Les Ors 2.116 m. (Italia – Valdigne – Morge)
semplice escursione di trekking che si snoda all’interno di una pineta di larici e abeti rossi, in un contesto montano prestigioso,
dove sarete circondati da vallate incantevoli. Arrivando sul pianoro di Les Ors, il panorama è da sogno
Località di partenza: Morge 1.694 m. (Valdigne)
Punto di arrivo: Ors – Desot 2.100 m.
Quota di partenza: 1.694 m.
Quota massima raggiunta: 2.116 m.
Dislivello: circa 422 m.
Posizione: il punto di partenza è uno dei due parcheggi che si trovano a bordo strada, sulla destra, poco dopo
aver superato l’abitato di Morge
Difficoltà: E [scala delle difficoltà]
Ore: circa 1h in andata e 50 minuti al ritorno
Periodo: tutto l’anno, previa attenta verifica delle eventuali condizioni di innevamento
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Segnavia: n° 3
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli
Siete reduci (e stanchi), di una settimana lavorativa stressante e particolarmente impegnativa?
Oppure siete alla ricerca di un’escursione romantica e semplice, da condividere con la persona che amate, o semplicemente
con voi stessi, ma senza rinunciare alla straordinaria bellezza della montagna e delle vallate?
Avete poche ore a vostra disposizione, ma con la voglia di una “scappatina” nel silenzio e nella pace di un posto
che vi saprà incantare?
Beh, allora siete sulla pagina giusta, perché la salita a Les Ors, rispecchia a pieno tutte queste caratteristiche.
Benvenuti nel cuore della Valdigne.
In una limpida giornata di inizio novembre, con i raggi del sole che ancora rilasciano il loro gradevole tepore,
siamo saliti fino a Morge, che rappresenta il punto di partenza dell’escursione di oggi.
Il percorso di avvicinamento in auto, prevede di prendere la strada statale SS26 e arrivare fino al paese di La Salle.
Da La Salle, si sale in direzione del piccolo abitato di Beauregard, successivamente si supera Remondey e poco dopo
si arriva a Morge, (da non confondere con il borgo di Morgex, perché sono due località completamente diverse).
Si oltrepassa Morge e si parcheggia alla prima o alla seconda area di sosta, che si incontrano a bordo strada,
appena dopo il minuscolo centro abitato.
Qualche metro di asfalto e ben presto si trova l’indicazione per il sentiero n° 3 con la scritta Les Ors / Ors – Dèsot.
Un’ampia poderale ci accoglie insieme a uno dei meravigliosi boschi di larici e di abeti rossi, che abbelliscono
questa porzione della Valdigne.
Le ombre allungate del sole che cerca di farsi spazio tra i rami della pineta, disegnano strane forme sul terreno.
Già dopo pochi metri, è sufficiente voltarsi e guardare dietro, per scorgere un panorama da incanto.
Formato in questo caso dal Monte Bianco, e da tutto l’accavallamento delle vette che “spostandosi” verso sinistra
ci accompagnano con lo sguardo verso il vallone che si inerpica fino a La Thuile, per poi correre verso il
Colle del Piccolo San Bernardo, sul confine di Stato con la Francia.
Guardando invece verso il basso, si individua facilmente il borgo di Morgex: un paesino delizioso e particolarmente curato.
Proseguendo lungo la poderale incontriamo le prime baite in legno e pietra.
Vivere qui, dev’essere niente male, isolati e abbracciati da montagne che insieme al loro silenzio, regalano fin da subito
un benessere al quale siamo (purtroppo) poco abituati.
Sui tronchi di alcuni pini, troviamo dei cartelli di legno, con incisi dei nomi locali, (penso) di alcune destinazioni della zona.
Mi piace come con la semplicità di una tavola di legno, assieme a una scritta incisa e disegnata, siano riusciti ad abbellire
e rendere ancora più gradevole il rilassante tracciato.
Il lineare trekking di oggi, percorso senza alcuna fretta, mi ha permesso di osservare con calma l’ambiente che ci circonda
e al quale troppo spesso non siamo più capaci a soffermarci per apprezzarlo.
Vi sembrerà strano, forse per qualcuno può sembrare anche ridicolo quello che sto scrivendo, ma il riuscire ad apprezzare
il colore rosso delle sfere di alcune bacche, o ancora la vecchia lampadina a incandescenza, di un lampione,
posato qui nel nulla e che serve a fare un barlume di luce nel buio della notte, sono cose che hanno saputo
farmi “tornare indietro nel tempo”.
Quando ero un bambino, dove la semplicità era la regola.
Non esisteva nulla di tutto quello che abbiamo oggi, ma si viveva benissimo, anzi, vi posso assicurare, decisamente meglio.
L’escursione a Les Ors, mentre salivamo la dolce poderale, ha saputo rispolverare ed è riuscita a regalarmi questa emozione.
Oggi, con la complicità di una stagione autunnale inoltrata, ci siamo ritrovati cullati da colori particolarmente caldi e accesi,
di cui le tinte predominanti sono state il giallo, l’arancione e il marrone chiaro, andando così a “pitturare un quadretto”
di un ambiente incredibilmente vario.
Uno sguardo alla nostra sinistra, mentre la poderale serpeggia e zigzaga in più direzioni, ci ha permesso di vedere le creste
della zona del Colle San Carlo, che “custodisce” laghi, passi e sentieri bellissimi e che stiamo poco per volta inserendo
all’interno delle pagine che trovate nel nostro sito.
Vi riporto qui sotto qualche foto dei tanti funghi che abbiamo trovato oggi nel sottobosco, anche in questo caso con colori
e sfumature tutte diverse.
Lavorando nella grafica, resto ogni volta stupito dei valori RGB che la natura con la sua semplicità, riesce
continuamente a creare.
Impossibile artificialmente, riuscire anche solo ad avvicinarsi a tale perfezione.
Questa ampia strada sterrata, è in realtà la vecchia mulattiera che sale verso gli alpeggi, spesso frequentata nel periodo
invernale, dagli appassionati di ciaspole e di sci d’alpinismo.
Si cammina su un tappeto infinito di aghi di pino, e gli stessi cadono costantemente dai larici, simulando quasi l’effetto
di una leggera nevicata.
Incredibile.
Le pinete che risalgono i ripidi pendii, con la loro particolare colorazione che passa da verde al marrone chiaro,
abbelliscono ulteriormente una tra le vallate più panoramiche della regione.
Tra gli alberi, si “aprono delle finestre”, che permettono di ammirare degli scorci incantevoli sulle vette all’orizzonte.
Dopo circa 45 minuti di cammino all’interno della pineta, il bosco incomincia a diradarsi e si arriva sui falsi piani che in breve
conducono alle maghe di Ors – Desot 2.100 m.
Da qui si apre un panorama da incanto.
Guardando verso nord si individua parte della poderale che da Planaval sale al Col Serena, e “appena dopo” l’imponente
mole della Grande Rochère.
Guardando verso ovest abbiamo una porzione del Vallone dei Liconi, con il suo omonimo paesino.
Alle sue spalle troviamo il Monte Bianco, e spostandosi sulla sinistra il vallone di La Thuile.
Verso est troviamo il Colle San Carlo e una infinità di profili e creste sulle quali si può sognare ad occhi aperti.
Il consiglio è quello di sedersi nei pressi della malga, con la sua stalla allungata, e semplicemente osservare e godere a pieno
di questo parco naturale straordinario.
Un’oretta di trekking facile e rilassante, ci ha permesso di raggiungere la meta di oggi, adatta a tutti e fattibile
(condizioni meteo permettendo) in qualsiasi mese dell’anno, anche in inverno.
Per chi invece non si accontenta e vuole ancora salire e vedere cosa c’è dopo, vi riporto qui sotto la descrizione dettagliata
della traccia di salita al Tête des Fra.
Un proseguimento del percorso di oggi che passa da poderale a sentiero, dal segnavia numero 3 al segnavia numero 101
e vi accompagnerà direttamente in paradiso, a toccare e accarezzare la croce di vetta, curiosamente non segnalata e non
indicata da nessun cartello.
Un trekking che abbiamo percorso con vero piacere: straordinario in tutto.
Accanto alla stalla e alla casetta del pastore, troviamo una lunga vasca in cemento che raccoglie l’acqua del ruscello
e permette alle mucche di abbeverarsi.
Tutto attorno grandi prati e una vista molto più aperta sulle vallate circostanti, rispetto a quella che abbiamo assaporato
lungo la risalita della poderale.
Che posti, che bellezza, che ambiente.
Ancora una volta la Valdigne, ci ha servito un regalo che custodiremo a lungo nel nostro cuore.
Relazione e fotografie di: Michele Giordano e Elfrida Martinat
Note: semplice escursione di trekking che si snoda quasi interamente all’interno di un fitto bosco di larici e abeti rossi,
e dai quali si scorge spesso il (super) panorama delle vallate che circondano questo posto incantevole.
A pochi minuti dall’arrivo, il bosco si dirada e ci si ritrova su un immenso pianoro, col la baita del pastore e la stalla.
Vista e panorama aperti e appaganti.
Per stare bene, basta sedersi e guardarsi attorno.
Non serve nient’altro…