Lago Sruer 2.330 m. (Italia – Alta Val Formazza – Valdo)
il lago incastonato in una conca a circa mezz’ora di salita dopo il Rifugio Margaroli, si presenta con un colore turchese
di rara bellezza, immerso nel verde dell’Alpe Vannino e circondato da importanti vette
Località di partenza: Valdo 1.278 m. (Alta Val Formazza)
Punto di arrivo: Lago Sruer 2.330 m.
Quota di partenza: 1.278 m.
Quota di arrivo: 2.330 m.
Dislivello: 1.052 m. (di cui 494 m. superabili tramite seggiovia con partenza da Valdo e arrivo a Sagersboden)
Posizione: Alta Val Formazza, poco sopra l’Alpe Vannino
Difficoltà: E [scala delle difficoltà]
Ore: 2h 20 minuti in andata
Per la salita dalla frazione di Valdo tramite la seggiovia fino a Sagersboden consideriamo circa 10 – 15 minuti
Circa 1h 40 minuti per il percorso di salita da Sagersboden al Rifugio Margaroli
Circa 30 minuti dal Rifugio Margaroli al Lago Sruer
1h 40 minuti per il percorso di discesa
Periodo: da metà maggio (previa verifica delle condizioni di innevamento), a fine ottobre / inizio novembre
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Segnavia: G99
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli
Siamo ritornati in Val d’Ossola, precisamente nell’Alta Val Formazza, perché amiamo queste montagne e questi luoghi,
il paesaggio incantevole che riservano, la varietà d’ambiente, le infinite vie di salita, i passi, i laghi, i torrenti, il profumo
delle pinete, i prati, i ruscelli……
La Val d’Ossola ci piace veramente tanto, e tutte le volte che possiamo, abbiamo l’ambizione di scoprire uno spicchio,
di portare a casa un “ricordo di vita” da questi posti unici.
Oggi vi raccontiamo la salita al Lago Sruer, poco sopra il Lago Vannino, ma in una posizione più defilata rispetto al primo.
E vi anticipo che resterete stupiti dal colore delle sue acque, incredibilmente turchesi, come quelle che siete abituati a
vedere sui cataloghi dei paesi tropicali, ma che noi abbiamo semplicemente trovato in Alta Val Formazza, che ancora
una volta ha saputo stupirci.
Buongiorno, benvenuti sulle pagine del nostro sito.
Siamo in una mattina di metà luglio, giornata splendida, cielo azzurro e sole caldo.
Ci alziamo presto per cercare di arrivare alla seggiovia della frazione di Valdo, sfruttando una delle prime salite
(l’orario di apertura è alle ore 8:00).
Il percorso di avvicinamento prevede di prendere l’autostrada A26 in direzione di Gravellona Toce, per poi proseguire
dopo il casello sulla SS33 del Sempione fino a Crodo (km 128), dove lasciamo la strada statale per prendere la SS659.
Proseguiamo sulla SS659 fino ad arrivare a un bivio (al km 8,5), dove gireremo a destra seguendo le indicazioni per
la Val Formazza.
Arrivati al paese di Baceno giriamo a destra (sempre restando su SS659), come indicato da un cartello che indica
la Val Formazza a circa 20 km.
Attraversiamo quindi il comune di Premia e poi quello di Formazza che prevedono il passaggio in varie
frazioni intermedie.
Giunti al paese di Valdo, non proseguite più sulla strada statale SS659 che gira a destra sopra un ponte, ma andate
dritti entrando in paese e dopo circa 300 m. trovate sulla sinistra le indicazioni per la seggiovia.
Arrivati all’impianto di risalita, è possibile parcheggiare nell’area riservata, comoda e pratica.
E’ bene informarsi sugli orari di chiusura dell’impianto.
Nel nostro caso, (ci riferiamo al mese di luglio), l’ultima corsa era prevista per le ore 17:30 e se si arriva troppo tardi,
bisogna prevedere la discesa a piedi fino al paese di Canza, circa 50 minuti.
La seggiovia che parte da Valdo (1.278 m.) e sale fino al pianoro di Sagersboden (1.772 m.), permette di superare in
pochi minuti, quella che sarebbe una lunga e faticosa rimonta nel bosco.
Arrivati al pianoro di Sagersboden troviamo una serie di indicazioni con molte mete e tra queste non compare il Lago Sruer.
Ma non è un problema.
Bisogna seguire il segnavia n° G99 in direzione del Rifugio Margaroli e del Lago Vannino.
Si prende un’ampia strada poderale che inizia a salire decisa fin da subito, e con una serie di tornanti si addentra nel
bosco facendoci prendere quota rapidamente, superando un imponente salto roccioso.
Dobbiamo considerare circa 40 minuti di salita, poi la pendenza diminuisce, saremo usciti definitivamente dal bosco e
davanti a noi, si apre il panorama della Valle Vannino.
Alla nostra destra troviamo delle rocce levigate dove c’è una palestra di roccia chiamata Rocciodromo, che permette
di fare arrampicate anche molto complesse, con gradi che vanno dal 5 all’8a.
Alla nostra sinistra troviamo la Cascata del Vannino e accanto a noi per tutto il percorso avremo il Torrente Vannino, con
un’acqua limpidissima, trasparente, che in alcuni punti forma degli slarghi che andiamo a vedere per fotografare e
immortalare questa grande ricchezza.
Qui nella Valle Vannino si respira una tranquillità e una pace meravigliosa.
Un percorso che ha la capacità di rigenerare, di far star bene, offrendo un grande relax.
Si prosegue su strada poderale, piacevole e in un ambiente veramente pittoresco, con varie mucche al pascolo che
mangiano indisturbate talvolta guardandoci con aria curiosa.
Il percorso di salita è ben segnalato, chiaro, e facilmente intuibile.
Davanti a noi intravvediamo all’orizzonte il muraglione di contenimento della diga del Lago Vannino e alla destra una
piccola casetta bianca.
Proseguiamo sempre dritti, tralasciando il bivio per la Bocchetta del Gallo e in circa 15 minuti arriviamo appena sotto
il Rifugio Margaroli che raggiungiamo risalendo una piccola montagnola erbosa.
Siamo a 2.194 m.
Il Rifugio Margaroli è accogliente, ben tenuto e i gestori sono simpatici e ospitali.
Ci sono diversi tavoli con panche all’esterno, e due ampie sale all’interno.
La struttura si trova accanto al Lago Vannino e all’omonima diga.
Facciamo una breve sosta per goderci il panorama e una buona fetta di crostata.
Ripartiamo aggirando sulla destra il rifugio fino a trovare una palina con le indicazioni.
Tra le varie mete, c’è anche il Lago Sruer segnalato a circa 25 minuti da qui.
Noi abbiamo impiegato una decina di minuti in più.
Il percorso di salita dal Rifugio Margaroli al Lago Sruer è ben visibile, il sentiero è ben tracciato e si dirama con due
differenti possibilità di accesso al lago.
Possiamo prendere il sentiero che sale più in alto, verso il Passo Nefelgiù, e prosegue con un traverso su pendio
giungendo sulla sponda est del lago, oppure come nel nostro caso, si prende il sentiero che inizialmente è più in basso,
ma che poi risale più ripido e aereo, portandoci verso il muraglione più piccolino del Lago Sruer.
Durante la salita, siamo deliziati dai colori dei fiori di una valle verdissima, che oggi più che mai contrasta con
l’azzurro del cielo.
Prima di addentrarci verso la gola che ci porta alla nostra meta, osserviamo a sinistra il Lago Vannino e il Rifugio Margaroli
oramai piccolini.
Davanti a noi un sentiero ben tracciato, ben evidente ci conduce al Lago Sruer che si materializza ai nostri occhi, con
un colore che ci incanta, quasi non credibile.
Un’acqua azzurra turchese, (stile piscina), nella quale si specchiano le montagne che lo circondano.
Il Lago Sruer è un lago di origine naturale, con una profondità massima di quasi 39 m. e successivamente rialzato da
uno sbarramento artificiale.
Questo lago, si trova in una posizione defilata e nascosto all’interno di un’ampia conca erbosa.
E’ possibile percorrere in gran parte il suo perimetro trovando alcune piccole spiaggette naturali, dove sono evidenti
nella sabbia le impronte degli zoccoletti dei camosci che si portano fin sulle rive per bere.
Ma è proprio camminando su una di queste spiaggette che la nostra attenzione viene catturata da qualche centinaio di
piccole (quasi minuscole) trote, una accanto all’altra che appena ci vedono, si dileguano rapidamente.
Sono così tante, che in alcuni punti scuriscono il colore dell’acqua (vedi foto).
Lentamente, e letteralmente estasiati da tanta bellezza, proseguiamo su una parte del sentiero che ci porta
lungo le sponde.
Quest’acqua trasparente, azzurra / blu, nella quale si specchiano le montagne, non finisce di stupirci e continuiamo ad
ammirarla, sembra quasi un colore dipinto e disegnato.
Lungo le sponde delle piccole spiagge, crescono tra la sabbia dei fili di erba verdissima che contrastano con il turchese
dell’acqua: che gioco di colori.
Impossibile smettere di fotografare, per “rubare quell’attimo”, quel momento che poi servirà per documentare questo
giro meraviglioso e di facile accesso.
Si, perché l’idea e il continuo lavoro che portiamo avanti sulla costruzione ed espansione di questo sito internet, è
finalizzato a far conoscere a chi ama la montagna, i tanti luoghi meravigliosi che ci circondano.
E la Val d’Ossola è un posto magico, dove ogni angolo riserva qualcosa di “unico”, di “diverso rispetto a prima”.
Dopo aver camminato lungo una parte delle sponde del lago, decidiamo di risalire la morena che si trova alle sue spalle,
andando per un piccolo tratto in direzione della Punta Lebendun 2.935 m.
Risaliamo per una quindicina di minuti una collina erbosa, che ci porta a lambire un altro piccolo / minuscolo laghetto,
questo di un colore grigio topo (completamente diverso dal Sruer), circondato da un lato da pietre e, lungo gli altri due lati
da erba verdissima sulla quale sono posati quasi per incanto centinaia di fiori bianchi a forma di piumini.
Risaliamo per una ventina di minuti una piccola linea di cresta, residua di una vecchia morena e poi ci sediamo per
ammirare dall’alto il Lago Sruer con il suo colore azzurro, e poco prima, questo minuscolo laghetto senza nome dal colore
grigio chiaro, il tutto parzialmente incastonato accanto a una grande pietraia.
Ma quanto è bello questo posto?
Ma che colori!!
Che paesaggio, che bellezza.
E’ una cartolina.
All’orizzonte, quasi nel centro del Lago Sruer vediamo la discesa sulla Valle Vannino, con a sinistra la Cima della
Freghera 2.728 m. e a destra la Punta Clogstafel (2.967 m.) più tutta un’altra serie di vette, di cime e di creste quali,
la Punta d’Arbola (3.235 m.), il Monte Giove (3.009 m.), la Cima Cust (3.095 m.), le Punte del Forno e i Corni di Nefelgiù,
tutte montagne che sfiorano e superano i 3.000 m. e fanno parte della “cerchia” del Vannino.
Seduti, guardiamo e scrutiamo con lo sguardo disperso nel vuoto, lasciandoci trasportare senza meta.
Anche oggi, la montagna ci ha fatto un regalo inaspettato….
Dopo una piacevole e lunga sosta, scendiamo nuovamente verso il Lago Sruer per andare a vedere l’altra sponda,
dov’è presente una piccola casetta e il muraglione della diga di contenimento, più grande rispetto a quello che
abbiamo trovato questa mattina a fine sentiero.
Anche qui, da questa “nuova postazione” colori spaziali e, alle nostre spalle ecco che si materializza molto più in basso
il Lago Vannino.
Dopo qualche oretta trascorsa in questo ambiente paradisiaco, arriva purtroppo il momento di doverci incamminare.
Il percorso di discesa è il medesimo di quello fatto in salita.
Lentamente scendiamo verso il Rifugio Margaroli, dove accanto troviamo il Bivacco Italo Valmaggia.
Parliamo di un bivacco realizzato e inaugurato nell’anno 2017, che ha la funzione di “ricovero invernale”, quando
il Rifugio Margaroli è chiuso.
L’Alpe Vannino nel periodo invernale, è meta importante per lo sci d’alpinismo.
Lentamente scendiamo riprendendo la strada poderale e successivamente la ripida discesa che ci riporta nei pressi del
pianoro di Sagersboden, dove riprendiamo la seggiovia (verificate prima l’orario dell’ultima corsa), per scendere al
paese di Valdo e ritrovare la macchina nel parcheggio.
Si è così conclusa una giornata magnifica, trascorsa in un ambiente abbastanza isolato e con un lago dai colori incredibili, incastonato all’interno di una conca verdissima e circondato da importanti vette.
Relazione e fotografie di: Michele Giordano e Andreina Baj
Note: la salita al Lago Sruer non presenta nessuna difficoltà tecnica.
Il consiglio è quello di prendere la seggiovia che dal paese di Valdo porta fino al pianoro di Sagersboden, per poi
incamminarsi lungo una poderale che sale ripida per i primi 40 minuti, e ci aprirà la porta all’Alpe Vannino: un paradiso.
Il Lago Sruer è incastonato in una conca a circa mezz’ora di salita dopo il Rifugio Margaroli.
Parliamo di un lago naturale con un’acqua dal colore turchese, immerso nel verde e circondato da importanti vette.
Escursione molto molto bella.