Lago Nero o Lago Nero di Canza 2.428 m.
(Italia – Alta Val Formazza – Riale)
resterete meravigliati dal colore blu scuro dell’acqua del lago, dalla sua forma allungata e visibile solo all’ultimo metro
del sentiero percorso, dall’ambiente completamente diverso tra le due sponde e dal suo fascino
La difficoltà che incontro nello scrivere le relazioni di salita, è quello di riuscire a trasmettere al lettore le emozioni e le
bellezze di alcuni luoghi.
Nelle relazioni precedenti, vi ho descritto la meraviglia di qualche lago dell’Alta Val Formazza, quali il Lago Sruer,
i Laghi Boden, il Lago Kastel… e ogni volta che ritorniamo in questa vallata e andiamo a scoprirne un nuovo spicchio,
riusciamo sempre a trovare qualcosa ancora più bello del precedente….
Qualcosa di “stregato” che ci lega ancora di più a questi luoghi e che, ci porta a voler ritornare il prima possibile per
andare a vedere cosa riservano queste montagne, quali tesori custodiscono tra le loro infinite vallate.
Il tesoro di oggi che ha saputo farci brillare gli occhi, si chiama Lago Nero.
Lo spettacolo può incominciare.
Località di partenza: Riale 1.730 m. (Alta Val Formazza)
Punto di arrivo: Lago Nero 2.428 m.
Quota di partenza: 1.730 m.
Quota di arrivo: 2.428 m.
Dislivello: 698 m.
Posizione: Alta Val Formazza
Difficoltà: E [scala delle difficoltà]
Ore: 3h 20 minuti in andata
Si parte dalla frazione di Riale e si raggiunge il Lago Kastel.
Successivamente si prosegue tenendo il Lago Kastel alla nostra sinistra e seguendo prima la poderale e poi
il sentiero a mezza costa che sale fino ad arrivare al Lago Nero
Circa 2h 45 minuti per il percorso di discesa
Periodo: da metà maggio (previa verifica delle condizioni di innevamento), a metà ottobre
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Segnavia: G24 e G22
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli
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E’ una calda giornata di metà luglio, meteo perfetto, cielo sereno e sole.
Arriviamo sul presto a Riale un piccolo paese a 1.730 m. di altitudine, nostro punto di partenza.
La destinazione di oggi sarà il Lago Nero.
Il percorso per arrivare a Riale prevede di prendere l’autostrada A26 in direzione di Gravellona Toce, per poi
proseguire dopo il casello sulla SS33 del Sempione fino a Crodo (km 128), dove lasciamo la strada statale per
prendere la SS659.
Proseguiamo sulla SS659 fino ad arrivare a un bivio (al km 8,5), dove gireremo a destra seguendo le indicazioni per
la Val Formazza.
Arrivati al paese di Baceno giriamo a destra (sempre restando su SS659), come segnalato da un cartello che indica la
Val Formazza a circa 20 km.
Attraversiamo quindi il comune di Premia e poi quello di Formazza che prevedono il passaggio in varie
frazioni intermedie.
Proseguiamo fino alle Cascate del Toce che troviamo al km 40 per poi giungere al km 41,7 alla frazione di Riale
e quindi al parcheggio.
Inizialmente ci incamminiamo su una strada asfaltata contornata da prati, che porta verso la frazione di Riale,
ma presto si giunge a un bivio, dove prenderemo la strada sterrata sulla destra.
Qui troviamo i pannelli informativi con le indicazioni, dove non compare la nostra meta, ossia la scritta del Lago Nero.
Nessun problema.
Seguite per il Lago Kastel (segnavia G24) prendendo il sentiero che subito dopo le indicazioni, incomincia a
risalire sulla sinistra.
(volendo si può proseguire anche sulla poderale ampia e ben tenuta, però è più lunga ed è adatta a chi usa la MTB).
Il sentiero inizia subito a salire deciso e dopo una decina di minuti, incominceremo a vedere il parcheggio dove
abbiamo lasciato la macchina e la frazione di Riale, diventare sempre più piccolini.
Mentre davanti a noi lo sguardo salirà oltre il muraglione di contenimento della diga del Lago di Morasco, lasciando
intravedere il gigantesco specchio d’acqua.
Il sentiero, ben tenuto e ben segnalato, andrà a intersecare più volte la strada poderale e nei tornanti passerà
accanto a dei muretti in pietra a forma di arco veramente caratteristici.
Dopo circa un’ora di cammino avremo lasciato alle nostre spalle la salita, e il sentiero prosegue dolcemente
lambendo un ruscello contornato di fiori e portandoci a un primo bivio dove troviamo diverse indicazioni,
compreso il Lago Nero indicato con segnavia G22.
Al bivio giriamo a destra andando a risalire una strada poderale che passa accanto a una casetta e che, in circa
15 minuti, ci porterà a vedere il muraglione di contenimento del Lago Kastel che si presenta davanti a noi con
un’acqua azzurra, immersa nei prati dai quali è racchiuso.
Proseguiamo sull’ampia poderale, tenendo il Lago Kastel alla nostra sinistra, tra prati fioriti che custodiscono
ben 303 specie di fiori tipicamente alpini, tra cui 88 considerati rari e 6 rarissimi.
Pensate che nelle “vallette nivali”, che sono avvallamenti del terreno in alta quota, dove la neve rimane più a lungo,
anche per 8 – 10 mesi all’anno, si formano delle piante in grado di vivere per un tempo estremamente breve.
L’Alta Valle Formazza è inserita in una rete di importanti aree di protezione a livello europeo.
Dopo circa una decina di minuti che costeggiamo le rive del Lago Kastel, arriviamo nei pressi di una chiesetta di
colore bianco che sembra posata sul prato quasi per incanto.
Superata la chiesetta che si trova quasi alla fine dello specchio d’acqua, continuiamo il cammino sulla poderale fino a
giungere a un bivio indicato da cartelli.
A questo bivio, tralasciamo la poderale e prendiamo il sentiero a sinistra che ci porterà a percorrere quasi in piano
per circa 20 minuti abbondanti, un lungo tratto di traverso su pendio, fino a giungere nei pressi di un torrentello
il Rio Scelp, dall’acqua limpidissima.
Attraversiamo il piccolo torrente portandoci sulla destra, e inizia qui il percorso di salita che ci vedrà impegnati
per circa 40 minuti.
Si risale un ripido sentiero sempre molto ben segnalato sia con i tanti “ometti”, che con i classici simboli in vernice
“bianca e rossa”.
Si prende quota rapidamente e guardando indietro, vediamo il “traverso su pendio” percorso da poco, diventare
piccolino e visibile in tutta la sua estensione.
Il sentiero dopo una ventina di minuti, lascia spazio a una risalita tra roccette, dove alle volte è necessario l’uso delle
mani per la progressione.
Nulla di complicato, il percorso è agevole, è ben evidente, e si alterna tra sassi, qualche breve tratto di pietraia, e
zone con fondo erboso.
Alle nostre spalle compare quasi per incanto il Lago di Morasco con la sua diga.
Continuiamo con qualche zig zag e dopo un ultimo piccolo sforzo, superato un colletto, ecco che compare davanti
ai nostri occhi il Lago Nero 2.428 m., invisibile fino all’ultimo metro di risalita del sentiero.
Quello che ci colpisce fin da subito è il suo colore blu scuro, bellissimo, magnifico, raro a vedersi, con
un’acqua pulitissima e trasparente.
Il Lago Nero stretto e allungato, si estende in una conca, e termina contro una imponente parete rocciosa da dove
partono altri importanti percorsi di alpinismo, quali la salita al Basodino 3.273 m. e al Pizzo di Cavergno 3.223 m.
Ci portiamo sulla sponda sinistra del lago (l’unica percorribile), passando accanto a vecchi ruderi in pietra parzialmente
diroccati e proseguiamo sul sentiero.
Dalla parte opposta del lago, sulla sponda destra, scende una lunga e ripida pietraia, posta alla base dell’imponente
bastione roccioso del Corno Talli 2.708 m. dove sulla cresta è ben visibile la sua croce di vetta raggiungibile
attraverso un complicato, ripido ed esposto sentiero, in alcuni tratti poco visibile o addirittura parzialmente mancante.
Il Lago Nero con le sue acque blu scure, incastonato da una parte nella roccia e della parte opposta tra colline erbose,
offre un gioco di colori e riflessi di una bellezza indescrivibile.
Acque calme che evocano uno scenario pari a quello di una “caletta marina”.
Incredibile quanto sia bella la montagna e quanto siano belle queste zone dell’Alta Val Formazza che custodiscono
gioielli di un valore inestimabile.
Risalendo e superando le colline erbose della sponda sinistra del lago, troviamo un ambiente quasi lunare, formato
da immense pietraie e pareti rocciose che salgono verso il confine di Stato tra Italia e Svizzera.
Ci sediamo e ci rilassiamo guardando la meraviglia che ci circonda.
Chissà come dev’essere qui l’inverno, il passare delle stagioni, l’ambiente che cambia e che varia con il
trascorrere dei mesi.
Questi sono luoghi che si possono vivere solo nel periodo estivo o di inizio autunno, anche perché l’accesso nelle
altre stagioni sarebbe impossibile oltre che pericoloso.
Tuttavia, sarebbe bello poter vedere cosa avviene con l’avvicinarsi dell’inverno, le nevicate, il lago che incomincia a
congelarsi, e poi il disgelo primaverile, i blocchi di ghiaccio al suo interno che galleggiano….
Si potrebbero fare “fotografie di vita” meravigliose e ricordi unici.
Ma una delle cose belle e intriganti della montagna, è spesso la sua inaccessibilità, che devo ammettere mi ha
sempre attratto e affascinato.
Dopo circa 3 orette, dobbiamo purtroppo prepararci per intraprendere il percorso di discesa.
Un ultimo sguardo al Lago Nero, un arrivederci a presto, e iniziamo con attenzione a scendere lungo il sentiero,
ma ci fermiamo dopo pochi metri.
Davanti ai nostri occhi la maestosità delle vette quali il Monte Giove 3.009 m., la Punta Clogstafel 2.967 m., e la
Cima della Freghera 2.728 m. più tutta un’altra serie infinita di vette, di creste, di punte: che bellezza.
Seguiamo fedelmente i tanti “ometti” e i bollini bianchi e rossi, fino a giungere nei pressi del torrente Rio Scelp.
Successivamente riprendiamo il sentiero che permette di percorrere il lungo traverso su pendio, fino a ricongiungersi
con la poderale che ci porterà al Lago Kastel e poi verso il bivio che scende a Riale.
La discesa su Riale, può avvenire o su strada poderale o tramite il sentiero, più ripido, ma decisamente meno lungo.
Mentre perdiamo quota, il sole illumina e colora di argento le acque del Lago di Morasco.
Si conclude così una giornata memorabile in alta montagna, che ci ha portato a scoprire un lago parzialmente
incastonato tra le rocce, con un colore di una bellezza unica e in un ambiente selvaggio.
Il pensiero già corre verso le prossime escursioni, perché ci mancano e abbiamo voglia di conoscere, vedere
ed esplorare le nostre Alpi.
Relazione e fotografie di: Michele Giordano e Andreina Baj
Note: la salita al Lago Nero non presenta difficoltà tecniche.
Bisogna considerare oltre 3 ore di cammino, con due tratti si salita che ci faranno prendere rapidamente quota.
Il primo tratto è quello che parte da Riale e porta al bivio per il Lago Kastel, il secondo tratto è quello che dal
torrente Rio Scelp permette di arrivare direttamente al Lago Nero.
Una volta giunti a destinazione, resterete affascinati dal colore dell’acqua del lago, dalla sua forma allungata,
dall’ambiente selvaggio, dal verde dei prati che si contrappongono alla sponda opposta completamente diversa, e
formata da un’immensa pietraia.
Sentiero sempre ben visibile, ben segnalato, ben tracciato, con tanti “ometti”.
Luogo di montagna bellissimo.