Lago di Tenno 570 m. e Borgo Medievale Canale di Tenno 598 m.
(Italia – Trentino)
un sentiero, il “ponte tibetano” e una strada poderale, consentono di percorrere l’intera circonferenza del lago,
dal quale poco dopo, si raggiunge il borgo Canale di Tenno, dove il tempo sembra essersi fermato da molti anni,
e da allora, tutto è restato simile al passato….
Località di partenza: parcheggio in prossimità del Lago di Tenno, lungo la SS421
1° Punto di arrivo: Lago di Tenno 570 m.
2° Punto di arrivo: Borgo Medievale Canale di Tenno 598 m.
Quota di partenza: 570 m.
Quota di arrivo: 598 m.
Dislivello: circa 40 m.
Posizione: Comune di Tenno – Trentino –
Difficoltà: E / T [scala delle difficoltà]
Ore: 40 minuti per percorrere l’intero giro del Lago di Tenno; 20 minuti per il percorso che dal Lago di Tenno
conduce al Borgo Medievale Canale di Tenno
Tempistica che non considera la visita al borgo e le varie soste nei pressi del lago
Periodo: tutto l’anno
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Segnavia: n° 613
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli
Oggi vi raccontiamo e vi illustriamo un giro di trekking semplice, adatto a tutti, e fattibile in qualsiasi stagione dell’anno.
Andremo a percorrere l’intera circonferenza del Lago di Tenno, (che prevede l’attraversamento del ponte tibetano)
e poi raggiungeremo il Borgo Medievale Canale di Tenno, inserito tra i “borghi più belli d’Italia”.
Un agglomerato di antiche case in pietra addossate le une alle altre, con passaggi tra strette vie, archi, piccole gallerie
e tante tante storie nascoste e custodite gelosamente.
Benvenuti o bentornati sulle pagine del nostro sito.
In una giornata di metà aprile, abbiamo raggiunto il Lago di Tenno che si trova a circa 10 km di distanza dalla punta
estrema dell’alto Garda, rappresentato dal paese di Riva del Garda.
Questo lago è piuttosto particolare, pensate che si è formato per sbarramento di una frana che in epoca storica
ha chiuso la valle.
Le acque limpide, la vegetazione e l’ambiente che lo circoscrive, ne fanno uno dei più suggestivi fenomeni naturali alpini.
Per arrivare fino qui, è sufficiente indicare al navigatore Lago di Tenno.
A pochi minuti dal lago, troverete ampie zone di parcheggio.
Una strada asfaltata e successivamente una scalinata in pietra, vi condurranno rapidamente sulla sua riva.
Inizia qui, al fondo della scalinata, il giro ad anello che ci ha permesso di percorrere l’intera circonferenza di questo
specchio d’acqua dal colore verde smeraldo.
Arrivati alla fine della scalinata potrete decidere se andare a destra o a sinistra.
Noi abbiamo girato a sinistra.
Il sentiero inizialmente si addentra in un fitto bosco e nella sua parte iniziale, alterna passaggi nel pieno della
vegetazione, a passaggi a filo acqua.
Il Lago di Tenno, con una profondità massima di circa 47 metri, ha una superficie approssimativa di 195 mila
metri quadrati e non presenta emissari.
E’ un lago che risente molto delle condizioni climatiche e ambientali.
Pensate che nelle stagioni maggiormente piovose (primavera e autunno), il livello dell’acqua può essere anche di
15 metri più alto rispetto al periodo estivo.
Nel nostro caso, come potrete successivamente vedere dalle foto che abbiamo pubblicato, il bacino era stracolmo
d’acqua e il sentiero in più punti si presentava completamente sommerso e interrotto.
Tuttavia, semplici deviazioni, hanno permesso di aggirare i tratti ampiamente allagati.
Il forte variare dei livelli di altezza del lago, rendono visibile o meno, la piccola isola che sorge nella parte meridionale.
In estate ci si può arrivare addirittura a piedi, perché l’acqua scende, e l’isola si trasforma in una penisola.
Al contrario, con le piogge intense, l’isola scompare e solo le cime degli alberi emergono dall’acqua.
Sul fondo si conservano alcuni alberi di una probabile foresta che ha origini attorno al XV secolo.
Una ricerca della Fondazione Agnelli, qualche anno fa, ha rivelato che il laghetto di Tenno è il più pulito specchio
d’acqua dolce d’Italia.
Il motivo è semplice.
Non ci sono costruzioni attorno al lago (ad eccezione di due case private e una piccola pensione) e neppure
coltivazioni intensive.
Queste caratteristiche, hanno preservato il lago da qualsiasi inquinamento chimico.
Non c’è alcun emissario e l’acqua esce solo ed esclusivamente per filtrazione.
Il sentiero n° 613 che costeggia lo specchio d’acqua è lungo 3,4 km e ha un dislivello di circa 40 m.
(praticamente in piano).
Noi abbiamo percorso il giro in senso orario, e un lungo tratto di strada poderale, ha costeggiato quelli che una volta
erano ampi prati.
In questi luoghi, d’estate, fino al secolo scorso si praticava il taglio dell’erba da fieno, arrivando quasi alla cima
del Monte Misone 1.803 m.
Il terreno era in molti punti talmente impervio e scosceso, che l’unico attrezzo possibile per tagliare l’erba era
il falcetto a mano.
Il fieno veniva poi raccolto, portato a valle e collocato nel fienile, con la sola forza delle spalle, percorrendo uno stretto
sentiero che passava in mezzo alle rocce.
Oramai non si vedono più questi prati ripidissimi sul Monte Misone, perché nel frattempo sono stati ricoperti da un bosco
selvatico, cresciuto in maniera naturale.
Nella case di una volta al piano terra c’era la stalla, al primo piano l’abitazione dei contadini e, al piano superiore,
c’era il fienile, che si trovava sempre sotto il tetto.
Il fieno conservato nel fienile, costituiva un ottimo isolamento durante i mesi freddi.
Finito il fieno, era spesso finito anche l’inverno.
Questa divisione funzionale dei piani è tuttora visibile in molte vecchie case, visitando i vicini borghi di Canale,
Pastoedo, Calvola e Ville del Monte.
Proseguendo lungo la poderale, siamo arrivati nei pressi del “Ponte Tibetano del Lago di Tenno”.
La passerella sospesa, (costata circa 460.000€ e realizzata tra il mese di marzo 2022 e il mese di aprile 2023)
è lunga 120 metri e larga 1,20 m. ed è sostenuta da cavi in acciaio.
Il “Ponte Tibetano del Lago di Tenno”, unisce le due sponde del lago, passa sopra il torrente Ri Sec e consente
di proseguire il trekking ad anello.
Arrivati sulla sponda opposta, il tracciato si snoda seguendo un’ampia strada poderale, che abbiamo trovato
parzialmente allagata per l’elevata altezza del livello dell’acqua del lago.
E’ sufficiente proseguire lungo l’evidente sentiero, che dopo circa 15 minuti si addentra nuovamente all’interno
del bosco, riportandoci nei pressi della scalinata in pietra, dalla quale siamo scesi all’inizio di questo giro ad anello.
Una delle particolarità del Lago di Tenno è il colore della sua acqua, che varia dal turchese al verde smeraldo,
a seconda della stagione.
La vegetazione accanto, soprattutto in primavera e autunno, offre uno scenario davvero pittoresco.
Per completare il giro del lago, occorrono circa 40 minuti.
Concluso l’anello attorno alle sponde del lago, e risalita la scalinata, poco dopo bisogna svoltare a sinistra,
seguendo le indicazioni che conducono in direzione del Borgo Medievale Canale di Tenno.
Si prende quindi una stradina asfaltata che ben presto si trasforma in una poderale, dalla quale all’orizzonte si intravvede
il Lago di Garda.
In circa 20 minuti si giunge all’ingresso del Borgo Medievale Canale di Tenno, che è la perla più autentica dell’intera vallata,
oltre ad essere stato inserito tra i borghi più belli d’Italia.
Il caratteristico agglomerato medievale ricco di storia e di tradizioni, è sopravvissuto quasi intatto fino a oggi.
Si presenta con un’architettura di case in pietra, sottopassi a volta, brevi gallerie e ballatoi.
In un edificio trova posto il Museo degli Attrezzi Agricoli, con testimonianza della locale cultura contadina.
Qui, in questo paesino di montagna dal fascino straordinario, il tempo sembra essersi fermato.
A pochi chilometri dal Lago di Garda, il più grande specchio d’acqua dolce d’Italia, esiste un borgo che non ha tempo
e non sa invecchiare.
Un piccolo agglomerato rurale che racconta storie antiche, di vita vissuta tra campi, di duro lavoro dei coltivatori
di un tempo, quando non c’erano le macchine, quando non c’erano i supermercati.
Una vita rimasta identica a se stessa per secoli e che, a differenza di altri luoghi, si è preservata grazie a un fenomeno
distruttivo, l’abbandono delle montagne a favore di una vita più quieta e sicura, quella del fondovalle.
Questo è il segreto del borgo medievale di Canale di Tenno, che merita una sosta in ogni stagione.
Canale, sorge a dieci chilometri da Riva del Garda, lungo la strada statale che porta dal grande lago, verso
le Dolomiti di Brenta, verso i comprensori sciistici di Madonna di Campiglio.
La gente le famiglie, già nei primi decenni del Novecento hanno iniziato ad abbandonare questo paese e negli anni
dell’emigrazione (verso la Germania, l’America, ma anche verso le città della Pianura Padana), il borgo
si è spopolato.
Nessuno aveva più la forza, l’energia, la pazienza di coltivare campi sempre in pendenza, di strappare ai sassi e
al bosco i prodotti di una terra ricca, ma mai generosa.
Più comodi i nuovi impieghi nelle fabbriche, nelle vicine cartiere, nei primi alberghi che in riva al Garda iniziavano
a creare la nuova economia turistica, della quale ancora oggi, dopo un secolo, tutto il territorio dell’Alto Garda vive.
Nel borgo sono rimasti gli anziani, legati sentimentalmente a quelle case fatte di pietra, che sembrano proteggere
la poca vita che non è fuggita.
Gli anni più difficili sono stati quelli del dopoguerra.
A Canale di Tenno rimangono in pochi.
Le occasioni di lavoro altrove non mancano, i giovani fuggono da una realtà agricola che non amano.
Ma è proprio negli anni Sessanta, quando l’Italia compie il grande balzo del boom economico, che per il borgo
di Canale avviene la svolta assolutamente inattesa.
Invece di essere del tutto abbandonato, invece di essere dimenticato, il borgo trova la salvezza nell’arte, nella cultura.
Il merito è di un gruppo di artisti e intellettuali di Riva e della zona.
La loro idea è semplice e geniale.
Recuperano uno degli edifici più grandi del borgo, posto in posizione strategica, all’estremità occidentale del paese,
in pratica la prima grande casa che si incontra entrando a Canale.
Ne fanno una sorta di “ostello per artisti”, intitolando questa specie di albergo del genio artistico, a un pittore romano
di origine, ma gardesano d’adozione: Giacomo Vittone.
Lui che nei quadri si firmava “pittore della domenica” era un personaggio introverso e affascinante.
Un’artista come non ce ne sono più.
Ogni domenica saliva in bicicletta da Riva a Tenno, girava i borghi, si fermava al vicino laghetto, cercava scorci e orizzonti
da immortalare nell’olio dei suoi quadri.
Dipingeva spesso su carta di giornale, perché i soldi per la tela a volte mancavano.
Un uomo al quale è stata dedicata questa casa ristrutturata, ed è nata così la “casa degli artisti Giacomo Vittone”.
Canale di Tenno è formato da quattro strade che convergono nella piazzetta e conta poche decine di abitanti.
Le case in pietra, sono collegate tra loro.
Quando si cammina tra queste vie, si viene proiettati in un’altra epoca, in un altro tempo e in un altro spazio.
Il trekking al Lago di Tenno e successivamente la visita al Borgo Canale di Tenno, sapranno regalarvi una giornata
particolare, diversa da tutte le altre.
In particolare nel mese di agosto, durante la rievocazione del “Rustico Medioevo” la “macchina del tempo”,
ritorna indietro di parecchi secoli, e le strade del borgo, vengono percorse da dame e cavalieri, tra fiaccole e stendardi.
Le strade sono illuminate dai fuochi delle torce.
Un tocco fiabesco e magico per questo borgo, dove fortunatamente tutto è restato fermo a un’epoca molto lontana
da quella attuale.
Relazione e fotografie di: Michele Giordano e Andreina Baj
Note: il Lago di Tenno è possibile percorrerlo lungo tutta la sua circonferenza, grazie a un sentiero,
a una strada poderale e al “ponte tibetano” che unisce le due sponde opposte.
Non presenta dislivello, è un trekking percorribile in meno di un’ora, e che permette di vivere un ambiente tranquillo,
di pace e di relax.
Il borgo Canale di Tenno è un luogo dove il tempo si è fermato.
Le case in pietra, gli stretti vicoli, la pavimentazione, gli archi, rievocano periodo molto lontani.
Inserito tra i “borghi più belli d’Italia”, se siete in zona, merita una attenta visita, e l’unione lago + borgo, andranno
a chiudere una giornata vissuta in due posti molto gradevoli.