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Passo delle Possette 2.179 m. (Italia – Alta via Valdivedro)
la vista a 360° che si ammira dal Passo delle Possette è incredibilmente unica, a conferma che questi sono luoghi
e vallate straordinarie. I quasi 900 m. di dislivello si superano agevolmente, in quanto la pendenza resta sempre modesta
e la zona non è (per fortuna), particolarmente frequentata

Passo delle Possette Valdivedro


Località di partenza:
 Ponte Campo 1.319 m. (Val Cairasca)

1° punto intermedio: Alpe Vallé 1.786 m. (Alta Valdivedro)
2° punto intermedio: Alpe Balmelle 2.067 m. (Alta Valdivedro)
3° punto intermedio: Alpe Pianezzoni 2.141 m. (Alta Valdivedro)
Punto di arrivo: Passo delle Possette 2.179 m. (Alta Valdivedro)
Quota di partenza: 1.319 m.
Quota di arrivo: 2.179 m.
Dislivello: circa 860 m.
Posizione: Alta Valdivedro, sul sentiero che conduce al Monte Teggiolo
Difficoltà: E [scala delle difficoltà]
Ore: 2h 45 minuti in andata e circa 2h 25 minuti al ritorno
si parte dal parcheggio di Ponte Campo e si prende per un breve tratto la strada poderale che sale verso l’Alpe Veglia,
ma poco prima della sbarra, si gira a sinistra (vedi indicazioni) e si segue per il sentiero che porta
in direzione dell’Alpe Vallé

Periodo: da metà maggio a fine ottobre, (previa verifica delle eventuali condizioni di innevamento)
Non fattibile in inverno a causa del concreto rischio di slavine e valanghe lungo la tratta
Attrezzatura richiesta: classica da trekking 
Segnavia: F97a / GTA

Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

Il Passo delle Possette è un’escursione che si sviluppa sull’Alta via della Valdivedro, in un ambiente piuttosto isolato,
poco frequentato, con una vista di grande valore montano, che si amplifica a dismisura una volta raggiunta la vetta.

Italia – Svizzera, vallate, ghiacciai all’orizzonte, e poi immensi prati, minuscoli agglomerati di baite in pietra perfettamente
mantenuti che sbucano all’improvviso tra i pendii, e al nostro fianco il Monte Leone che qui ci scruta
da un altro punto di vista.

Quella di oggi è stata un’uscita che a noi è piaciuta particolarmente.
A cominciare dal fatto che non abbiamo incontrato praticamente nessuno, e che ci ha riservato dei paesaggi
da cartolina.

Abbiamo ritrovato quella montagna che ci piace particolarmente, più defilata rispetto ad altre mete,
forse meno conosciuta, ma che non ha nulla da invidiare, anzi la sua “solitudine” è una delle principali ricchezze.

Da Ponte Campo, saliremo fino all’Alpe Vallé (1.786 m.), poi raggiungeremo l’Alpe Balmelle (2.067 m.),
successivamente l’Alpe Pianezzoni (2.141 m.) e infine arriveremo al Passo delle Possette.

Mettetevi comodi che vi spieghiamo tutto in dettaglio.

passo delle possette alta valdivedro

Siamo in una fresca mattina di metà ottobre, quando in auto raggiungiamo Ponte Campo (1.318 m.),
dove in un prato, troviamo il solito e comodo parcheggio per la macchina.

Un leggero venticello ci fa percepire una temperatura inferiore rispetto ai 10° indicati dal termometro.
Il percorso per arrivare a Ponte Campo prevede di prendere l’autostrada A26 in direzione di Gravellona Toce e
successivamente proseguire su strada statale, fino ad arrivare al paese di Varzo.

Da Varzo, si seguono le indicazioni per San Domenico, che raggiungeremo risalendo una ripida e tortuosa
strada asfaltata.

Arrivati a San Domenico, proseguiamo ancora per circa 10 minuti, fino a Ponte Campo, che rappresenta anche
il capolinea: oltre con l’auto non è possibile andare.

Sulla destra troviamo un ampio prato, che è stato adibito a parcheggio, dove con una modica cifra è possibile
lasciare l’auto anche per più giorni.

Ci incamminiamo, attraversando a piedi il ponte in cemento sotto il quale scorre il Torrente Cairasca, per prendere
la strada poderale che si addentra in una fitta pineta di larici.

Le ombre lunghe, qualche albero oramai spoglio, alcuni larici ingialliti, ci ricordano che l’autunno è incominciato
da quasi un mese.

Superiamo e oltrepassiamo la pineta, seguendo l’ampia strada che ci conduce nei pressi di una sbarra in ferro.
Se proseguissimo dritti, si prenderebbe la strada che sale all’Alpe Veglia.
Noi invece, pochi metri prima di arrivare alla sbarra in ferro, giriamo completamente a sinistra, seguendo
le indicazioni per il Passo delle Possette, (sentiero F97a), che da qui ha un tempo stimato di circa 2h e 40 minuti.

L’ampia poderale si inerpica e si addentra all’interno di un bosco, e zigzagando si prende quota.
Ma la salita anche se costante, è dolce e non si avverte il dislivello che poco per volta stiamo affrontando.
Tuttavia, sbirciando tra i pini, intravvediamo la strada che sale verso l’Alpe Veglia, decisamente più in basso rispetto
alla nostra posizione.

Nuvole minacciose sovrastano la zona del Veglia, ma il meteo prevede una giornata di pieno sole (almeno fino a sera),
quindi non ci preoccupiamo.

la strada poderale che sale all'Alpe Veglia

Alcuni funghi sbucano dai prati mentre proseguiamo sull’ampia poderale, immersi nel pieno del bosco.
Ci fermiamo ad osservare dei tronchi d’albero da poco tagliati, dai quali escono gocce di resina che profumano
la zona circostante.

la resina del pini

In poco più di un’oretta di cammino, arriviamo all’Alpe Vallé 1.786 m.
Ci accoglie una fontana in pietra, “posata” su un pianoro molto ampio, con larici sparsi qua e là.

Sia alla nostra sinistra che alla nostra destra troviamo delle piccole casette, probabilmente vecchie malghe,
che conservano nel tempo le loro forme e la loro architettura.

Quasi tutte ben tenute, alcune di esse in fase di ristrutturazione.
Sulla destra individuiamo il sentiero di salita per il Lago d’Avino che può essere raggiunto da due differenti percorsi:
salendo dall’Alpe Veglia (più semplice, vedi relazione), o in alternativa passando da qui, dall’Alpe Vallè,
tramite in sentiero di “Balmitt”, con una salita decisamente più impegnativa, che prevede dei tratti esposti e porta
sulla Piana d’Avino e successivamente all’omonimo lago.

Tralasciamo questa deviazione e proseguiamo seguendo fedelmente la poderale, superando alcune casette
recitante da una staccionata in legno.

La particolarità del percorso di oggi, è questa salita costante, ma dolce dall’inizio alla fine, che non stanca le gambe,
nonostante i quasi 900 m. di dislivello previsti.

Alla nostra destra il Pizzo Valgrande e un’infinità di punte e creste.
In circa 20 minuti dopo aver lasciato l’Alpe Vallè, risaliamo la poderale o in alternativa è possibile tagliare per alcuni sentieri.
I larici che ci hanno accompagnato fin qui, diventano sempre più radi fino a a scomparire.
Arriviamo così all’Alpe Balmelle 2.067 m. un piccolo agglomerato di 7 – 8 casette in pietra.
Qui sembra di essere in paradiso.
Questo piccolo borgo abbracciato dalle montagne della Valdivedro, si presenta con un praticello dall’erbetta corta
e perfettamente allineata.

Le baite sono state quasi tutte ristrutturate e hanno mantenuto l’antica architettura in pietra con le porte e
le finestre in legno.

Alcune casette hanno una timida recinzione che le delimita.
La fontana con l’acqua di sorgente e due altalene per far giocare i bambini, regalano fin da subito un senso
di pace e serenità, all’interno di un contesto montano piacevolissimo.

Abitate molto probabilmente solo nel periodo estivo, al nostro passaggio avvenuto a metà del mese di ottobre,
era tutto chiuso.

Ci sarebbe piaciuto fare quattro chiacchiere con qualche abitante della zona, per conoscere e approfondire come
un tempo si svolgeva la vita quassù, la storia che racchiude e che custodisce questo minuscolo borgo.

Alpe Balmelle - Valdivedro
Alpe Balmelle - Valdivedro
Alpe Balmelle - Valdivedro
Alpe Balmelle - Valdivedro

Dall’Alpe Balmelle seguendo la poderale, proseguiamo il nostro percorso che in circa 15 minuti ci conduce
all’Alpe Pianezzoni 2.141 m., molto più piccola rispetto alle Balmelle.

L’Alpe Pianezzoni altrettanto curata, ha 4 casette in pietra, con attorno da un lato una staccionata di legno,
quasi a proteggerle e delimitare il confine del minuscolo paese.

I fili per stendere la biancheria, tirati tra due pali, rievocano la quotidianità di qualcuno che qui ogni tanto
ci abita e ci vive.

Alpe Pianezzoni - Alta Valdivedro
Alpe Pianezzoni - Alta Valdivedro

Dall’Alpe Pianezzoni manca poco per arrivare al Passo delle Possette e la dolce salita avviene su ampi prati solitari,
seguendo delle tracce di sentiero appena accennate sul terreno.

Uno sguardo all’indietro ci permette di vedere tutto il massiccio che da Punta Valgrande 2.856 m. si estende fino
al Pizzo Valgrande 2.529 m. e che delimita la Piana d’Avino.

Un altro tesoro di queste zone che abbiamo documentato e illustrato e che trovate al seguente link.
Sopra la Piana d’Avino, con un accenno di una timida spruzzata di neve, il massiccio Monte Leone 3.552 m.
con la sua inconfondibile forma, che sale a punta verso il cielo.

passo delle possette valdivedro
passo delle possette valdivedro

Dall’Alpe Pianezzoni bisogna proseguire andando dritto e in 15 minuti si giunge al Passo delle Possette 2.179 m.,
dove troviamo un muretto improvvisato e alcuni ometti.

Proseguite ancora per 2 minuti, fino a giungere sul “confine” della montagna.
La vista che si apre ai vostri piedi e davanti ai vostri occhi, è un incanto, e cerco di descriverla al meglio.
Guardando verso il basso e sul lato sinistro, individuiamo Trasquera, Varzo, il Pizzo della Colmine (1.622 m.)
e la Croce di Sasso (1.657 m.), oltre a una serie infinita di creste e punte che si accavallano una dopo l’altra.

Spostandoci ancora più a sinistra troviamo il Monte Teggiolo.

passo delle possette valdivedro

Guardando davanti a noi troviamo: il Pizzo del Rovale (2.456 m.), il Pizzo Giezza (2.658 m.), il Dosso (2.562 m.)
e il Pizzo Pioltone (2.612 m.)

I riflessi del sole, con le lunghe ombre autunnali creano uno scenario magnifico, con le creste che risaltano nel cielo,
oggi in parte azzurro e in parte nuvoloso.

passo delle possette - valdivedro -

Guardando verso il basso e sul lato destro, troviamo la Svizzera con le sue vallate che scendono e formano
una grande “V” , i suoi paesi, e le cime del Portjengrat 3.654 m. e del Tällihorn 3.448 m. con i loro ghiacciai
(purtroppo in forte ritiro e sofferenza), più una serie infinita di creste e di vette perfettamente disegnate all’orizzonte.

passo delle possette - valdivedro -

Girandoci e guardando alle nostre spalle, il Monte Leone che “governa” l’intera catena montuosa, che parte da
Punta Valgrande (2.856 m.) e prosegue fino ad arrivare al Pizzo Valgrande (2.529 m.).

Dietro la Piana d’Avino, un’area molto estesa, con diversi laghetti, che scende verso il Lago d’Avino.
Escursione bellissima, da noi percorsa, documentata e visibile al seguente link.

passo delle possette - valdivedro

Come avete intuito, la vista dal Passo delle Possette è aperta a 360° con un panorama che lascia senza parole.
La zona alle volte è sferzata dal vento, che nella stagione fredda può far percepire una temperatura inferiore
a quella effettiva.

Il posto è una favola, non presenta difficoltà tecniche per essere raggiunto, e la salita quasi sempre dolce lungo
tutta la tratta, non ci ha mai affaticato.

In compenso arriverete su quella che io considero la “vera montagna”, zone che non conoscono il “turismo di massa”,
forse meno blasonate rispetto ad altre, ma non per questo meno interessanti.

Anzi al contrario, questi sono luoghi particolarmente piacevoli, particolarmente panoramici e con un ambiente
molto ricco sia dal punto di vista paesaggistico, che dal punto di vista escursionistico.

La via di discesa avviene lungo lo stesso itinerario affrontato all’andata.
Non vi nascondo, che ci saremmo fermati volentieri qualche notte in una delle casette dell’Alpe Balmelle,
per fotografare il colore del tramonto e dell’alba, ascoltare il silenzio e vivere in questi posti da favola.

Ma torneremo presto.

Relazione, fotografie e riprese video di: Michele Giordano e Andreina Baj


Note: la salita da Ponte Campo al Passo delle Possette, avviene per un lungo tratto su ampia poderale e
non presenta difficoltà.

I quasi 900 m. di dislivello si superano agevolmente, perché la pendenza resta sempre moderata.
I passaggi e l’attraversamento di tre minuscole borgate, avvalorano un’escursione molto panoramica,
poco frequentata e particolarmente piacevole.

La vista a 360° che si ammira dal Passo delle Possette è incredibilmente unica.
E come ogni volta che torniamo in queste zone, siamo a confermare che questi sono luoghi montani che meritano
di essere vissuti a pieno, dall’inizio alla fine della giornata.

Non deludono mai, mai mai.

ometto al Passo delle Possette