Monte Lema 1.624 m. (Italia – Prealpi Luganesi – Pradecolo)
trekking semplice, dal dislivello contenuto, che permette di raggiungere la croce di vetta di una tra le montagne
più panoramiche della zona del varesotto, con una vista che spazia dal Lago Maggiore al Lago di Lugano,
passando per tutta la catena delle Alpi svizzere e italiane
Località di partenza: Rifugio Campiglio in località Pradecolo 1.180 m.
Punto intermedio: Alpe Pian di Runo 1.337 m.
Punto di arrivo: Monte Lema 1.624 m.
Quota di partenza: 1.180 m.
Quota di arrivo: 1.624 m.
Dislivello: circa 450 m.
Posizione: Prealpi Luganesi, sul confine di Stato tra Italia e Svizzera
Difficoltà: E [scala delle difficoltà]
Ore: 1h 15 minuti dal Rifugio Campiglio alla croce di vetta del Monte Lema;
circa 1h per il percorso di discesa
Periodo: tutto l’anno (previa verifica delle condizioni di innevamento e della stabilità del manto nevoso)
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Segnavia: n° 108 – 3V (via verde varesina)
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli
Il Monte Lema è una delle cime principali della provincia di Varese e si trova sul confine di Stato tra Italia e Svizzera.
E’ un’escursione semplice, piacevole e soprattutto molto panoramica, in particolare per la visuale che offre la sua cima,
dove la vista spazia quasi all’infinito tra il Lago Maggiore e il Lago di Lugano “accerchiati” dalla catena delle Alpi.
Al Monte Lema si può arrivare sia dal versante italiano e che da quello svizzero.
Noi siamo saliti dal lato italiano e vi raccontiamo la nostra esperienza.
Benvenuti o ben tornati sulle pagine di abitarelestremo.it
Oggi raggiungeremo una terrazza panoramica naturale bellissima.
Il punto di partenza dell’escursione è il Rifugio Campiglio che si trova in località Pradecolo 1.180 m.,
immerso nel verde dell’Alpe Pradecolo.
Al rifugio si arriva in auto.
il Rifugio Campiglio in Località Pradecolo
Il percorso di avvicinamento prevede di andare in direzione di Luino, e, poco prima della fine del paese, si prende
la deviazione per Dumenza, e da lì si sale fino a raggiungere il rifugio.
La strada è asfaltata, ma stretta e tortuosa, con molti tornanti.
In prossimità del rifugio, i posti auto sono pochi, (circa una decina).
Terminati quelli, bisognerà parcheggiare lungo il bordo della strada: il consiglio è quello di arrivare sul presto la mattina.
L’escursione al Monte Lema è piuttosto “gettonata”, in particolare nella bella stagione.
In prossimità del Rifugio Campiglio, (che ha una bella terrazza panoramica sul Lago Maggiore), si trovano fin da
subito le indicazioni per il Monte Lema, segnavia n° 108, sentiero 3V (Via Verde Varesina).
Un’ampia strada poderale ci accompagna e ci fa addentrare all’interno di un fitto bosco di faggi, dove in pochi minuti
raggiungiamo la chiesetta Madonna del Buon Consiglio, costruita nel 1921
Si prosegue dentro al bosco fino a giungere all’Alpe Pian di Runo 1.337 m., dove troviamo una casa diroccata e poco
distante una sorgente.
Da questo punto in poi, la poderale si trasforma in un sentiero che sale dolcemente, e “sbirciando” tra gli alberi,
si intravvedono scorci del grande lago.
Il terreno, ricoperto di foglie, cadute nel precedente autunno, ci fa camminare con la sensazione di essere sopra
un morbido tappeto.
Dopo circa 30 minuti abbondati di semplice risalita del bosco, prendendo quota, gli alberi incominciano a diradarsi,
lasciando spazio a un’ampia veduta sul Lago Maggiore.
Il sentiero si inerpica in modo più marcato, portandoci nei pressi di una panca in legno con accanto una stampa,
che illustra i nomi delle varie punte delle montagne e dei vari paesi, che si possono scorgere guardando
verso l’orizzonte.
Ancora un breve sforzo risalendo il ripido sentiero, e poco dopo, si intravvede la croce di vetta del Monte Lema.
Ma è solo arrivando sulla cresta, e quindi accanto alla croce, che comparirà davanti ai vostri occhi uno spettacolo
grandioso e inaspettato, con il Lago di Lugano e tutto il panorama che si estende sul Ticino meridionale e la regione
del Malcantone.
L’andamento sinuoso delle dolci colline ricoperte di vegetazione, con i boschi di castagni, si disperdono a vista d’occhio,
fino ad arrivare alla città di Lugano.
Nelle giornate più limpide, si riescono a individuare le Alpi bernesi.
Alle nostre spalle, dalla parte italiana, abbiamo tutta la vista sul Lago Maggiore e sulla Pianura Padana, sul Monviso,
sul Monte Rosa e sulle Valli Ossolane.
Il Monte Lema è una terrazza naturale super panoramica, che offre delle ampie vedute sia sul territorio italiano
che svizzero.
Anche se ha una altezza modesta di soli 1.624 m. dalla sua vetta, la vista è strepitosa.
Il dislivello limitato, rende questa escursione accessibile a molti, ed è spesso percorribile anche in inverno,
quando la neve ha imbiancato la cima e i sentieri di arrivo, rendendo tutto ancora più magico.
Gli oltre 80 km della rete di sentieri che partono da questo monte e si diramano in più direzioni, permettono
di “serpeggiare” lungo le linee di cresta, con panorami di prim’ordine.
L’escursione più impegnativa che dal Monte Lema arriva fino al Monte Tamaro è una tra le più belle e consigliate
che si possono percorrere in queste zone, ed è adatta a chi ha un buon allenamento e ama immergersi in un ambiente
che prevede la salita e discesa di lunghi tratti in cresta.
Al Monte Lema, dal lato svizzero, arriva anche la funivia, particolarmente indicata a chi decide di affrontare
l’escursione che conduce in circa 4h al Monte Tamaro.
Poco distante dall’arrivo della funivia, c’è un osservatorio astronomico, che organizza serate dedicate per
l’osservazione del cielo.
Da questo monte, si lanciano in numerosi con il parapendio.
Diverse panche in legno, permettono un piacevole relax, ammirando un panorama veramente strepitoso e (perché no),
anche romantico.
Dopo una lunga sosta, e dopo aver cercato di individuare e riconoscere le varie montagne all’orizzonte, abbiamo
ripreso il percorso di discesa che ci ha riportato a Pradecolo, affrontando lo stesso itinerario fatto all’andata.
La discesa la si completa in circa un’ora.
Come da nostra recente abitudine, Andreina ha posato nei pressi del Monte Lema un sasso da lei disegnato.
Chiunque lo trova, può portarlo via: è un modo semplice e carino per regalare un sorriso.
La pagina dei “nostri sassi” la trovate cliccando su questo link.
Relazione e fotografie di: Michele Giordano e Andreina Baj
Note: l’escursione al Monte Lema è un percorso semplice, con un dislivello limitato e non presenta alcuna
difficoltà tecnica.
E’ possibile salire anche in inverno con terreno innevato.
Nonostante la modesta altitudine, la vista e il panorama che si ammirano dalla croce di vetta, sono strepitosi.
Cercate (se possibile), di raggiungere la vetta in una giornata tersa, per approfittare al meglio di tutta la visuale
sull’intera catena delle Alpi sia lato italiano che svizzero.
Non ne resterete delusi.