono direttamente dal Mare di Norvegia: questa (sintetizzando), è la grandiosa vista che troverete
dalla vetta del Glomtinden
Località di partenza: il piccolo parcheggio, che si trova lungo la sponda del Lago Rørvikvatnet a circa 15 km
da Svolvaer
Punto di arrivo: Glomtinden 419 m.
Quota di partenza: 80 m.
Quota di arrivo: 419 m.
Dislivello: circa 350 m.
Posizione: sopra il Lago Rørvikvatnet, nella contea di Austvågøy
Difficoltà: E / EE (quest’ultimo limitato al tratto n° 3, vedi mappa) [scala delle difficoltà]
Ore: circa 1h 30 minuti dal parcheggio per raggiungere la vetta
Periodo: dal mese di aprile al mese di ottobre
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Segnavia: ==
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli
Arrivare e sedersi sulla cima di una montagna, senza trovare nessuno, isolati nel silenzio e nella pace
di un luogo sperduto, con un panorama tutto attorno inatteso e sbalorditivo,
è un momento di vita, che non è negoziabile con nient’altro.
Una magia, un’emozione, un amore.
Benvenuti al Glomtinden.
Partiamo.
Quello che mi ha stupito dei vari giri di trekking che abbiamo fatto alle Lofoten, sono sempre stati i paesaggi
e gli scenari incontrati ogni volta: tutti da cartolina, tutti degni della tela di un pittore, e sarà così anche oggi.
La salita al Glomtinden può avvenire con tre differenti percorsi.
Si può iniziare da Hopsvatnet (sul lato est del tunnel che si trova lungo la E10) o nei pressi della stazione di servizio
sul lato ovest di Hopspollen.
Tuttavia l’avvicinamento più conosciuto, (che rappresenta anche il percorso di salita più semplice), incomincia
nei pressi del Lago Rørvikvatnet.
Vi descrivo in dettaglio come arrivare.
Per raggiungere il punto di partenza dell’escursione al Glomtinden 419 m., bisogna in auto percorrere la E10 fino
ad arrivare come accennato sopra, al Lago Rørvikvatnet, che dista circa 15 km dalla capitale Svolvaer (vedi mappa).
Siamo nella contea di Austvågøy.
Lungo la sponda del Lago Rørvikvatnet, troverete una piccola area di parcheggio, con una stradina in ghiaia
che si inoltra in un bosco.
Qui è possibile lasciare l’auto.
Se riuscite, cercate di arrivare sul presto, perché i posti a disposizione sono limitati a circa una decina di vetture.
Nei pressi del parcheggio, troverete l’unico cartello che indica la meta di oggi.
Segnavia e ulteriori indicazioni non esistono, e questa assenza di punti di riferimento, è una caratteristica
piuttosto frequente qui alle Lofoten.
Il percorso di trekking che conduce sulla cima del Glomtinden 419 m. non prevede tratti complessi,
salvo l’ultimo pezzo (superabile con un pò di attenzione) e si suddivide fondamentalmente in tre parti
(vedi mappa).
La 1° parte è una strada sterrata lunga circa 1,5 km che costeggia (alla nostra destra), il grande Lago Rørvikvatnet,
dal colore blu scuro, che separa nettamente i due versanti della montagna.
La poderale che stiamo percorrendo, sale gradatamente e corre parallela poco sopra alla E10.
Dopo circa una ventina di minuti di cammino, si arriva nei pressi di un tavolo con due panche.
Qui bisogna abbandonare la poderale e deviare a destra prendendo un sentiero, (all’inizio), parzialmente
mascherato dalla vegetazione.
Nessun cartello indica questa deviazione a destra, obbligatoria se si vuole raggiungere la cima del Glomtinden.
(noi abbiamo sbagliato e siamo andati avanti lungo la strada poderale per altri 2 km abbondanti,
ma quest’ultima sfocia nuovamente sulla E10 e non conduce da nessuna parte, e abbiamo dovuto quindi
ritornare indietro).
A nostro avviso, nei pressi del tavolo con le due panche, sarebbe utile posare un cartello, che invita l’escursionista
a deviare sulla destra, senza proseguire dritto.
Questa deviazione, non è così scontata per chi non conosce il posto.
Inizia qui la 2° parte del percorso, con il sentiero che si inerpica in modo deciso e costante per circa 30 minuti.
Man mano che saliamo, sembra di attraversare un paesaggio lunare.
La vegetazione scompare, e il terreno assume un colore marrone chiaro, con tutto attorno pietre anch’esse dal colore
chiaro, di media dimensione, mentre il grande Lago Rørvikvatnet, diventa sempre più piccolo.
Davanti a noi, all’orizzonte, sulla destra, individuiamo la punta del Glomtinden alla quale siamo diretti.
Attorno imponenti vette, con le loro cime che compaiono e scompaiono tra le nuvole.
Il sentiero si dirama e si suddivide in più tracciati paralleli, ma tutti procedono nella stessa direzione.
Conclusa la salita della seconda parte del tracciato e superato il “paesaggio lunare”, quasi per incanto,
si arriva e si materializza davanti a noi un terrazzino naturale.
Parliamo di un piccolo altopiano, dal quale si apprezza una splendida vista in direzione di Kabelvåg.
Alla nostra sinistra compaiono due grandi laghi: il Lago di Hopsvatnet e il Lago di Hopspollen, collegati tra loro
da un piccolo canale di origine naturale, mentre all’orizzonte individuiamo montagne che crescono direttamente dal mare.
Ben evidente, (quasi come se fosse stata tracciata con una matita bianca), si nota alla sinistra dei laghi, la E10,
che si allunga e scompare all’orizzonte verso la capitale Svolvær.
Pensate che la E10, è una strada europea che parte dal paese di Å (Norvegia Lofoten, bellissimo e ampiamente descritto
all’interno del nostro sito) e arriva fino in Luleå in Svezia per una lunghezza complessiva di 850 km
La E10 la percorrerete in lungo e in largo alle isole Lofoten, unite tra loro da un sistema di ponti e tunnel,
e vi accompagnerà e vi farà attraversare paesi e fiordi, passando in mezzo a montagne e campagne infinite.
Qui, nei pressi di questo terrazzino, abbiamo posato uno dei sassi disegnati da Andreina.
Un gesto d’amore che “abbandoniamo” lungo i nostri percorsi di trekking, per regalare un sorriso a chi ha piacere
di raccoglierlo.
Il panorama e la vista dal terrazzino sono belli e appaganti, ma io vi consiglio di proseguire ancora per una ventina
di minuti e salire sulla cima del Glomtinden, dalla quale la prospettiva si amplifica ulteriormente.
Incomincia qui la 3° parte, quella un pò più tecnica.
Il tracciato inizia con un normale sentiero di salita che dopo poco alterna il passaggio tra massi di media dimensione,
a tratti di facile arrampicata, dov’è necessario l’uso delle mani per aiutarsi nella progressione.
Non ci sono zone particolarmente esposte, ma è comunque richiesta attenzione per potersi muovere
sempre in sicurezza.
L’arrivo sulla cima del Glomtinden a 419 m. di altezza, se da una parte sigla il raggiungimento del traguardo
previsto per oggi, dall’altra apre uno scenario da cinque stelle.
Guardando verso ovest troviamo il Lago Rørvikvatnet (nostro punto di partenza), e la baia di Rørvika,
con all’orizzonte la catena montuosa che “sbuca” fuori dal Mare di Norvegia nella zona della contea di Skokkelvikøyan.
Guardando verso est abbiamo l’immensa baia di Hopen, poi quella di Kabelvåg e successivamente quella di Svolvær,
passando tra campagna, paesi, fiordi e laghi.
Nella zona di Svolvær, si individuano le tre isole di Skrova, Litimolla e Stormolla.
I raggi del sole che “sbucano” dalle nuvole, illuminano come un proiettore, varie zone di questa immensa estensione.
Attorno a noi, ci ritroviamo circondati dalle severe pareti delle montagne che assediano il Glomtinden,
tra cui la vetta del Vågakallen, che con i suoi 943 m. rappresenta una delle cime più alte di questo comprensorio.
Siamo restati seduti in silenzio sulla sommità del Glomtinden per qualche decina di minuti, a contemplare
il panorama incredibile dal quale eravamo circondati.
Un “miscuglio” e un “ingarbugliamento” di laghi, pareti rocciose, boschi, campagna, paesi, strade, isole, fiordi
e montagne che fuoriescono dal Mare di Norvegia.
Quasi da non credere che tutto questo sia possibile all’interno della stessa “ristretta” area geografica.
Ma questa particolare caratteristica è una delle magie che si trovano nelle isole Lofoten.
Ancora una volta mi sono reso conto di essere un puntino infinitesimale nell’immensità del mondo.
Le Lofoten bisogna percorrerle a piedi, passo dopo passo, andando a cercare ed esplorare soprattutto
i posti più isolati e remoti.
Alle volte si cammina per ore senza incontrare nessuno, per poi giungere e ritrovarsi davanti agli occhi
paesaggi inattesi, che neppure una sequenza fotografica sarà mai in grado di esprimere a pieno la maestosità del luogo.
Non vi nascondo che scendere e lasciare la vetta del Glomtinden, mi è spiaciuto parecchio.
Questi sono posti che una volta raggiunti, non si vorrebbero mai abbandonare.
Riescono a “regalare” emozioni uniche, con accanto a voi il silenzio e la bellezza di paesaggi naturali di altissimo prestigio.
Il percorso di rientro è lo stesso affrontato all’andata.
La tempistica di salita dal parcheggio fino alla vetta, è di circa 1h 1/2, con un dislivello totale inferiore ai 400 m.
Solo l’ultima parte, (il “tratto n° 3”), richiede un pò di attenzione con una semplice (e breve) arrampicata.
Relazione e fotografie di: Michele Giordano, Andreina Baj e Gaia Giordano
Note: la salita alla vetta del Glomtinden può essere intrapresa da tre differenti percorsi.
Noi consigliamo il sentiero che parte dalla sponda del Lago Rørvikvatnet e attraversando una boscaglia,
successivamente si inerpica su un sentiero dal “paesaggio lunare” e infine raggiunge la cima.
Il paesaggio è da cinque stelle.
Il nostro suggerimento è quello di sedervi sul Glomtinden e semplicemente guardarsi attorno, andando a osservare
un paesaggio che cambia continuamente e si alterna con scenari molto differenti tra loro e tutti fantastici.
Salvo un cartello (l’unico), nei pressi del parcheggio e quindi all’inizio del tracciato, successivamente non troverete
nessun’altra indicazione.
Al nostro passaggio, sono risultati assenti anche i segnavia e gli ometti.
Questo è l’unico aspetto che andrebbe, anche solo in parte migliorato, per agevolare chi è poco pratico della zona.
Tutto il resto è come sempre impeccabile.