Lago Arpy 2.066 m. – Lago Pietra Rossa 2.555 m. –
Col d’Ameran 2.666 m. – Becca Pouegnenta 2.822 m.
(Italia – Valdigne)
meravigliosa escursione di trekking nel vallone di Arpy, che permette di toccare due laghi, un colle e
successivamente di raggiungere la Becca Pouegnenta con una vista a 360° difficile da descrivere per tanta bellezza
Il Lago della Pietra Rossa 2.555 m. visto dal drone
La Becca Pougnenta 2.822 m. vista dal drone
Località di partenza: Colle San Carlo 1951 m.
Punto intermedio [1]: Lago D’Arpy: 2.066 m.
Punto intermedio [2]: Lago Pietra Rossa: 2.555 m.
Punto intermedio [3]: Col d’Ameran: 2.666 m.
Punto di arrivo: Becca Pouegnenta 2.822 m.
Dislivello complessivo: 871 m.
Posizione: vallone di Arpy, comune di Morgex
Difficoltà: E [scala delle difficoltà]
Ore: 3h 30 minuti per la salita e circa 3 ore per il percorso di discesa
Periodo: da metà giugno (salvo abbondante innevamento) a fine settembre
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
(consigliati ramponcini da neve in caso di attraversamento di ampi nevai)
Segnavia: n° 15 e n° 19
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli
Meravigliosa escursione di trekking nel vallone di Arpy, che permette di toccare due laghi, un colle e successivamente
di raggiungere la Becca Pouegnenta con una vista a 360° difficile da descrivere per tanta bellezza.
Ma andiamo con ordine cercando di raccontare al meglio questo splendido giro.
Il punto di partenza è l’albergo Genzianella che si trova sulla sommità del Colle San Carlo, raggiungibile con
l’auto tramite un’ampia e tortuosa strada asfaltata, sia da Morgex che da La Thuile.
Il percorso in auto presenta un notevole dislivello e man mano che si sale, vedremo i comuni
di Morgex e La Salle diventare piccoli come formiche.
Nella zona dell’albergo Genzianella si parcheggia e si seguono le indicazioni per il Lago D’Arpy, di facile accesso a piedi
tramite un grande sentiero, quasi totalmente immerso nella pineta.
Lungo il sentiero troveremo il bivio per raggiungere il Colle della Croce (altra bella meta),
ma che tralasciamo in questo caso per proseguire verso il Lago D’Arpy.
In circa 40 minuti si arriva al lago, adatto a tutti, in particolare a famiglie con bambini per il semplice percorso
e la tranquillità del posto.
Siamo a 2.066 m. di altitudine, ampi spazi verdi, acqua cristallina e una pineta che accerchia il lago, rendono questo
luogo la meta ideale per una giornata di relax per chi intende fare una semplice e breve camminata.
Il discorso cambia per la salita al Lago della Pietra Rossa, che avviene per circa 1/4 del percorso su sentiero
e il rimanente tutto su pietraia e sfasciumi.
Superato il Lago D’Arpy, bisogna attraversare un semplice “ponticello” realizzato con pietre e tenendo
la sinistra incomincia la salita, di cui la prima parte è su sentiero ben battuto, successivamente attraverseremo
fin quasi alla sommità del lago un percorso unico di pietraia.
Ometti in pietra e i classici segni gialli, indicano in modo chiaro la traccia da seguire.
Non è raro dover attraversare ampi nevai, residui di colate di slavine invernali.
In particolare nel periodo maggio – luglio, potrebbero essere utili / indispensabili dei ramponicini da neve, per
avere una presa sicura nell’attraversamento dei ripidi pendii ancora abbondantemente innevati.
Nel nostro caso, essendo saliti nel mese di agosto, abbiamo trovato solo qualche piccola lingua di neve.
Il percorso di salita al Lago Pietra Rossa, richiede attenzione, in particolare con pietre bagnate da eventuale
pioggia, che potrebbero rendere insidioso l’accesso.
Essendo una via piuttosto ripida, si prende facilmente quota, le cascate d’acqua ci indicano che ci stiamo
avvicinando a questo bacino naturale.
Uno sguardo all’indietro ci appaga nel vedere oramai in basso il Lago D’Arpy (da poco superato), e all’orizzonte
la catena del Monte Bianco, ma il bello dello spettacolo lo avremo poco più avanti.
Una volta arrivati al bacino del Pietra Rossa, avrete difronte ai vostri occhi un’acqua purissima, azzurra / blu scuro,
trasparente, con tutti i monti e i nevai circostanti che si rispecchiano dentro.
Una cartolina, un mix di colori che passa dal grigio dei ripidi pendii, al bianco candido della neve,
al verde dei prati, al blu dell’acqua.
Non mi stancherei mai di guardare e ammirare tanta bellezza.
Da una parte del lago un ampio manto erboso con fiori, permette una pausa di ristoro con gli occhi
ampiamente gratificati da un panorama unico.
Vedi video del Lago Pietra Rossa ripreso dal drone.
Un luogo incantato con vista a 180° su tutta la catena del Monte Bianco e sui Licony e laggiù in
basso il bacino del lago D’Arpy.
Mi piacerebbe fermarmi qui per “ascoltare il silenzio”, rilassarmi guardando il cielo.
Il sole ci riscalda e ci coccola in questa conca, ma il programma di oggi prevede anche altro.
Una meraviglia di posto nel quale sogno di poter ammirare la trasformazione di questo
ambiente nelle varie stagioni dell’anno.
Mi piacerebbe tantissimo, bisognerebbe trovare il modo, sarebbe un’esperienza unica, con la capacità
di sapersi “fondere” con la montagna e il suo ciclo eterno….
Dal Colle San Carlo al Lago della Pietra Rossa la tempistica di accesso è di circa 2 ore 1/2 e il numero del
sentiero è il 15 e il 19
Dopo esserci rilassati, abbiamo proseguito il percorso seguendo il segnavia n°19 che porta prima al Col D’Ameran
(che tralasciamo) e successivamente alla nostra meta: la Becca Pouegnenta 2.822 m.
Sentiero ben segnalato, in parte su terra battuta, in parte su breve manto erboso e in parte su pietraia, che si
inerpica in modo deciso lungo la montagna, andando a zig zag con stretti tornanti, per un ampio tratto.
Nel salire vediamo il Lago del Pietra Rossa (prima era toccato all’Arpy), diventare sempre più piccolo,
quasi un puntino blu.
Il panorama attorno è talmente bello che la fatica è ampiamente ripagata.
La voglia di arrivare è tanta.
Dopo circa un’ora di cammino, intravvediamo all’orizzonte la croce di vetta che diventa sempre più evidente
man mano che ci si avvicina.
Dalla croce che “abbracciamo” in segno di conquista, ammiriamo il gruppo del Monte Bianco e delle
Grandes Jorasses, ma anche le cime sovrastanti Morgex, la Salle e tutto il fondovalle.
Uno spettacolo che ho voluto documentare con un video ripreso dal drone e visibile al seguente link.
Siamo a quota 2.822 m. come ci ricorda il cartello posto appena sotto la croce.
In totale abbiamo superato un dislivello complessivo di 871 m.
Accanto alla “croce di vetta”, troviamo un’asta e un lungo cavo di acciaio che si disperde sotto le rocce: la cui
funzione è quella del parafulmine.
A questa altezza un eventuale temporale deve fare veramente paura.
Ci guardiamo attorno, non sappiamo cosa dirci: è straordinario.
Una targa posta sopra la croce, tenta di far riflettere l’uomo sulle meraviglie del mondo, purtroppo dilaniato
dall’odio e dalle guerre.
Basterebbe arrivare quassù, per capire che la rincorsa continua alla quale siamo sottoposti è del tutto inutile.
Il mondo andrebbe ammirato nel suo splendore e nell’incanto di ciò che abbiamo e che non siamo
in grado di valorizzare.
Eppure è tutto davanti ai nostri occhi, basterebbe fermarsi, riflettere, ragionare, essere capaci a fare un
passo indietro e spiegare ai nostri bambini quanto è bello con il sacrificio raggiungere e conquistare la vetta.
Queste esperienza vanno tramandate: è importante !!
La montagna insegna all’uomo che solo con la fatica si raggiungono i successi.
Qui nulla è cambiato ed è questo che mi piace.
Ho trovato tutto allo stesso modo di quando salivo da piccolo.
Dopo esserci riposati e aver guardato senza sosta uno spettacolo talmente unico, con un pò di malinconia,
prendiamo la strada del rientro verso il Pietra Rossa e successivamente verso l’Arpy.
Ci fermiamo per scattare ancora qualche foto e fare ancora qualche ripresa con il nostro drone
Da questi luoghi, non vorremmo mai andare via.
Ho realizzato due video di riprese che trovate in questa pagina e che spero riescano a farvi vivere
almeno in parte le emozioni che abbiamo vissuto noi.
Ringrazio il mio amico e collaboratore Daniele, per avermi accompagnato in questo mitico giro,
assolutamente da ripetere.
Ci siamo stretti la mano al raggiungimento della croce di vetta e lo faremo altre centinaia di volte.
Relazione, fotografie e riprese video di: Michele Giordano e Daniele Repossi
Note: fantastico giro di trekking che ci porta a vedere due laghi e una croce di vetta.
Percorso privo di difficoltà, attenzione alla presenza di possibili nevai residui che si potrebbero incontrare
nella salita al Lago della Pietra Rossa.
Panorama da sogno che spazia dalla bassa valle, fino alla catena del Monte Bianco.
Il Lago della Pietra Rossa è una meraviglia unica.
Alla croce di vetta di Becca Pouegnenta, una targa con una scritta dovrebbe far riflettere tutti sull’importanza della pace.
Andrebbe letta e condivisa ai “potenti del mondo”, ai quali un pizzico di umiltà potrebbe essere ampiamente utile.