Lac du Vuert o Lago di Vuert 2.623 m. – dal Rifugio Bezzi –
(Italia – Alta Valgrisenche)
il lago alimentato dai nevai e dal ghiacciaio soprastante, è “ospitato” all’interno di una conca posta su una terrazza naturale,
dalla quale si ammira la straordinaria bellezza della parte alta della Valgrisenche
Superfluo ricordare che qui si riesce a sognare ad occhi aperti, ma solo per pochi mesi all’anno
Località di partenza: Usellieres 1.788 m.
Località di arrivo: Lac du Vuert 2.623 m.
Punto intermedio: Rifugio Bezzi 2.284 m.
Dislivello: 835 m.
Posizione: Alta Valgrisenche
Difficoltà: E/EE
E fino a Rifugio Bezzi
EE dal Rifugio Bezzi al Lac du Vuert [scala livelli difficoltà]
Ore: 3h 10 minuti percorso di andata, così suddiviso:
2h da Usellieres al Rifugio Bezzi
1h 10’ dal Rifugio Bezzi al Lac du Vuert
2h 45 minuti per il percorso di rientro
Segnavia: n° 12 fino al Rifugio Bezzi e n° 11A dal Rifugio Bezzi al Lac du Vuert
il segnavia 12F indicato sulla palina nei pressi del rifugio, a noi risulta errato e non abbiamo trovato alcuna indicazione
riportante questa numerazione lungo la tratta Bezzi – Vuert
Periodo: da metà / fine giugno a inizio ottobre, previa attenta verifica delle condizioni di innevamento e della
stabilità del manto nevoso
Sconsigliato in caso di pioggia, inaccessibile con neve o placche di ghiaccio
Attrezzatura richiesta: classica da trekking, i ramponcini potrebbero essere necessari a inizio stagione,
per l’attraversamento di nevai residui e ricoperti da crosta di gelo / disgelo / rigelo
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli
In una splendida giornata di metà luglio, siamo andati a scoprire il Lac du Vuert, nell’alta Valgrisenche.
Il tracciato prevede di arrivare al Rifugio Bezzi, per poi deviare a destra e risalire un ripido crinale che si inerpica
fino a portarci sulla sommità di una linea di cresta, dalla quale, quasi all’ultimo, compare il lago, posto in una conca.
Oggi, nonostante l’avanzata stagione estiva, abbiamo trovato un ambiente quasi da fine inverno, con ghiaccio e neve
che hanno in gran parte ricoperto questo splendore.
Luogo poco frequentato: con noi solo una coppia di stambecchi e (fortunatamente) nessuna presenza umana.
Benvenuti o ben tornati sulle pagine del nostro sito.
La Valgrisenche e in particolare l’Alta Valgrisenche, è una delle vallate meno frequentate della regione.
Un “mondo a sé”, ben lontano dal “turismo di massa” che qui non è mai esistito.
Chi viene da queste parti, è generalmente l’escursionista che ama il contatto con la natura, il trekking, le traversate,
le lunghe camminate in un ambiente quasi incontaminato.
Da qui passa l’Alta Via numero 2 che dal Col Fenêtre scende al Rifugio l’Epée per poi risalire verso Planaval
in direzione di La Thuile: un sogno che prevede più giorni di cammino attraversando scenari da cartolina.
Il punto di partenza dell’escursione di oggi, è il minuscolo paesino di Usellieres, posto al fondo della
strada regionale SR25.
Difficile sbagliare.
Usellieres è l’ultimo paesino della Valgrisenche, ed è qui che termina la strada, oltre si può proseguire solo a piedi.
Una serie di comodi parcheggi, permettono di lasciare la vettura.
Per chi proviene da Courmayeur o da Aosta tramite la strada statale SS26, quando arrivate in prossimità di Arvier,
trovate le indicazioni per la Valgrisenche, ed è qui che andrete a prendere la SR25
La strada che conduce a Usellieres, lunga circa 15 km, ben asfaltata, ma stretta e tortuosa, è accessibile al traffico
veicolare solo per pochi mesi all’anno, generalmente da maggio a ottobre.
Supererete il grazioso abitato di Bonne e proseguite sulla SR25 fino al termine, che verso la fine, vi farà scendere
per qualche minuto, prima di arrivare a Usellieres.
Le indicazioni per il Rifugio Bezzi, sono visibili fin da subito e, dopo circa 5 minuti dall’inizio del cammino sulla poderale,
troviamo sulla sinistra il bivio per il Rifugio L’Epée che tralasciamo, proseguendo dritti.
L’ampia poderale e successivamente il sentiero, che conducono verso il Rifugio Bezzi (segnavia n° 12),
si snodano per tutta la tratta, paralleli alla Dora di Valgrisenche, alimentata dalle tante cascate che scendono rigogliose
da entrambi i versanti, posti sia sul lato destro che sul lato sinistro del percorso.
Il tracciato facilmente intuibile in quanto è sempre dritto, è anche ottimamente segnalato e permette in circa 2 ore
di arrivare al rifugio.
Inoltre il modesto dislivello, di circa 500 m., rende questa escursione agevole e adatta anche a famiglie con bambini.
Per arrivare al Rifugio Bezzi, non è richiesta un’attrezzatura particolare.
Scarponi e giacca a vento sono ovviamente indispensabili muovendosi su un terreno di alta montagna.
Gli ampi prati posti ai lati della poderale, utilizzati per il pascolo delle mucche, in tarda primavera, sono spesso frequentati
da gruppi di stambecchi, mentre nella stagione estiva saranno le marmotte ad allietare il vostro cammino.
I vari buchi che si trovano nel terreno, sono le tane scavate dalle marmotte, che servono come rifugio in caso di pericolo,
per il parto, per il riposo notturno e per il letargo invernale.
Migliaia di fiori dalle infinite sfumature di colori, hanno saputo adattarsi alle severe condizioni ambientali.
Veramente gradevole, mi stupisco ogni volta di osservare quanto sia fantastica la natura.
Non è raro dover attraversare dei nevai, residui di slavine cadute in inverno.
Gli attraversamenti dei corsi d’acqua, sono facilmente superabili da ponticelli in legno.
Man mano che si prosegue nel cammino, all’orizzonte ecco comparire gli splendidi ghiacciai della Grande Sassiéree
e quello della Grande Traversière.
Nella parte finale della tratta, arriverete su un ampio pianoro dove resta ben visibile il rifugio accanto al piccolo
Lago Vaudet.
Il Rifugio Bezzi completato nel 1927 si trova nell’Alpe Vaudet, su un pianoro.
E’ circondato da un grande prato, ha difronte il piccolo laghetto Vaudet che è culla per i girini e per le rane.
Ma è soprattutto il maestoso ghiacciaio di Glairettaz che davanti al rifugio, lo si ammira in tutta la sua bellezza.
La struttura è ubicata in una posizione strategica, perché collega diversi altri rifugi sia italiani che francesi.
Tramite un sentiero in quota molto panoramico, è possibile raggiungere il Rifugio Chalet de L’Epée, o in alternativa
il Rifugio Benevolo in Val di Rhemes, attraversando il Col Bassac.
Curiosità: pensate che il Rifugio Benevolo ha solo un metro di differenza di quota sul livello del mare,
rispetto al Rifugio Bezzi.
Se invece si preferisce spostarsi oltre frontiera, oltrepassando il Col Vaudet è possibile scoprire numerosi rifugi francesi.
Nel corso degli anni, al Bezzi, si sono avvicendati diversi proprietari e cambi di gestione, fin quando venne acquistato
nel 1991 dalla famiglia Barrel che l’ha ulteriormente ampliato.
A oggi, sono disponibili 20 camere e circa 90 posti letto.
Come per la maggior parte dei rifugi, c’è un locale invernale accessibile tutto l’anno con circa 6 posti letto.
Per raggiungere il Lac du Vuert, dal Rifugio Bezzi bisogna proseguire per qualche minuto in direzione
della Grande Sassiéree, scendendo sulla destra, verso la Dora di Valgrisenche e andando ad attraversare
un ponticello tibetano che permette di superare il torrente.
Subito dopo aver oltrepassato il torrente, bisogna girare a destra.
Qui segnaliamo (a nostro parere), una contraddizione sul numero del sentiero da seguire, con indicazioni poco chiare.
Infatti la palina posta nei pressi del rifugio, indica il segnavia n° 12F per il Lac du Vuert.
Ma subito dopo il ponte non troviamo più nessuna traccia del 12F, e compare un inaspettato 11A (che in realtà si è
rivelato essere quello corretto).
Superato il ponte e girato subito a destra, si ritorna per un centinaio di metri, in direzione del Rifugio Bezzi,
ma dal lato opposto della dora.
Si oltrepassa un altro ponticello (di fortuna), ricavato con due assi di legno, che permette di attraversare
un torrente secondario, che ha in genere una notevole portata d’acqua.
Subito dopo il ponticello di fortuna, il sentiero che andremo a seguire è quello che gira immediatamente a sinistra:
un sasso con una scritta, conferma la direzione.
Inizia così un lungo tratto di salita che ci farà prendere rapidamente quota.
Uno sguardo all’indietro e il Rifugio Bezzi con il suo laghetto lo si intravvede laggiù in basso, quasi “posato”
sul prato dell’Alpe Vaudet.
Il sentiero 11A ben marcato ed evidente, risale il ripido crinale di origine morenico, che per quasi tutta la tratta
ha un terreno formato da sassi di media e piccola dimensione.
La ripida salita, presenta in alcuni punti una parte un pò aerea che va affrontata preferibilmente in assenza di neve
o ghiaccio che renderebbe insidioso l’avvicinamento.
L’ambiente selvaggio è pochissimo frequentato.
Noi dal Rifugio Bezzi al Lago Vuert, non abbiamo incontrato nessuno, salvo una coppia di stambecchi che vagava
tranquillamente in zona.
Dopo circa un’ora di intensa salita, il sentiero devia sulla destra, portandoci su ampie e ripide zolle erbose,
facendoci arrivare nei pressi del bacino di contenimento del lago, che lo si raggiunge scendendo per qualche minuto
uno scosceso pendio.
La fatica impiegata per arrivare fin quassù, è come ogni volta ampiamente ripagata da quello che si materializza
davanti al nostro sguardo incredulo.
Il lago sorge incastonato all’interno di una conca, dove uno sbarramento naturale di origine morenico lo contiene.
Sembra quasi essere il cratere di un vulcano.
Non ha immissari ed è alimentato esclusivamente dai nevai che scendono ripidissimi dalla Plate de Chamois.
Il Lac du Vuert, trovandosi ai piedi di imponenti pareti rocciose, raccoglie grandi masse di neve residue delle valanghe
e slavine invernali.
Oggi, nonostante l’avanzata stagione estiva, l’abbiamo trovato ancora quasi completamente congelato.
Alcune tracce azzurre di ghiaccio, hanno permesso di individuare la sua circonferenza e la sua ampiezza.
Il suo colore tendente al grigio, contrasta notevolmente con il bianco delle neve (oggi “sporcata” dalla sabbia del deserto
del Sahara), il verde dei prati circostanti e l’azzurro del ghiaccio.
Non è presente nessuna forma di vegetazione al suo interno e non ci sono pesci, anche perché nel periodo invernale
risulta essere in gran parte congelato.
Il panorama e lo spettacolo che si ammira da quassù è infinito.
Il Lac Vuert è una terrazza naturale che si affaccia sull’intera Valgrisenche.
Qui si ascolta solo il silenzio e si respira la purezza dell’aria.
Lo sguardo “si perde” lungo le linee di cresta che confinano con il cielo, il quale a sua volta si confronta con l’imponente
ghiacciaio della Grande Sassiéree, dove scendono infinite cascate d’acqua.
Il colore grigio – azzurro della Dora di Valgrisenche vista da questa altezza, solca e divide in due l’intera vallata:
una bellezza sconfinata.
Il percorso di rientro verso il Rifugio Bezzi è lo stesso affrontato in salita per arrivare fino al lago, così come
il tracciato che dal Bezzi ci riporta al parcheggio di Usellieres.
Si conclude una giornata bellissima, trascorsa in una vallata piuttosto solitaria, selvaggia, inaccessibile per la maggior
parte dei mesi dell’anno.
Ritorneremo presto in zona, perché vogliamo esplorare i tanti percorsi di trekking e i tanti sentieri che salgono
su queste montagne straordinarie, dalle quali non si può che restare incantati ad ammirare uno spettacolo
di infinita bellezza.
Relazione e fotografie di: Michele Giordano e Elfrida Martinat
Note: la salita al Lac du Vuert, partendo dal minuscolo paese di Usellieres avviene in un contesto di alta montagna,
selvaggia, silenziosa e molto panoramica.
Il tracciato si suddivide in due differenti percorsi.
Il primo è il sentiero n° 12, quello che dal parcheggio di Usellieres, ci accompagna fino al Rifugio Bezzi.
E’ di facile accesso e non presenta difficoltà, adatto anche alle famiglie con bambini.
Il secondo tratto è il sentiero 11A, che dal Rifugio Bezzi sale ripido fino al Lago du Vuert, in parte su terreno morenico
e in parte su un’ampia linea di cresta.
Percorso da affrontare in assenza di neve o ghiaccio in quanto la pendenza è piuttosto marcata.
Gli stambecchi e le marmotte sono presenze costanti di questi luoghi solitari.
Bellissimo.