da Haukland a Uttakleiv, Lake Vasskarvatnet e Passo Vasskarvatnet
(Norvegia – Lofoten)
tre spiagge di sabbia bianca, un’isola, un lago incastonato all’interno di una conca tra due montagne, e infine la salita
verso un passo, dal quale la vista sulla baia è semplicemente strepitosa.
Con noi, solo pecore, e la gradita, (e inaspettata) visita di un ermellino
Località di partenza: la spiaggia di sabbia bianca “Haukland Beach” che dista circa 10 km da Leknes
nella provincia di Vestvågøy
1° punto intermedio: l’isola di Tàa
2° punto intermedio: Uttakleiv Beach
3° punto intermedio: Lake Vasskarvatnet
Punto di arrivo: Passo Vasskarvatnet a circa 20 minuti dal Lake Vasskarvatnet
Quota di partenza: 0 m.
Quota di arrivo: 170 m.
Dislivello: circa 170 m.
Posizione: Haukland situata nelle isole Lofoten, provincia di Vestvågøy
Difficoltà: E [scala delle difficoltà]
Ore: circa 2h 10 minuti il percorso che da Haukland Beach arriva fino al Passo Vasskarvatnet e stessa tempistica
per il ritorno
Periodo: consigliato dal mese di aprile al mese di ottobre. Attenzione nel caso di pioggia, il sentiero che sale verso il
Lake Vasskarvatnet, può essere scivoloso, e attenzione anche alle raffiche di vento al Passo Vasskarvatnet
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Segnavia: ==
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli
Quello che vi illustriamo oggi, è stato un trekking tra i più panoramici, vario come ambiente e “colorato”, che abbiamo
percorso alle isole Lofoten.
Due spiagge di sabbia bianca, considerate tra le più belle della zona, raggiungibili e unite, (o separate) tra loro, da una lunga
strada poderale, che ci ha portato a lambire un’isola a circa metà del percorso.
Arrivati alla seconda spiaggia, bisogna risalire un pendio per raggiungere un lago incastonato (e nascosto) in una conca,
per poi proseguire ancora, e arrivare sopra un passo di montagna, dal quale si è aperta una vista che ci ha lasciato senza parole.
Se siete in zona, andando a completare il tracciato che vi abbiamo illustrato nella mappa, avrete percorso una tra le escursioni
più panoramiche della provincia di Vestvågøy.
Per noi è stata una pregevole e interessante uscita, e porto dentro di me il ricordo di un posto veramente magico.
Benvenuti sulle pagine del nostro sito.
Partiamo adesso per raggiungere il Lake Vasskarvatnet e l’omonimo passo.
Il punto di partenza del trekking di oggi, è la spiaggia di sabbia bianca Haukland Beach, conosciuta come una tra le più
incantevoli delle isole Lofoten.
Haukland Beach, dista circa 10 km da Leknes e si trova nella provincia di Vestvågøy a circa metà delle Lofoten.
Un ampio parcheggio permette di lasciare comodamente l’auto.
Da Haukland Beach partono diversi percorsi di trekking e tutti particolarmente panoramici.
A cominciare dal sentiero che sale sulla cima del Mannen, (accessibile anche da Uttakleiv Beach), una vetta dalla quale
si apprezza una vista da incanto sull’intero arcipelago.
Mentre per la salita al Monte Veggen, poco frequentato, il tracciato è accessibile solo dalla zona di Uttakliev Beach.
Ma ci sono anche altri trekking che conducono ai laghi Solstadvatnet, Mørkdalsvatnet e Vikvatnet.
Noi oggi abbiamo optato per un giro differente da quelli sopra citati, andando a raggiungere un lago remoto,
posto in una conca incantevole e il suo passo.
Dal parcheggio, (mantenendo il Mare di Norvegia alla nostra sinistra), abbiamo preso l’ampia strada poderale che
costeggiando da un lato il mare e dall’altro il Monte Veggen, da la sensazione di inoltrarsi in un cammino solitario
verso l’orizzonte.
Un orizzonte dal quale si ergono dalle profonde acque del Mare di Norvegia imponenti montagne, selvagge e scoscese.
Queste particolari caratteristiche, sono un’attrazione per i fotografi di tutto il mondo, anche in virtù dei non rari
“giochi di colori” che si formano con la combinazione “sole – nuvole”, permettendo di scattare foto meravigliose.
Pensate che queste montagne, resistono alle intemperie da migliaia di anni….
Nella prima parte del tracciato, gli unici incontri, li abbiamo avuti con le immancabili pecore, che indisturbate
brucavano l’erba.
Man mano che si procede sulla poderale, lunga circa 4 km nel tratto che va da Haukland Beach a Uttakleiv Beach,
abbiamo visto comparire davanti a noi l’isola di Tàa, con la sua particolare forma, simile a un grande panettone.
Quest’isola anche se abbastanza vicina alla riva, è raggiungibile solo via mare, e pur essendoci documentati, non abbiamo
trovato nessuna dettagliata informazione su di essa.
Una caratteristica che ci ha incuriosito e intrigato, sono le poche, (alle volte quasi nulle) informazioni che si trovano
su molti luoghi remoti della Norvegia.
Noi essendo amanti delle zone scarsamente frequentate, e spesso isolate un pò da tutto e da tutti, ci piacerebbe
conoscere e poter vedere in più momenti dell’anno come si comporta la natura, come cambia l’aspetto dall’estate all’inverno,
durante i lunghi periodi di buio, con i venti tempestosi, non così rari in queste zone.
L’isola di Tàa, fa parte di una riserva naturale, ed è una importante area di nidificazione, dove molti uccelli migratori
qui covano le uova per poi riprodursi.
Sull’isola non è presente alcun sentiero o percorso tracciato.
Anche se poco distante dalla riva, è comunque raggiungibile solo via mare, partendo da una spiaggetta di sabbia banca
che abbiamo trovato lungo il nostro tragitto.
Un aspetto piuttosto comune qui alle Lofoten, sono queste calette dai colori paradisiaci, che si trovano nei posti più inaspettati,
e, come in questo caso, “fuoriescono” all’improvviso tra le rocce.
Il bianco della sabbia, contrasta con il blu scuro e l’azzurro del Mare di Norvegia, e il verde dei prati che spesso arrivano
fin quasi a lambire l’acqua.
Ed è qui, su questa spiaggetta dalla sabbia bianca, che abbiamo posato uno dei “sassi disegnati da Andreina”.
Si tratta di sassi che raccogliamo durante le nostre escursioni, e successivamente disegniamo a casa, con cura e con amore,
per poi posarli nuovamente lungo i tracciati che percorriamo.
Un modo semplice e simpatico per regalare un sorriso a chi avrà il piacere di raccoglierlo e magari portarlo con se
come “buona fortuna”.
In questo caso, il primo sasso che abbiamo posato oggi, rappresenta una bambina che tiene la cordicella di alcuni palloncini
a forma di cuore.
Ci piace nel nostro piccolo, contribuire e divulgare un pò di amore e sentimento, in un mondo spesso arido
dei più elementari valori.
La strada poderale prosegue, in direzione della baia di Uttakleiv.
Lungo il tracciato si trovano dei paletti con alcuni QR code, che spiegano come un tempo si svolgeva la vita in queste zone.
La gente si è stabilita qui grazie alla pesca, ma anche ai terreni pianeggianti che ricchi di sostanze nutritive, hanno da sempre,
permesso l’allevamento del bestiame.
L’accesso da Haukland a Uttakleiv avveniva a piedi tramite una mulattiera che consentiva di oltrepassare la montagna,
o in alternativa via mare con la barca.
Successivamente è stata costruita una strada di montagna che con una carreggiata larga appena 2 metri 1/2
e ben 17 tornanti, con la sua lunghezza di 6 km, ha permesso la congiunzione delle due località.
Nell’anno 1998 è stato completato il lavoro di creazione di un tunnel, scavato nella roccia, piuttosto stretto, ma che
ha notevolmente facilitato alle persone locali di ritrovare una o l’altra destinazione in modo rapido e sicuro.
Uttakleiv Beach la si raggiunge da Haukland Beach, dopo circa 1h 10 minuti di rilassante cammino, ed è anch’essa
una spiaggia di sabbia bianca, “affiancata” da un mare turchese dal quale si innalzano imponenti montagne:
un gioiello della natura.
L’arrivo alla spiaggia ha come “benvenuto” un caratteristico sasso a forma di cuore, posato su un grande masso.
Questa lingua di sabbia bianca, ha alle sue spalle un’ampia zona erbosa, dove si trovano diversi tavoli in legno con panchine.
Qualche casa colorata di bordeaux con i bordi bianchi, compone il paese e permette ai suoi 22 residenti di abitarci
durante l’anno.
Uttakleiv Beach è “abbracciata” dalla catena montuosa del Mannen.
I granelli di sabbia fine, avvolgono i sassi arrotondati dall’erosione dell’acqua di mare cristallina, che in centinaia d’anni
ha modificato la loro forma originale.
Per quanto la spiaggia sia conosciuta, raramente la troverete affollata, anzi, è molto probabile che potrete apprezzarla
e viverla in un ambiente quasi del tutto solitario e particolarmente rilassante.
Scrutando l’orizzonte, dall’acqua turchese, emergono verso il largo, delle scogliere naturali.
Il buio inverno porta spesso vento freddo, mare mosso, e pioggia, rendendo questo luogo molto suggestivo e,
nelle nottate serene, particolarmente adatto per ammirare l’aurora boreale.
Dalla sabbia bianca di Uttakleiv Beach, ci siamo diretti verso il prato e successivamente abbiamo preso un evidente sentiero,
che privo di numerazione e segnavia, ci ha portato in circa 40 minuti al Lago Vasskarvatnet.
Una delle particolarità dei molti percorsi di trekking qui alle Lofoten, è spesso l’assenza totale di indicazioni, bollini
e numeri di sentieri.
Da queste parti, è spesso tutto lasciato allo “stato naturale”, dove ci si orienta con le mappe precedentemente consultate.
Si prendono così sentieri che presumibilmente portano alla destinazione finale.
E’ un modo differente dal nostro, di concepire la montagna e il trekking.
All’inizio c’è voluto qualche giorno per abituarsi, ma non vi nascondo che il “lasciarsi andare” e lasciarsi condurre dall’intuito,
in posti così magici, è sempre stato ampiamente appagante.
Il percorso di salita che conduce al Lago Vasskarvatnet, è ben tracciato ed è facilmente percorribile.
Superato il colletto finale, ecco comparire davanti ai nostri occhi e del tutto inaspettato questo magico lago,
adagiato in un’ampia conca che si è creata tra il Monte Mannen a sinistra e il Monte Veggen a destra.
La particolarità del Lago Vasskarvatnet, lungo circa 500 m. è quella di non avere immissari.
Riteniamo che venga alimentato da sorgenti sotterranee, che con chissà quali tortuosi e complessi giri a noi ignoti,
vanno a confluire in questo bacino naturale.
Il colore dell’acqua tende al marrone scuro, andando a rispecchiare il fondale, dal quale crescono verso la riva e fuoriescono
dall’acqua, dei fili d’erba verdissima.
Non conosciamo la sua profondità e non abbiamo altre informazioni in merito.
Il luogo, è magico, praticamente deserto, salvo la compagnia di qualche pecora che da queste parti sono (piacevolmente)
disperse un pò ovunque.
Sulla riva del Lago Vasskarvatnet, abbiamo posato il secondo sasso della giornata disegnato da Andreina.
Un piccolo e semplice nostro pensiero, che abbiamo voluto lasciare in questo posto solitario e magico.
Qui si apprezza il silenzio e ci si ritrova immersi nella natura, “a tu per tu” con l’ambiente che vi circonda.
Dal Lago Vasskarvatnet, seguendo il sentiero che lo costeggia, in circa 20 minuti, siamo saliti fino all’omonimo passo,
dove si è aperto un altro mondo, con una vista super panoramica su entrambi i versanti.
Da un lato, un impensabile gioco di prospettiva, ha “allineato” il Lago Vasskarvatnet al Mare di Norvegia, facendo
quasi sembrare che sia quest’ultimo ad alimentare il primo.
Mentre dal lato opposto, ecco apparire davanti a noi la baia di Haukland, (il punto di partenza del nostro trekking di oggi),
con la sua sabbia bianchissima, e con il colore turchese dell’acqua del mare.
Spostando lo sguardo alla nostra destra, verso il Mare di Norvegia, troviamo la baia di Langvágen, e dietro
una serie infinita di imponenti pareti rocciose che quasi per magia si innalzano e fuoriescono imponenti dall’acqua.
Siamo restati seduti su questo colletto, ad ammirare uno spettacolo naturale straordinario.
Il soffio del vento, il silenzio del luogo, le pecore che brucavano l’erba, e lo sguardo perso verso l’infinito,
hanno reso questa escursione magica.
Quello che ci ha stupito è stato un mix così vario di colori.
Dal verde dei prati, al bianco della sabbia, dal turchese dell’acqua del Mare di Norvegia al blu scuro in gradazione andando
verso il largo, e poi l’azzurro del cielo, il marrone dell’acqua del lago, il grigio delle montagne.
E poi il sole, che con il passaggio costante delle nuvole, ha sempre “ridisegnato” i vari profili, le ombre, cambiando
dettagli e luci.
Superfluo rimarcare che la vista da quassù è strepitosa.
Il rientro a Haukland Beach, avviene lungo lo stesso tracciato che abbiamo percorso all’andata.
Mentre camminavamo sulla poderale, nel tratto compreso tra l’isola di Tàa e Haukland Beach, abbiamo visto “qualcosa”
correre molto velocemente tra i massi della montagna.
Ci siamo fermati per osservare, e, restando in silenzio, abbiamo nuovamente rivisto questa bestiola, (un piccolo ermellino),
muoversi con una velocità incredibile, saltando da un sasso all’altro.
Sdraiandomi per terra immobile, sono riuscito a fotografarlo con il teleobiettivo.
Vi lascio qui sotto il primo piano di questa deliziosa bestiola, che per qualche secondo mi ha guardato incuriosito.
Quello che vi abbiamo documentato, è stato un trekking molto vario, che ci ha appagato in ogni momento, facendoci
vivere l’ambiente selvaggio, naturale e anche molto particolare delle Lofoten.
Qui non ci si stanca mai di “girovagare” per i sentieri, che permettono di scovare angoli nascosti, inaspettati e piacevolissimi.
Ritorneremo in zona perché c’è molto, ma molto altro da vedere…
Relazione e fotografie di: Michele Giordano, Andreina Baj e Gaia Giordano
Note: si parte da una prima spiaggia di sabbia bianca (Haukland), e percorrendo la poderale, in circa 1h e 10 minuti
si arriva a una seconda spiaggia, sempre di sabbia bianca, (Uttakleiv), lambendo l’isola di Tàa.
Da Uttakleiv Beach, si risale un sentiero che in circa 40 minuti cambia completamente lo scenario, portandovi in montagna,
dove all’interno di una conca tra il Monte Mannen e il Monte Veggen troviamo lo splendido Lake Vasskarvatnet.
Da qui si sale ancora per una ventina di minuti arrivando al Passo Vasskarvatnet, dal quale la vista sulla baia di Haukland
è semplicemente strepitosa.