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Lago di San Martino 2.781 m. – dal Rifugio Bezzi –
(Italia – Alta Valgrisenche)

disperso nel nulla e adagiato in una conca, dove nevai, acqua, fiori e rocce si fondono insieme:
questo lago è uno dei gioielli della Valgrisenche.
Superfluo dire che il paesaggio è di una bellezza infinita, con le marmotte che sono state per tutta la tratta,
fedeli compagne del trekking di oggi

lago di san martino - alta valgrisenche


Località di partenza:
Usellieres 1.788 m.

Località di arrivo: Lago di San Martino 2.781 m.
Punto intermedio: Rifugio Bezzi 2.284 m.
Dislivello: 993 m.
Posizione: Alta Valgrisenche
Difficoltà: E [scala livelli difficoltà]
Ore: 3h 40 minuti percorso di andata, così suddiviso:
2h da Usellieres al Rifugio Bezzi e circa 1h 40’ dal Rifugio Bezzi al Lago di San Martino
3h 15 minuti per il percorso di rientro
Segnavia: n° 12 fino al Rifugio Bezzi e n° 12A dal Rifugio Bezzi al Lago di San Martino, percorso ottimamente indicato
Periodo: da metà giugno a metà ottobre, previa attenta verifica delle condizioni di innevamento e della stabilità
del manto nevoso

Attrezzatura richiesta: classica da trekking, i ramponcini potrebbero essere necessari a inizio stagione,
per l’attraversamento di nevai residui e ricoperti da crosta di gelo / disgelo / rigelo

Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

La Valgrisenche è una vallata incantevole, stretta, selvaggia, stracolma di natura incontaminata,
abitata prevalentemente da marmotte e stambecchi.

Si trova tra la Valle di La Thuile e la Valle di Rhémes.
Quando si arriva qui, è il contrasto cromatico che salta subito all’occhio, tra centinaia di fiori colorati, ruscelli e corsi d’acqua
che si disperdono ovunque, le vette innevate, l’azzurro del cielo, i nevai….

E’ una vallata meno frequentata rispetto ad altre della regione, un pò meno turistica: chi viene in Valgrisenche,
è l’amante del trekking, della natura, del silenzio, dei posti isolati.

L’Alta Valgrisenche estremizza ulteriormente questi pregi e queste caratteristiche, e il Lago di San Martino,
dove vi accompagneremo oggi, è “disperso nel nulla”, adagiato in una conca a quasi 2.800 m. di altitudine.

Raggiungibile dopo oltre 3h 1/2 di cammino da Usellieres, che è l’ultimo paese della vallata, dove la strada finisce e,
da lì in poi, ci sono solo sentieri, ometti e segnavia che si inerpicano in una infinita bellezza, in un paradiso, in un incanto,
frequentabile per pochi mesi all’anno.

Perché qui sono le stagioni che comandano e l’arrivo dell’inverno sigilla tutto, e di tornare, se ne riparla dopo mesi.
Benvenuti sulle pagine del nostro sito: inizia adesso il racconto e l’illustrazione di una nuova poesia.

alta valgrisenche

Il punto di partenza dell’escursione di oggi è il minuscolo paesino di Usellieres, posto al fondo della strada regionale SR25.
Difficile sbagliare.
Usellieres è l’ultimo paesino della Valgrisenche, ed è qui che termina la strada, oltre si può proseguire solo a piedi.
Una serie di comodi parcheggi, permettono di lasciare la vettura.
Per chi proviene da Courmayeur o da Aosta tramite la strada statale SS26, quando arrivate in prossimità di Arvier,
trovate le indicazioni per la Valgrisenche, ed è qui che andrete a prendere la SR25

La strada che conduce a Usellieres, lunga circa 15 km, ben asfaltata, ma stretta e tortuosa, è accessibile al traffico
veicolare solo per pochi mesi all’anno, generalmente da maggio a ottobre.

Supererete il grazioso abitato di Bonne e proseguite sulla SR25 fino al termine, che verso la fine, vi farà scendere
per qualche minuto, prima di arrivare a Usellieres.

Le indicazioni da seguire, sono quelle per il Rifugio Bezzi.
Solo successivamente troverete anche quelle per il Lago di San Martino.
I cartelli, sono visibili fin da subito e, dopo circa 5 minuti dall’inizio del cammino sulla poderale, troviamo sulla sinistra
il bivio per il Rifugio L’Epée che tralasciamo, proseguendo dritti.

L’ampia poderale e successivamente il sentiero, che conducono verso il Rifugio Bezzi (segnavia n° 12),
sono ancora in ombra alle prime ore del mattino, ma il sole ha già incominciato a illuminare il versante alla nostra destra,
disegnando su di esso il profilo della vallata opposta.

Il sentiero n° 12 si snoda per tutta la tratta, parallelo alla Dora di Valgrisenche, alimentata dalle tante cascate che
scendono rigogliose da entrambi i versanti, posti sia sul lato destro che sul lato sinistro del percorso.

Troviamo ancora qualche nevaio residuo dalle slavine invernali e qualche “ponte di neve”, che quasi per incanto,
è appoggiato con un equilibrio instabile su entrambe le pareti della cascata, sotto il quale scorre impetuosa l’acqua. 
Si superano alcune vecchie baite abbandonate, che in passato sono servite come malghe per i pastori.

sentiero di salita verso il Rifugio Bezzi in Alta Valgrisenche
cascata in Valgrisenche
baite abbandonate in Valgrisenche
ponte di neve in Valgrisenche
sentiero Rifugio Bezzi - Alta Valgrisenche
sentiero Rifugio Bezzi - Alta Valgrisenche
Valgrisenche

Il tracciato facilmente intuibile in quanto è sempre dritto, è anche ottimamente segnalato e permette in circa 2 ore
di arrivare al rifugio.

Inoltre il modesto dislivello, di circa 500 m., rende questa escursione al Rifugio Bezzi, agevole e adatta anche a famiglie
con bambini.

Per arrivare al rifugio non è richiesta un’attrezzatura particolare.
Scarponi e giacca a vento sono ovviamente indispensabili muovendosi su un terreno di alta montagna.
Gli ampi prati posti ai lati della poderale, utilizzati per il pascolo delle mucche, in tarda primavera, sono spesso frequentati
da gruppi di stambecchi, mentre nella stagione estiva saranno decine di marmotte, facilmente individuabili,
ad allietare il vostro cammino.

I vari buchi che si trovano nel terreno, sono le tane scavate dalle marmotte, che servono come rifugio in caso di pericolo,
per il parto, per il riposo notturno e per il letargo invernale.

marmotte in Valgrisenche
marmotte in Valgrisenche

Migliaia di fiori dalle infinite sfumature di colori, hanno saputo adattarsi alle severe condizioni ambientali.
Veramente gradevole, mi stupisco ogni volta di osservare quanto sia fantastica la natura.
Gli attraversamenti dei corsi d’acqua, sono facilmente superabili da ponticelli in legno.
Man mano che si prosegue nel cammino, all’orizzonte ecco comparire gli splendidi ghiacciai della Grande Sassiéree
e quello della Grande Traversière.

ruscelli in Valgrisenche
sentiero di salita rifugio bezzi - valgrisenche

Nella parte finale della tratta, arriverete su un ampio pianoro dove resta ben visibile il rifugio accanto
al piccolo Lago Vaudet.

Il Rifugio Bezzi completato nel 1927 si trova nell’Alpe Vaudet, adagiato su una ampia conca erbosa.
E’ circondato da un grande prato, ha difronte questo piccolo laghetto che è culla per i girini e per le rane.
Ma è soprattutto il maestoso ghiacciaio di Glairettaz che davanti al rifugio, lo si ammira in tutta la sua bellezza…
La struttura è ubicata in una posizione strategica, perché collega diversi altri rifugi sia italiani che francesi.
Tramite un sentiero in quota molto panoramico, è possibile raggiungere il Rifugio Chalet de L’Epée, o in alternativa
il Rifugio Benevolo in Val di Rhemes, attraversando il Col Bassac.

Curiosità: pensate che il Rifugio Benevolo ha solo un metro di differenza di quota sul livello del mare, rispetto
al Rifugio Bezzi.

Se invece si preferisce spostarsi oltre frontiera, oltrepassando il Col Vaudet è possibile scoprire numerosi rifugi francesi.
Nel corso degli anni, al Bezzi, si sono avvicendati diversi proprietari e cambi di gestione, fin quando venne acquistato
nel 1991 dalla famiglia Barrel che l’ha ulteriormente ampliato.

A oggi, sono disponibili 20 camere e circa 90 posti letto.
Come tutti i rifugi, c’è un locale invernale accessibile in qualsiasi mese dell’anno con circa 6 posti letto.

il Rifugio Bezzi e il Lago Vaudet
Rifugio Bezzi - Valgrisenche

Le indicazioni per il percorso di salita che conducono al Lago San Martino, si trovano subito dopo aver superato
il Rifugio Bezzi.

Il segnavia da seguire è il 12A, con il sentiero che devia a sinistra a 90° e si inerpica in modo deciso fin dai primi metri,
permettendoci in circa 50 minuti di superare un notevole dislivello.

Il Bezzi, lo si intravvede oramai molto più in basso rispetto alla nostra posizione.
Lungo quasi tutta la tratta, i nostri unici compagni di avventura, sono state solo le marmotte, che a poca distanza da noi,
le abbiamo viste correre sui ripidi pendii erbosi.

Man mano che si prende quota, il panorama già meraviglioso fin dai primi metri, si amplifica in modo esponenziale.
Alle nostre spalle, si individua facilmente tutto il percorso di salita che sul versante opposto, dal Rifugio Bezzi,
permette di arrivare al Lac du Vuert (a questo link trovate la relazione completa): un altro gioiello.

Mentre davanti a noi e al nostro sguardo, troviamo il maestoso ghiacciaio della Grande Sassiéree,
che quest’anno 2024 è fortunatamente ricoperto da uno spesso manto nevoso che lo protegge.

Particolare il colore “rosato” della neve, sulla quale si è posata la sabbia del deserto del Sahara spinta fino qui
da importanti correnti ventose; quasi incredibile a credersi.

indicazioni al Rifugio Bezzi
il sentiero 12A che conduce al Lago San Martino in Valgrisenche
marmotte in Valgrisenche
Alta Valgrisenche
il ghiacciaio della grande sassiere in alta valgrisenche

Il percorso è ottimamente indicato lungo tutta la tratta, e i tanti bollini gialli e neri e le varie paline,
agevolano notevolmente l’orientamento.

Dal Rifugio Bezzi al Lago San Martino, bisogna considerare una tempistica di circa 1h 40 minuti, di cui i primi 50 minuti
prevedono una salita a zig zag piuttosto marcata.

Successivamente il sentiero si snoda su un falso piano, che ci permette di individuare sul versante opposto,
immensi valloni, “raccolti” in gigantesche conche ancora parzialmente innevate.

Posti solitari meravigliosi, che sogno di poter percorrere in lungo e in largo in prossimi giri di trekking.

sentiero di salita al lago san martino in valgrisenche
indicazioni sul sentiero 12A

Superato il falso piano, il tracciato devia sulla destra e qui l’ambiente di salita, cambia.
I prati si alternano con zone detritiche ricoperte da sassi, tra le quali spunta ancora qualche nevaio residuo,
sul quale individuiamo delle impronte del passaggio di un animale di grossa taglia…. (un orso, un lupo…. non so,
ma sono veramente grandi).

Il panorama alpino che ci circonda è fantastico.
Questo è un luogo selvaggio, tra conche erbose, e cime all’orizzonte.
Posti scarsamente frequentati, che a noi piacciono particolarmente, perché qui si respira e si assapora il vero valore
della montagna, il suo profumo, il suo silenzio, la sua pace e la sua austerità.

sentiero 12A verso il Lago di San Martino in Alta Valgrisenche
sentiero 12A verso il Lago di San Martino in Alta Valgrisenche
sentiero 12A verso il Lago di San Martino in Alta Valgrisenche

Il Lago di San Martino, si materializza davanti al nostro sguardo, quasi all’improvviso, dopo aver risalito una collinetta.
E’ adagiato in una conca, con un minuscolo isolotto al centro.
Più che un lago, è un gioiellino della natura.
Nel suo colore blu scuro, si riflette il bianco della neve (ancora presente a fine luglio), le nuvole, l’azzurro del cielo
e le montagne che lo circondano.

I nevai residui, creano un anfiteatro naturale, accogliendo e abbracciando le acque del lago.
Quando si arriva in posti isolati e sperduti come questi, e ci si ritrova davanti a tanta bellezza, si viene ampiamente
ripagati dalla fatica impiegata.

La fatica dell’alzarsi presto la mattina, dopo giornate di intenso lavoro, l’impegno del superare rapidamente
quasi 1.000 m. di dislivello.

Tutto questo svanisce in un niente.
Perchè la gioia di essere quassù è impagabile, e siamo pronti a ripetere lo stesso percorso per altre 100 volte:
ne vale sempre la pena.

Insieme a noi nessuno, salvo qualche decina di rane di piccola e media taglia che saltano indisturbate qua e là.
L’immissario del lago è un ruscello stagionale, alimentato a sua volta dalla neve ancora presente in quota.
Non ci sono pesci all’interno del Lago di San Martino e la nostra sensazione è che sia profondo solo pochi metri.
Probabilmente nel periodo invernale, quando le temperature scendono a due cifre sotto lo zero termico,
lo specchio d’acqua dev’essere completamente congelato.

Sarebbe bello riuscire a installare qui una videocamera, per poter vedere cosa succede e come si trasforma
questo ambiente, nelle varie stagioni dell’anno.

Vivere le fitte nevicate, i giorni tempestosi, la luna che rischiara le notti più buie e osservare le giornate più terse.
La montagna ha molti segreti, che sono e resteranno per sempre a noi ignoti.
Possiamo solo immaginare e tutto questo fa parte del suo immenso fascino.

il Lago di San Martino in alta Valgrisenche
il Lago di San Martino in alta Valgrisenche
il Lago di San Martino in alta Valgrisenche
il Lago di San Martino in alta Valgrisenche
il Lago di San Martino in alta Valgrisenche
il Lago di San Martino in alta Valgrisenche
il Lago di San Martino in alta Valgrisenche
Lago di San Martino - Alta Valgrisenche
sentiero 12A lago di san martino alta valgrisenche

Come da nostra recente abitudine, abbiamo posato qui uno dei “sassi disegnati da Andreina”.
Creazioni realizzate con cura, con impegno, e finalizzate a “regalare un sorriso”.
Posiamo i sassi in alcune delle località che frequentiamo e li lasciamo nei pressi della meta che abbiamo raggiunto.
Chiunque lo trova, è libero di prenderlo e, volendo, di portarlo con sè.
Un modo semplice e simpatico per regalare un sorriso, in un mondo che ha sempre più bisogno di fermarsi,
abbandonando le esperienze futili e spesso catastrofiche, per dedicarsi all’amore e alla bellezza della vita.

i sassi di andreina
i sassi di andreina

La Valgrisenche è una porzione di vallata che si trova tra due parchi naturali di altissimo prestigio:
il Parco Nazionale del Gran Paradiso e il Parco della Vanoise.

Questo aspetto, favorisce un habitat perfetto per gli animali selvatici, tra cui camosci, stambecchi, aquile, lepri,
marmotte, gipeti e pernici.

Inoltre le tante varietà botaniche, alcune di esse rare e protette, colorano in primavera e in estate un paesaggio
paradisiaco, dove molti fiori, hanno la capacità di crescere e svilupparsi tra le pietre e in condizioni climatiche
quasi estreme.

fiori in Alta Valgrisenche
fiori in Alta Valgrisenche

Il percorso di rientro dal Lago di San Martino (passando per il Rifugio Mario Bezzi), fino al minuscolo paesino
di Usellieres, dove abbiamo lasciato la macchina, è il medesimo affrontato all’andata.

Quello che abbiamo apprezzato particolarmente del trekking di oggi, è una vallata molto panoramica, molto varia
dal punto di vista paesaggistico e poco frequentata, dove il turismo di massa, non è fortunatamente mai esistito.

Ci è spiaciuto dover scendere, e non vi nascondo una certa malinconia nell’aver dovuto lasciare posti dai quali il cuore
non avrebbe mai voluto separarsi.

Ma ritorneremo presto in zona, perché la nostra voglia di esplorare luoghi come questi, è una delle nostre ragioni di vita.

Relazione e fotografie di: Michele Giordano e Andreina Baj

Alta Valgrisenche


Note: il Lago di San Martino è uno dei gioielli della Valgrisenche, ma accessibile solo per pochi mesi all’anno.

C’è da camminare per arrivarci…
Quasi 1.000 m. di dislivello che si snodano su un sentiero sempre ottimamente tracciato, che solca una vallata
piuttosto solitaria.

I compagni dell’escursione di oggi sono state le marmotte, sempre al nostro fianco, sempre presenti e per nulla
intimorite dalla nostra (discreta) presenza.

Una volta arrivati a destinazione, verrete ripagati da un ambiente di alta montagna, dove neve, acqua, e roccia,
sono un tutt’uno.