Sentiero del Ponale – da Riva del Garda al Lago di Ledro 655 m. –
(Italia – Trentino)
l’antica via che collega Riva del Garda con la Val di Ledro, è in gran parte un sentiero intagliato nella roccia, con innumerevoli
scorci mozzafiato, dove per lunghi tratti vi troverete da un lato le imponenti e verticali pareti rocciose e dal lato opposto
a strapiombo sul Lago di Garda: incredibile
Località di partenza: Riva del Garda 70 m. (provincia autonoma di Trento)
1° Punto intermedio: Ristorante Belvedere
2° Punto intermedio: Molina di Ledro 650 m.
Punto di arrivo: Lago di Ledro 655 m.
Quota di partenza: 70 m.
Quota di arrivo: 655 m.
Dislivello: circa 660 m.
Posizione: partenza dal porticciolo di Riva del Garda, nei pressi della centrale idroelettrica
Difficoltà: EE [scala delle difficoltà]
Ore: circa 3h in andata e stessa tempistica al ritorno, per uno sviluppo totale tra andata e ritorno di oltre 20 km
Periodo: tutto l’anno, ma è da evitare in caso di temporali e periodi di gelo e disgelo per il rischio di caduta sassi
Tracciato in gran parte esposto al sole, caratteristica che va considerata nelle calde giornata estive
Attrezzatura richiesta: il Sentiero del Ponale è consigliabile percorrerlo in e-bike per superare agevolmente il dislivello
e percorrere i 20 km necessari tra andata e ritorno
In questo caso, il casco è necessario per garantire un’uscita in sicurezza
Se preferite proseguire a piedi, serve la classica attrezzatura da trekking
Segnavia: D01
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli
Il percorso di trekking che vi illustriamo oggi in queste pagine, è considerato come uno dei sentieri più belli,
conosciuti e apprezzati d’Europa, e collega Riva del Garda, al Lago di Ledro.
Parliamo di un tracciato dalle origini molto antiche, in gran parte intagliato e ricavato nella roccia a strapiombo
sul Lago di Garda, con vista mozzafiato su quest’ultimo.
Man mano che si sale e si prende quota, la vista, il panorama e il paesaggio verrà costantemente e ulteriormente amplificato
nella sua grandiosa bellezza.
Successivamente ci si inoltra nella Valle di Ledro, fino a raggiungere l’omonimo lago.
L’escursione può essere affrontata sia a piedi che in e-bike, ma quest’ultima è particolarmente consigliata, vista la lunghezza
del tracciato (circa 10 km solo in andata), che richiede alcune ore di bicicletta per essere completato.
Noi abbiamo optato per la e-bike e vi raccontiamo la nostra esperienza, e le nostre impressioni, di questo lungo e particolare
giro, tanto bello, quanto (troppo) frequentato.
Si parte.
Se non possedete la e-bike, questo non rappresenta un problema.
Sia a Riva del Garda, che a Torbole, è pieno di negozi (aperti 7 giorni su 7), che le noleggiano per l’intera giornata.
Noi a Torbole, abbiamo affittato due e-bike di alto profilo tecnico, e la simpatia e professionalità dei gestori ci è piaciuta
particolarmente.
Così, in una tiepida giornata di fine settembre, abbiamo raggiunto il centro di Riva del Garda, questa cittadina che si trova
sulla punta nord del Lago di Garda, incastonata tra il lago e le Dolomiti di Brenta, a circa 50 km da Trento.
Siamo stati accolti dalle sue strette vie, dal sapore medievale, romantiche e piacevoli da percorrere a piedi.
Il punto di partenza del Sentiero del Ponale, lo si trova quasi nel centro di Riva del Garda, e, andando in direzione di Limone,
bisogna arrivare al piccolo porticciolo, posto accanto alla centrale idroelettrica.
E’ qui che ha inizio (ottimamente indicato), il Sentiero del Ponale, segnavia n° D01, che per un breve tratto, ci ha fatto
transitare su un marciapiede che in lieve salita ci ha portato fuori dal centro storico.
Si procede su una stradina riservata alle biciclette e ai pedoni, andando in direzione di Limone, e lasciando alla nostre spalle
Riva del Garda.
Dopo pochi minuti di bicicletta, cambia tutto.
L’asfalto si trasforma in strada sterrata e si entra nel pieno del tracciato, passando accanto alle imponenti pareti rocciose
del Monte Rocchetta che scendono verticalmente dentro il Lago di Garda, dove la roccia a metà dell’ottocento è stata
scavata per fare spazio al passaggio.
Un tempo, questa era l’unica via di accesso che collegava la Valle di Ledro con il Lago di Garda e il suo porto principale,
ed era percorsa dai carri trainati dagli animali e solo nei decenni successivi è stata aperta anche al traffico motorizzato.
Progressivamente abbandonata dal 1990, nell’anno 2004 questo lungo, particolare e tortuoso tracciato, è stato trasformato
in un sentiero ciclo pedonale turistico.
Man mano che ci si addentra, si incontrano le prime gallerie, ricavate interamente nella roccia, dove del cemento non c’è
alcuna traccia e ci si rende conto che qui, tutto quello che si vede è stato veramente “strappato” alla montagna.
Volendo alcune gallerie è possibile aggirarle all’esterno, su un percorso in questo caso riservato ai pedoni, con passaggi
su terrazze panoramiche.
Dalle terrazze è possibile ammirare da un lato l’Alto Garda con il caratteristico Monte Brione, e dal lato opposto,
il Monte Baldo con l’estensione immensa del lago, che prosegue verso il Basso Garda.
Nelle varie soste che abbiamo fatto, ci siamo resi conto dell’imponente opera di costruzione e capolavoro di ingegneria
di questa strada.
Quasi da non credere.
Dalle riprese fotografiche realizzate con il nostro drone, si vede chiaramente il taglio orizzontale creato nella roccia,
e forato in più punti, che con un sistema di gallerie e cunicoli, agevola il passaggio.
Pensate che questo tracciato è stato voluto e finanziato dal sig. Giacomo Cis, un facoltoso imprenditore e commerciante
di Bezzecca, che nel febbraio del 1848 fece iniziare i lavori di scavo nella montagna, che si conclusero nel gennaio del 1851
a colpi di piccone….
Tre gallerie sono state scavate all’interno del Monte Oro, e successivamente se ne aggiunsero altre quattro nel corso
degli anni.
Quello che un tempo questa strada rappresentava per il transito delle merci, oramai da diversi anni, si è trasformata
in un’opera turistica apprezzata in tutta Europa, e questo percorso è stato intitolato al suo ideatore Giacomo Cis.
Il Sentiero del Ponale è percorribile tutto l’anno, ma è da evitare in caso di temporali, forti piogge, o fenomeni di gelo e disgelo,
a causa del rischio di caduta sassi.
Nel periodo estivo, è completamente esposto al sole.
La risalita del Sentiero del Ponale, avviene quasi per intero su poderale sterrata, con una pendenza di circa il 6%
Dopo diversi passaggi tortuosi, e circa 5 km, porta nei pressi del Ristorante Belvedere, costruito alla fine dell’800.
100 m. dopo aver superato questo locale, si giunge a un bivio.
Andando a sinistra è possibile prendere il sentiero D03 che conduce a Pregasina e successivamente a Punta Larici.
(a questo link trovate la descrizione completa del percorso di salita).
Andando invece a destra, (com’è stato nel nostro caso), si prosegue sul sentiero D01 che da qui, in circa 1h 1/2 conduce
fino al Lago di Ledro.
Il primo tratto di strada è asfaltata e con una serie di tornanti si inerpica sempre restando a filo dell’imponente parete rocciosa.
Successivamente, si gira a sinistra, e si scende su una mulattiera in cemento.
Si prosegue seguendo le indicazioni, (impeccabili e ottimamente disposte lungo tutto il percorso), ritornando sullo sterrato
e attraversando dei boschi e poco dopo delle ampie zone di campagna, che ci hanno condotto nell’abitato di Molina di Ledro.
Lungo la poderale passeremo accanto al Torrente Ponale, che alimentato dall’acqua che usciva dal Lago di Ledro,
molti anni fa era indispensabile per garantire il funzionamento di alcune botteghe ubicate lungo il suo corso.
Infatti, il Torrente Ponale, con la forza dell’acqua ha permesso il funzionamento della segheria, che facendo girare la ruota,
permetteva il movimento della sega, serviva per il molino che muovendo la macina schiacciava il mais per poi produrre la farina,
e anche per le officine che costruivano attrezzatura per la campagna.
La stessa acqua del Ponale, alimentava anche una centrale idroelettrica per la produzione dell’energia.
L’arrivo al Lago di Ledro avviene dopo circa 3 ore di e-bike, su un tracciato che sostanzialmente si può suddividere
in due differenti zone e due differenti ambienti.
La prima zona (vedi percorso rosso sulla mappa), è quella che da Riva del Garda conduce un pò oltre il Ristorante Belvedere,
dove ci si muove lungo la poderale interamente ricavata e intagliata nella roccia.
La seconda zona (vedi percorso arancione sulla mappa), è quella che poco oltre il Ristorante Belvedere, ci accompagna
fino alla destinazione finale del Lago di Ledro, dove ci si muove su un terreno prevalentemente di campagna e di boschi,
attraversando alcuni antichi paesini della zona.
Il Lago di Ledro, derivante da uno sbarramento morenico, è conosciuto anche come uno dei laghi più limpidi e puliti
del Trentino.
Ha una forma stretta e allungata, e con una circonferenza di circa 10 km di estensione, è in gran parte percorribile
tramite strada sterrata, formando un tracciato ad anello.
E’ una perla turchese, profonda circa 48 metri, avvolta dall’abbraccio delle montagne e piuttosto conosciuta anche all’estero,
a seguito di una scoperta archeologica avvenuta nel 1929.
In quell’anno le sue acque vennero abbassate per un intervento di natura idroelettrica e in quell’occasione affiorò
un insediamento palafitticolo risalente all’Età del Bronzo.
Noi con le nostre e-bike l’abbiamo percorso per circa metà della sua circonferenza.
Vi lasciamo qui sotto qualche foto di questo incanto.
Il percorso di rientro dal Lago di Ledro a Riva del Garda, avviene sullo stesso tracciato dell’andata, salvo una breve
deviazione, (perfettamente segnalata), nei pressi del Lago di Ledro, che per una quindicina di minuti, segue una strada
alternativa e parallela.
Il Sentiero del Ponale e la Strada del Ponale, percorsi per intero (come nel nostro caso), raggiungono una lunghezza
di 10 km in andata e 10 km in ritorno.
Il tempo di percorrenza all’andata è di circa 3h, con un dislivello totale di 660 m.
Il tracciato è ultra panoramico, ottimamente indicato e ben mantenuto, piacevole da percorrere.
Il nostro consiglio è quello di fermarsi in più punti per apprezzare degli scorci veramente unici.
Essendo conosciuto e reclamizzato come uno dei sentieri più belli d’Europa, ed essendo questa zona molto turistica,
è spesso super affollato.
La poderale che da Riva del Garda sale fino al Ristorante Belvedere, è stata suddivisa in larghezza in 3/4 per il passaggio
delle e-bike e il restante quarto per il cammino pedonale.
E’ necessario prestare attenzione a qualche ciclista, (ricordiamo a tutti che siamo su un sentiero di montagna
contrassegnato “EE”), che scambia la salita del Ponale per una pista, andando così a creare situazioni di disagio.
Ma questo aspetto fa (purtroppo) parte dell’educazione e del buon senso, caratteristica non sempre così comune da trovare.
Questa escursione, merita tantissimo, sia dal punto di vista paesaggistico che ambientale, e se potete, cercate
di aggiungerla alla vostra “lista dei desideri”: non resterete delusi.
E-bike o trekking non fa la differenza.
Tuttavia, il consiglio è quello di noleggiare o utilizzare la vostra bicicletta, per poter concludere in giornata l’intero tracciato,
magari aggiungendo anche la circonferenza attorno al Lago di Ledro.
E’ veramente uno tra i “sentieri più belli d’Europa”, così come dichiarato su più guide?
Noi non abbiamo la sufficiente conoscenza per poter giudicare e formulare un giudizio affidabile.
Luoghi particolarmente spettacolari, sia in Italia che all’estero, fortunatamente non mancano.
Quello di oggi fa sicuramente parte di uno di questi, a cominciare dall’intuito avuto dal sig. Giacomo Cis, e dall’opera
ingegneristica che ha solcato in due un’intera parete rocciosa e a strapiombo di una montagna, permettendo così
di raggiungere la Valle di Ledro direttamente dal Lago di Garda.
Il Sentiero del Ponale, per noi, è stata un’escursione che si è distinta da tutte le altre per la sua conformazione,
e il suo anomalo (nel senso buono del termine), sviluppo.
Relazione e fotografie di: Michele Giordano e Andreina Baj
Note: percorso di trekking piuttosto lungo se affrontato a piedi in una sola giornata, perché tra andata e ritorno bisogna
mettere in conto circa 20 km.
La e-bike è a nostro avviso la soluzione migliore per questo tracciato, permettendo così di completarlo senza particolare
fatica e consentendo anche “scappatine” verso altre brevi destinazioni.
Il panorama è fin da subito di prim’ordine e salendo diventa tutto ancora più magico e inaspettato.
Lunghi passaggi intagliati e ricavati nella roccia, a filo parete, tra gallerie e terrazze panoramiche incredibili.
Luogo molto frequentato.