Lago Kastel 2.230 m. (Italia – Alta Val Formazza – Riale)
piacevole escursione di trekking che con un dislivello limitato di solo 500 m. permette di raggiungere il Lago Kastel
(molto bello) e… che “nasconde e custodisce” una storia travagliata…
Località di partenza: Riale 1.730 m. (Alta Val Formazza)
Punto di arrivo: Lago Kastel 2.230 m.
Quota di partenza: 1.730 m.
Quota di arrivo: 2.230 m.
Dislivello: 500 m.
Posizione: nel cuore dell’Alta Val Formazza, con partenza dalla frazione di Riale
Difficoltà: E [scala delle difficoltà]
Ore: 1h 30 minuti per la salita da Riale fino al Lago Kastel percorrendo il sentiero
1h 50 minuti per la salita da Riale fino al Lago Kastel percorrendo la strada poderale
(spesso utilizzata dagli amanti della MTB)
Circa 1h 10 minuti per la discesa che avviene lungo il medesimo percorso di salita, considerate circa 20 – 25 minuti
in più passando per la strada poderale
Periodo: da maggio (previa verifica delle condizioni di innevamento), a fine ottobre
E’ tuttavia possibile salire con le ciaspole anche in inverno servendosi della strada poderale, ma valutare con molta
attenzione gli eventuali rischi di slavine o manto nevoso instabile
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Segnavia: n° G22 – G24
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli
Il Lago Kastel si trova nell’Alta Val Formazza, nella parte più settentrionale del Piemonte, dove la strada asfaltata che ci
conduce fino al paesino di Riale, finisce.
Oltre, con la macchina, non si può proseguire, siete arrivati al capolinea.
Ma la cosa ancora più intrigante è che poco dopo il parcheggio, si diramano una serie innumerevole di sentieri e di percorsi
accessibili solo a piedi che vi portano nel paradiso dell’Alta Val Formazza, e che volendo permettono l’accesso in Svizzera.
Oggi siamo saliti al Lago Kastel che custodisce una storia incredibile e ancora una volta ci dimostra che l’uomo può far
ben poco nel “contenere” la forza della natura.
Benvenuti o ben tornati sulle pagine del nostro sito.
Siamo in una bella giornata di metà giugno, con cielo quasi sgombro dalle nuvole e temperatura piacevole.
Il punto di partenza dell’escursione di oggi è Riale, un piccolo paese a 1.730 m. di altitudine, dove poco dopo aver
superato sulla destra un albergo, troviamo sulla sinistra il parcheggio a pagamento in un’area abbastanza ampia.
Il percorso per arrivare fin qui prevede di prendere l’autostrada A26 in direzione di Gravellona Toce, per poi proseguire
dopo il casello sulla SS33 del Sempione fino a Crodo (km 128), dove lasciamo la strada statale per prendere la SS659.
Proseguiamo sulla SS659 fino ad arrivare a un bivio (al km 8,5), dove gireremo a destra seguendo le indicazioni per
la Val Formazza.
Arrivati al paese di Baceno giriamo a destra (sempre restando su SS659), come indicato da un cartello che indica la
Val Formazza a circa 20 km.
Attraversiamo quindi il comune di Premia e poi quello di Formazza che prevedono il passaggio in varie frazioni intermedie.
Proseguiamo fino alle Cascate del Toce che troviamo al km 40, per poi giungere al km 41,7 alla frazione di Riale e
quindi al parcheggio.
Una volta “sistemata” la macchina, ci incamminiamo a piedi lungo una strada asfaltata che in pochi minuti ci conduce a
un bivio dove troviamo alcune indicazioni e un pannello informativo.
Manteniamo la destra e proseguiamo per pochi metri su un’ampia strada sterrata, fino a individuare facilmente il
sentiero di salita che troviamo alla nostra sinistra.
Noi abbiamo optato per il percorso di salita tramite il sentiero (vedi traccia segnata in rosso sulla cartina).
Tuttavia, è possibile proseguire dritti lungo la strada poderale, adatta in particolare agli amanti della MTB
(vedi traccia segnata in giallo sulla cartina).
Il dislivello per arrivare al Lago Kastel è modesto: circa 500 m.
Tuttavia il sentiero inizia a salire fin da subito.
Passiamo inizialmente accanto ad alcune mucche al pascolo, per poi inerpicarci lungo la traccia ben segnalata e
facilmente individuabile.
Uno sguardo all’indietro ed ecco che il parcheggio dove abbiamo lasciato la macchina, incomincia a “diventare piccolino,
laggiù in basso”, così come anche il minuscolo paese di Riale, dove da una collinetta, resta ben evidente la chiesetta
gialla e sullo sfondo il grande muraglione di contenimento della diga del Lago di Morasco.
Saliamo con il sole che incomincia a sbucare da dietro le montagne.
Prendendo quota, iniziamo a vedere all’orizzonte sopra il muraglione della diga, le acque del Lago di Morasco che
hanno sommerso il vecchio paese.
Acque di un colore “blu notte” poste ai piedi delle imponenti pareti della Punta di Morasco 2.831 m. e del
Corno di Ban 3.027 m. oggi entrambi avvolti da diverse nuvole che stazionano nei dintorni delle loro cime mascherandole.
Il sentiero attraversa in più tratti la strada poderale, andando a tagliarla e facendoci recuperare parecchio tempo,
rendendo meno lungo il percorso.
Mi fermo accanto a un muretto in pietra formato da diversi archi, ad ammirare il paesaggio che ci circonda.
Siamo nettamente sopra la diga del Lago di Morasco oramai ben evidente, mentre guardando indietro individuiamo
facilmente una grande parte del percorso di salita che abbiamo fin qui superato.
Riprendiamo a salire lungo il sentiero, alternando passaggi a brevi tratti sulla poderale.
Accanto a noi fiori meravigliosi e frequenti bollini “rossi e bianchi”.
Incontriamo diversi escursionisti che salgono con le MTB, che in questo caso permettono di raggiungere più località
in breve tempo.
Trascorsa circa un’ora di salita, la pendenza diventa decisamente meno marcata e il sentiero si riallinea con la
poderale che andiamo a percorrere fino a giungere a un bivio dove troviamo diverse indicazioni.
Proseguendo dritti si potrebbe arrivare in breve tempo al Rifugio Maria Luisa e al Lago Toggia, oltre a tutta un’altra
serie di percorsi.
Noi invece prendiamo il bivio alla nostra destra, nei pressi di una casa di servizio per gli addetti alle condotte
idroelettriche.
I cartelli riportano i percorsi per il Lago Kastel, il Lago Nero e il Passo Tamier, oltre ai Laghi Boden e alla Bocchetta
di Val Maggia.
Il segnavia da seguire è il G22 – G24.
La strada poderale che dopo il bivio ci accompagna verso il Lago Kastel, l’andremo a tagliare su un sentiero, per poi
ritornare nuovamente su poderale.
Giungiamo a un ultimo bivio dove, manteniamo la destra (a sinistra si andrebbe ai Laghi di Boden), e in pochi minuti si
materializza in tutto il suo splendore il Lago Kastel.
Parliamo di un lago dal colore blu intenso / verde petrolio, abbastanza grande con una profondità massima di 39 m.
In inverno è totalmente ghiacciato e ricoperto dalla neve.
Ci portiamo sulle sponde, andando ad ammirare un’acqua trasparente e calma, che varia il moto ondoso a secondo di
come soffia il vento.
Proseguiamo il nostro cammino lungo la poderale che costeggia il Kastel nel quale si specchiano le montagne
circostanti quali il Corno Castello 3.128 m. e il Pizzo di Cavergno 3.223 m.
Dopo circa una decina di minuti che percorriamo la poderale, arriviamo nei pressi di una piccola chiesetta di colore
bianco e poco dopo troviamo una casetta in pietra semi abbandonata, posta su un pianoro erboso, dove si domina la
splendida visuale sul lago.
Ci fermiamo ad ammirare il paesaggio in questo luogo tranquillo e rilassante.
Ma…. come anticipato a inizio relazione, qui c’è una lunga e travagliata storia che adesso vi raccontiamo.
Il Lago Kastel è un lago naturale.
Tuttavia tornando indietro di oltre un secolo, l’uomo costruì a sud di questo lago una diga alta circa 14 metri e lunga 87 metri,
per contenere le sue acque e sfruttare maggiormente il bacino tentando di trasformarlo da “naturale” ad “artificiale”.
Ma questa opera fallì miseramente la notte del 16 novembre 1923 quando dopo un enorme boato, la diga collassò.
Una valanga enorme di acqua, fango e pietre precipitò lungo la vallata investendo in pieno il paese di Riale e
successivamente arrivando fino alle Cascate del Toce (che da qui distano a piedi oltre un’ora di cammino).
La vallata venne ricoperta da detriti, non ci furono perdite umane, ma morirono diversi animali.
Nel periodo compreso tra il 1924 e il 1928 venne ricostruita una seconda diga, ma anche’essa manifestò fin da subito
delle problematiche di “strane infiltrazioni” e nel 1955 cedette nuovamente.
Dai rilievi e dagli studi eseguiti, risultò che il terreno sottostante essendo in prevalenza calcareo, formato da gesso e cavità,
non si prestava assolutamente a sostenere un muro di contenimento con una pressione così intensa.
Ed è questo il motivo per il quale al Lago Kastel si associa il nome “diga di cartapesta”.
Oggi le acque del lago sono tornate al loro stato naturale.
I due pezzi di muro rimasti della vecchia diga, sono stati “risistemati”, lasciando un grande varco centrale per la fuoriuscita
naturale delle acque che neppure arrivano a lambire questi muraglioni.
Sostiamo e ci guardiamo attorno, ammirando il posto, piuttosto frequentato dagli amanti del trekking e della MTB.
Il percorso di discesa è il medesimo di quello di salita che può essere intrapreso con il sentiero o con la strada poderale,
più lunga, ma più agevole.
In circa 1h e 10 minuti, dopo aver trascorso un piacevole pomeriggio di relax, riprendiamo la strada che ci riporta verso
Riale e quindi al parcheggio dove in mattinata abbiamo lasciato la macchina.
Ma non finisce qui…..
Abbiamo già deciso la prossima escursione, quella ai Laghi Boden, che a breve vi racconteremo nel dettaglio e anche
in questo caso ci sarà un panorama da sogno.
Relazione e fotografie di: Michele Giordano e Andreina Baj
Note: piacevole escursione di trekking che con un dislivello limitato a soli 500 m. permette di raggiungere il Lago Kastel
in Alta Val Formazza.
Per il percorso di salita si può optare per una duplice soluzione.
Il sentiero: più ripido, ma decisamente più rapido.
Oppure per la strada poderale: più lunga, ma che sale gradatamente e adatta in particolare a chi decide di avventurarsi
in MTB e magari visitare più mete nell’arco della giornata.
Acque dal colore blu / verde intenso e finalmente ritornate allo “stato naturale”.