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Alpe Bettelmatt 2.098 m. – Passo del Gries 2.479 m.
– Bivacco Cappella Passo del Gries 2.479 m.
(Italia – Alta Val Formazza / Svizzera)
due laghi, un bivacco, una croce di vetta, un’alpe da attraversare che equivale a un paradiso e infine, una volta giunti
al Passo del Gries, avrete un panorama da incanto a 360°.
Un giro indimenticabile in un ambiente di grande prestigio

corpo alto passo del gries


Località di partenza:
 Riale 1.733 m. (Alta Val Formazza)

1° punto intermedio: Lago di Morasco 1.815 m.
2° punto intermedio: Alpe Bettelmatt 2.098 m.
Punto di arrivo: Passo del Gries 2.479 m.
Quota di partenza: 1.733 m.
Quota di arrivo: 2,479 m.
Dislivello: circa 746 m.
Posizione: Alta Val Formazza, dove termina la strada che porta fino al borgo di Riale
Difficoltà: E [scala delle difficoltà]
Ore: 3h in andata e circa 2h 40 al ritorno
si parte dal parcheggio di Riale e si arriva al Lago di Morasco, poi
si prosegue fino a raggiungere l’Alpe Bettelmatt e successivamente si sale al Passo del Gries
 Periodo: da inizio giugno a metà ottobre, (previa verifica delle eventuali condizioni di innevamento, della stabilità del
manto nevoso lungo i pendii e dell’assenza di rischio di slavine)

Attrezzatura richiesta: classica da trekking, in caso di ampi nevai residui, indispensabili i ramponcini
Segnavia: G00
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

chiesetta di riale

Le escursioni che abbiamo fatto in Alta Val Formazza, ci hanno sempre ampiamente appagato.
Si cammina in ambienti di assoluto prestigio, con panorami bellissimi e dove il silenzio, la purezza dell’aria,
l’acqua che scorre, i fischi delle marmotte, il colore dei fiori, i tanti laghi, le creste…. fanno parte integrante
di questi luoghi.

E’ difficile consigliare quale percorso scegliere in questa immensa oasi naturale, la risposta corretta sarebbe:
provateli tutti e poi stilate voi una classifica.

Noi però vediamo solo “numeri 1”.
Oggi vi raccontiamo la nostra esperienza di salita al Passo del Gries, che vi anticipo è un altro di questi “numero 1”.
I diversi passaggi e punti intermedi che ci hanno portato da Riale, fino in vetta, sono stati magici.
Prendetevi qualche minuto, vi illustriamo in dettaglio un pò tutto, e poi andrete a inserire questa uscita nella vostra
lista dei desideri, perché rinunciare sarebbe un delitto.

Benvenuti o bentornati sulle pagine di abitarelestremo.it

E’ una calda e bella giornata di fine giugno.
Raggiungiamo Riale sul presto la mattina e parcheggiamo quando ancora le auto presenti nel primo spiazzo
a pagamento, sono poche.

Riale è l’ultimo paese dell’Alta Val Formazza, oltre non si può andare, siamo nell’estremo nord del Piemonte,
quasi al confine con la Svizzera.

Per arrivare fino qui, bisogna prendere l’autostrada A26 in direzione di Gravellona Toce, per poi proseguire dopo
il casello sulla SS33 del Sempione fino a Crodo (km 128), dove lasciamo la
strada statale per prendere
la SS659.

Proseguiamo sulla SS659 fino ad arrivare a un bivio (al km 8,5), dove gireremo a destra seguendo le indicazioni
per la Val Formazza.

Arrivati al paese di Baceno giriamo a destra (sempre restando su SS659), come segnalato da un cartello che
indica la Val Formazza a circa 20 km.

Attraversiamo quindi il comune di Premia e poi quello di Formazza che prevedono il passaggio in varie frazioni
intermedie.

Proseguiamo fino alle Cascate del Toce che troviamo al km 40 per poi giungere al km 41,7 alla frazione di Riale
e quindi al parcheggio.

L’aria frizzante dell’inizio mattina, viene subito riscaldata dal sole e ci incamminiamo sulla strada asfaltata
deviando a sinistra verso il paese di Riale.

Il primo cartello della giornata, indica il Passo del Gries a 3h esatte da questo punto, seguendo il
segnavia n° G00

Si continua su strada asfaltata andando in direzione della diga del Lago di Morasco, e lasciando alla nostra destra
le piccole baite di Riale, con i suoi 6 residenti e la chiesetta gialla che sorge su una collinetta.

L’attuale chiesetta gialla, è stata costruita dalla società Edison, in ricordo della frazione di Morasco che è stata
sommersa dall’omonimo lago.

Morasco era un antico borgo che si trovava nella parte più estrema del Piemonte.
Parliamo di una ventina di case in legno, abitate prevalentemente nel periodo estivo, quando le condizioni degli alpeggi
erano favorevoli per il pascolo del bestiame.

Nel decennio compreso tra il 1930 e il 1940, per sviluppare l’industria idroelettrica, si è deciso di costruire un lago
dove questo non esisteva, andando a seppellire Morasco, le sue case e la sua chiesa, successivamente ricostruita
sul promontorio che troviamo oggi.

Riale è un minuscolo paesino di alta montagna, curato e accogliente, dove vorrei viverci tutto l’anno semplicemente
osservando le stagioni, il loro corso e il cambiamento dei colori che mi circondano.

In circa 15 minuti, raggiungiamo la diga di Morasco e il relativo lago, con le sue acque dal colore blu notte.

Manteniamo la destra e ci incamminiamo sull’ampia poderale che costeggia il Lago di Morasco, una passeggiata
piacevole tra acqua e prato.

Alla nostra sinistra svetta alta verso il cielo azzurro la Punta di Morasco 2.831 m. e il Corno Maggiore di Nefelgiù
2.954 m.

Giunti quasi alla fine del Lago di Morasco si trova un bivio con tre strade: proseguite dritto, seguendo le indicazioni
verso il Passo del Gries e poco dopo, sempre affidandosi alle indicazioni, spostatevi sulla sinistra lasciando alla
vostra destra una costruzione in cemento.

Il sentiero G00 è sempre ben segnalato, così come i tanti bollini rossi e bianchi che incontreremo durante il
percorso di salita.

Le tempistiche indicate su alcuni pannelli, alle volte riportano dei valori a nostro avviso non corretti,
contraddicendosi una con l’altra.

Ma questo è l’unico aspetto che andrebbe migliorato, la traccia è ottimamente indicata lungo tutta la tratta e
non lascia mai spazio a dubbi o interpretazioni.

Ben presto la poderale si trasforma in un sentiero che si inerpica in direzione dell’Alpe Bettelmatt.
Durante questa prima salita, ci fermiamo più volte ad ammirare il colore dei fiori che passano dal viola,
al bianco e dal giallo all’arancione.

Uno sguardo all’indietro ci regala un primo colpo d’occhio magnifico, con il blu del Lago di Morasco, in basso,
circondato come in una culla dal verde dei prati montani, solcati dai sentieri che li risalgono.

lago di morasco e piana di riale

Si respira un’aria pulita, si passa accanto a dei ruscelli e a delle cascate d’acqua, mentre il sentiero che nella
parte iniziale sale deciso, successivamente riduce la sua pendenza fino a portarci e sbucare dopo 3/4 d’ora in una
ampia conca circondata sui tre lati da imponenti montagne.

Davanti ai nostri occhi un immenso pianoro verde, solcato nel mezzo dall’acqua limpidissima del Rio del Gries.
Siamo arrivati all’Alpe Bettelmatt 2.098 m.
Parliamo di una enorme distesa prativa, dove regna la pace e la tranquillità più assoluta, stiamo camminando sui
pascoli dell’Alta Val Formazza, quasi al confine tra la Val d’Ossola e lo svizzero Vallese.

Questa è una via che da secoli unisce i due paesi confinanti.
All’orizzonte ben visibile, leggermente sulla destra il Passo del Gries, dal quale si intravvede al confine con il cielo,
il tetto del bivacco che andremo a raggiungere.

alpe bettelmatt
alpe bettelmatt e passo del gries

All’Alpe Bettelmatt troviamo tre piccole baite: questo posto è famoso per la produzione dell’omonimo formaggio,
(considerato come il tesoro della Val Formazza), che viene prodotto esclusivamente in 9 alpeggi sopra i 2000 m.
di altitudine, tra la Valle Antigorio e la Val Formazza, all’estremo nord del Piemonte.

Qui, su questi prati, in un determinato periodo dell’anno, cresce l’erba mottolina, capace di apportare al latte
un’aroma particolare.

Questo delicato formaggio è ottenuto esclusivamente dal latte vaccino crudo e intero e proveniente da una
sola mungitura.

Caseificato due volte al giorno in alpeggio e solo nel periodo compreso da inizio luglio a metà settembre.
Successivamente il formaggio viene stagionato per circa 60 giorni su assi di legno, all’interno di cantine.
I nove alpeggi dove si produce il Bettelmatt sono: Alpe Bettelmatt, Alpe Kastel, Alpe Morasco, Alpe Toggia,
Alpe Regina, Alpe Vannino, Alpe Forno, Alpe Pojala e Alpe Sangiatto.

Proseguiamo seguendo il sentiero e attraversando per intero l’Alpe Bettelmatt, raggiungiamo la linea di salita
verso il Passo del Gries.

Il sentiero evidente, ben segnalato e ben tracciato, sale a zigzag e prende quota rapidamente.
Con uno sguardo verso la piana del Bettelmatt, ecco che incomincia a rispuntare il Lago di Morasco che
abbiamo lambito questa mattina.

Una cartolina di bellezza.

sentiero di salita verso il Passo del Gries

Attraversiamo qualche nevaio residuo che non crea alcuna difficoltà, superiamo un torrentello, e in circa 40 minuti
arriviamo sulla cima del Passo del Gries 2.479 m. 
Siamo sulla linea di confine tra l’Italia e la Svizzera, segnato da una piccola croce di vetta e dal
Bivacco Capella Passo del Gries, del quale abbiamo intravisto la punta del tetto quando ancora eravamo sulla
piana del Bettelmatt.

Questo bivacco costruito nel 1964 e ristrutturato radicalmente nell’anno 2013 è stato dedicato agli scout
Giampaolo Colombi, Franco Colombo e Riccardo Vannotti.

Era infatti il 28 dicembre 1953 quando gli scout del gruppo ASCI di Milano, salivano da Riale al Passo del Gries
per una escursione di due giorni, con pernottamento previsto alla Capanna del Corno e rientro dal Passo San Giacomo.

Partiti con condizioni meteo ideali, propio qui al Passo del Gries, nel primo pomeriggio furono sorpresi da una
nebbia improvvisa, seguita da tormenta con temperature molto basse.

Costretti a pernottare sulla neve qui al Passo del Gries, il 29 mattina cercarono una via di salvezza verso la Svizzera
per poi rientrare a Riale.

Purtroppo i tre compagni al quale il bivacco è dedicato, morirono di freddo.

bivacco cappella passo del gries

Il bivacco al suo interno, rivestito da una bella perlinatura in legno, ha due panche e un tavolo.
I pannelli solari posti alla base del tetto, forniscono la luce interna e un lumino rosso esterno che lo rende visibile
anche di notte.

Quattro tiranti in acciaio ancorano la struttura al terreno e la proteggono nel caso di forti raffiche di vento,
in particolare durante il lungo inverno.

Non ci sono le brande e quindi neppure i materassi, ma con un sacco a pelo è possibile trascorrere qui la notte,
e approfittare di un tramonto e di un’alba da favola.

L’acqua è di fusione (se c’è ancora il nevaio dal quale attingere…)
Il bivacco di montagna non è solo un piacere.
A tal proposito, voglio ricordare a tutti, che il bivacco è un bene prezioso, oltre che una dimora sicura, (spesso
indispensabile e alla volte vitale), dove ripararsi in caso di necessità.

Si affida quindi alla cortesia del viandante il buon uso, lasciandolo possibilmente pulito e verificando sempre
di aver chiuso la porta prima di ripartire.

Poco distanti dal bivacco sono state posate due panche con un tavolo, per poter fare merenda all’aperto
e con vista lago…

Il panorama da quassù è meraviglioso.
Lato Italia abbiamo davanti ai nostri occhi l’intera Piana dell’Alpe Bettelmatt e il Lago di Morasco.
A destra la Punta di Morasco, la Punta dei Camosci e la conca che ospita il Lago del Sabbione con i suoi rifugi
ben visibili da qui, mentre a sinistra la Punta del Lago Brunni e un’infinità di vette che sono un incanto da ammirare.

Lato Svizzera troviamo il Lago del Gries, un bacino artificiale lungo quasi 400 m. le cui acque vengono sfruttate
dall’azienda elettrica locale.

Il Lago del Gries si presenta con un colore azzurro incantevole, in parte incastonato tra le rocce, ed è alimentato
dall’omonimo Ghiacciaio del Gries, oggi purtroppo in forte ritiro, come la maggior parte di queste preziose fonti di vita
e di acqua.

All’orizzonte le montagne svizzere.
Dal Passo del Gries si ha una visuale a 360° di straordinaria bellezza.

croce di vetta del Passo del Gries
ometto al Passo del Gries

Una volta arrivati fin quassù, vi consiglio di sedervi e semplicemente guardarvi attorno, non serve nient’altro
perché avete già tutto, dal silenzio, al panorama, dalle montagne, ai laghi.

Il percorso di rientro è lo stesso affrontato all’andata.
Volendo c’è la possibilità di fare un giro ad anello, transitando dal Passo San Giacomo e successivamente dal
Lago del Toggia, per poi scendere a Riale: sicuramente entusiasmante, ma piuttosto lungo, lo valuteremo in una delle
prossime uscite in queste zone.

Oggi per godere a pieno della giornata e apprezzare questo ambiente di alta montagna, abbiamo deciso di fermarci
qui sul passo per ammirare questo altro gioiello dell’Alta Val Formazza.

Siamo innamorati di questi luoghi che vanno coccolati.
In fase di discesa, per consolarci, il nostro pensiero corre veloce verso la prossima meta, disegnando e
immaginando nella nostra testa, nuovi sentieri e nuove vie di salita.

Relazione e fotografie di: Michele Giordano e Andreina Baj

Passo del Gries - Alta Val Formazza
Passo del Gries - Alta Val Formazza
Passo del Gries - Alta Val Formazza
Passo del Gries - Alta Val Formazza


Note:
la salita al Passo del Gries avviene in un contesto montano di altissimo valore e prestigio.

Siamo all’estremo nord del Piemonte, quasi sul confine di stato con la Svizzera.
Il sentiero è ottimamente segnalato e la traccia rimane sempre chiara ed evidente.
L’intera tratta la si completa in circa 3 ore e non presenta difficoltà tecniche, salvo qualche attraversamento
di nevaio residuo, che a inizio stagione potrebbe richiedere l’uso dei ramponcini.

Il Lago di Morasco, l’Alpe Bettelmatt durante il percorso di salita e il Bivacco Cappella del Gries e l’omonimo passo
all’arrivo, lasceranno un segno dentro di voi, regalandovi ancora una volta una giornata da favola in alta montagna.

Se proprio vogliamo dirla tutta, non avevamo nessuna voglia di scendere a valle….