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Laghi di Torena 2.135 m. e Malga Dosso 1.855 m.
(Italia – Val Belviso – Valtellina)

un anello favoloso e molto lungo in una delle valli più belle vicino a l’Aprica

laghi di torena

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Località di partenza:
parcheggio della diga del Lago Belviso (località Ponte Frera), Val Belviso

Quota di partenza: 1.373 m.
Quota di arrivo: 2.135 m. (quota max del Lago Lavazza)
Dislivello: 762 m.
Posizione: in Val Belviso, nelle Orobie Valtellinesi, sopra l’omonimo lago e al cospetto dei monti Torena e Lavazza
Difficoltà: E (breve tratto EE dai laghi Torena alla Malga Dosso) [scala delle difficoltà e dei livelli]
Ore: 7h 30’ totali per l’anello
Periodo: da metà giugno a fine settembre
Attrezzatura richiesta: nessuna
Discesa: dalla Malga Dosso si scende a Carona per poi rientrare alla diga del Lago Belviso lungo la statale
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

Salendo dalla pianura ed entrando in Valtellina, scopriamo che questa non si limita a una valle principale
dritta e lunga che porta poi verso la Svizzera.
E’ bensì composta da numerose valle laterali, una più bella dell’altra, che meritano di essere scoperte poco a poco.
Continuando sulla statale fino a Tresenda, prendiamo in direzione dell’Aprica ma, prima di giungervi,
deviamo a destra per la Val Belviso.
Un luogo che non ha, per fortuna, la frequentazione dell’Aprica stessa e che in pochi lo visitano.
Questa valle è compresa nelle Orobie Valtellinesi e ospita il lago più grande delle Alpi Orobie, il Lago Belviso,
chiuso dal bacino della diga di Frera.
In aggiunta si trovano anche questi Laghi di Torena, bellissimi e con un colore delle acque unico, che oggi in
compagnia di Leila Kataoka (Accompagnatore di Media Montagna) andiamo a visitare.
Il percorso fino ai laghi è adatto a tutti, presenta un dislivello contenuto senza alcuna difficoltà tecnica.
Raggiungiamo con l’auto la località Ponte Frera nei pressi della diga del Lago Belviso e parcheggiamo. 
Seguiamo le indicazioni per i Laghi di Torena, percorrendo un breve tratto di carrozzabile, per poi
prendere la mulattiera che sale nel bosco.
Dopo qualche minuto di cammino si spalanca sotto di noi il magnifico Lago Belviso con la diga di Frera, massiccia
e imponente, che lo chiude.
Continuiamo a salire fino a raggiungere una fontana, dove il tracciato si trasforma in sentiero e proseguiamo
all’ombra degli abeti.
Raggiungiamo una radura dove è posta Malga Fraitina.
Da qui il panorama si fa interessante con la valle sottostante dominata dal Lago Belviso e dai
monti Demignone e Frera sul versante opposto.
Siamo ancora relativamente bassi e in mezzo alla vegetazione, nel silenzio più totale.
Che pace e che tranquillità in questi posti!
Proseguiamo sempre sul comodo sentiero che corre sui prati e nel bosco e arriviamo ad un’altra
malga: Malga Aial dei Fiori.
Prendiamo decisamente a sinistra in direzione dei Laghi di Torena, uscendo a poco a poco dal bosco.
Ecco che appare davanti a noi il Monte Torena.

Ancora un piccolo sforzo, e giungiamo ad un terrazzo roccioso di origine glaciale dove compare alla
nostra destra il Lago Nero con un caratteristico isolotto in mezzo alle sue acque.
Un luogo così bello da rimanere a bocca aperta.
Già qui si potrebbe fare tappa e rilassarsi per il resto della giornata.
Sulle rocce montonate che circondano il lago sono state ritrovate anche delle incisioni rupestri preistoriche.
Le vediamo chiaramente su alcune rocce facilmente raggiungibili.
Oltre a questo lago, altri, meritano la nostra visita.
Dal sentiero prendiamo a sinistra, superiamo la Malga Torena dove un pastore col suo cane ci saluta
venendoci incontro, e saliamo un tratto di sentiero leggermente più impervio tra grossi massi, fino a
raggiungere una conca bellissima sotto il Monte Torena.
Qui il magnifico Lago Verde ci incanta nuovamente.
Il nome non è stato messo a caso, le acque sono di un verde brillante e la montagna vi si riflette pienamente.
Insomma, è un delitto venire via anche da un posto simile.
Chi non volesse proseguire può fermarsi tranquillamente a questi due laghi per poi scendere per la via di salita.
Noi continuiamo il trekking fino a completare l’anello.
Scendiamo di nuovo a Malga Torena, superiamo il Lago Nero, e attraversiamo un bel pianoro posto poco oltre.
Ecco che subito appare alla nostra destra, poco sotto dal punto in cui ci troviamo, il Lago dei Porcelli.
Molto più piccolo rispetto agli altri e dalle acque leggermente più torbide.
Anche questo nome è azzeccato! 

Seguiamo il sentiero a mezza costa, fino ad incontrare la deviazione per il Lago Lavazza che andiamo a visitare
risalendo per dieci minuti il crinale erboso.
Superiamo questo pendio un po’ più ripido rispetto ai precedenti e arriviamo sulle sponde del lago.
Acqua verde e limpidissima anche qua, meraviglioso a dire poco.
E’ una fortuna che l’uomo non sia ancora arrivato ad inquinare questi posti.
Di fronte a noi si dispiega tutta la catena dell’Aprica col Dosso Pasò in primo piano.
Scendiamo e torniamo sul sentiero affrontando ora un breve tratto in discesa su roccette, attrezzato con una catena.
Continuiamo a mezza costa senza pendenza ora in direzione di Malga Dosso.
Ad un tratto si apre un panorama unico sulla Valtellina e sull’Aprica.
Un bel balcone panoramico, dal quale scattare foto a raffica con una successione di cime che si
susseguono una dopo l’altra.
Rimontiamo un leggero pendio erboso fino a raggiungere Il Dosso, altro bel punto panoramico.
Ora vediamo anche la parte bassa della Valtellina in direzione di Sondrio, col Monte Disgrazia nascosto un po’ dalle nubi.
Da qui in pochi minuti scendiamo per il versante opposto, fino alla soglia della Malga Dosso, adagiata su un
verde pascolo erboso.
Seguiamo la traccia che scende nell’erba, in questo punto non sempre visibile, e ci addentriamo nel bosco.
Il sentiero è ora ben marcato e comodo.
Dopo circa un’ora e mezza arriviamo in località Pra di Gianni dove è presente un alpeggio.
Scendiamo ancora seguendo la carrozzabile all’inizio sterrata, poi asfaltata fino al paesino di Carona.

Questo è un altro posto dove vivere lontano dai rumori e dal caos delle città: il paese è una terrazza
panoramica sulla Valtellina.
Qui tutte le moderne tecnologie non esistono, così come la frenesia dell’uomo e la sua rincorsa all’ultima invenzione
lanciata sul mercato.
Qui il tempo si è fermato.
Questa è montagna.
Da qui in poi, il percorso che compiamo per chiudere l’anello e tornare al parcheggio di Ponte Frera è abbastanza
monotono e lungo.
Dobbiamo camminare per circa otto chilometri su asfalto lungo la statale, che per un lungo tratto è in discesa,
ma poi risale fino alla diga (è la strada che abbiamo fatto in auto la mattina per arrivare al parcheggio).
Inoltre questa strada è trafficata soprattutto nel tratto che porta al Rifugio Cristina, che le famiglie prendono
d’assalto prima di fare una visita al Lago Belviso.
Dopo una sosta per concederci una bevanda dissetante, rimontiamo gli ultimi metri che ci separano dall’auto
lasciata nel parcheggio, a coronamento di una giornata intensa ed emozionante. 

Relazione e fotografie di: Daniele Repossi
Un ringraziamento particolare a: Leila Kataoka


Note:
un anello favoloso e molto lungo, in una delle valli più belle vicino all’Aprica.
Escursione priva di difficoltà, è presente solo un breve tratto con catena, nella zona tra i laghi Torena e
la Malga Dosso dove si perde qualche metro di dislivello.
Richiesto comunque un buon allenamento.
Anche senza compiere l’intero percorso, la sola salita ai laghi di Torena è consigliata e adatta a tutti.