Piani della Rossa 2.051 m. (Italia – Alpe Devero)
tante emozioni, in un contesto ancora parzialmente addormentato sotto le nevi invernali, tra laghetti e rocce rosse…
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Località di partenza: Alpe Devero 1.634 m.
Quota di partenza: 1.634 m.
Quota di arrivo: 2.051 m.
Dislivello: 417 m.
Posizione: alla base del sentiero di partenza per il Passo della Rossa
Difficoltà: E [scala delle difficoltà]
Ore: 1h 30’ per il percorso di salita e circa 1h 10′ per il percorso di discesa
Periodo: da inizio giugno a metà ottobre (previa verifica delle condizioni di innevamento)
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Discesa: per la via di salita
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli
I Piani della Rossa si trovano all’interno del Parco Naturale Veglia – Devero.
Posto isolato e selvaggio, nel nostro caso (nonostante il mese di giugno), in un ambiente ancora parzialmente a
riposo sotto la neve, caduta in abbondanza nell’inverno appena trascorso e ben presente al suolo.
Buongiorno e benvenuti o ben tornati nel nostro sito.
Oggi siamo all’Alpe Devero, o piana del Devero, in un posto da favola, punto di partenza per decine di escursioni con
tutti i livelli di difficoltà, dal semplice trekking all’alpinismo.
Il percorso di avvicinamento in auto prevede di prendere l’autostrada Gravellona Toce e proseguire sulla strada
statale fino all’uscita di Crodo.
Da qui bisogna seguire la strada per la Val Formazza e arrivati a un tornante, poco dopo il centro di Baceno, si gira
a sinistra seguendo per l’Alpe Devero.
La strada statale che sale all’Alpe Devero è abbastanza ripida, e tortuosa, ma non presenta difficoltà, passerete in
alcune gallerie ricavate all’interno della roccia, attenzione alla presenza di buche lungo il percorso.
A un certo punto troverete una sbarra dov’è necessario ritirare un ticket e si prosegue fino ad arrivare a un
ampio parcheggio scoperto, ma volendo c’è anche anche coperto all’interno di un silos, dove siamo andati noi in
quanto più comodo e più ampio.
La tariffa giornaliera non è delle più economiche, abbiamo pagato in totale 12€ per aver lasciato parcheggiato la
vettura dalle 8:30 della mattina alle 19 della sera, ma va detto che in un minuto a piedi, vi troverete già
sulla Piana del Devero.
Qui incomincia lo spettacolo.
Superate alcune baite, che si trovano poco dopo il parcheggio, si giunge a un bivio accanto a un ponticello in legno.
Si può andare sia a destra che a sinistra, e non c’è possibilità di sbagliare, perché si tratta di un percorso ad
anello che gira tutto intorno a questa piana ricca di acqua, immersa nei prati verdi, nelle pinete e circondata dalle
montagne con baite molto caratteristiche, panche dove sedersi e ammirare un luogo meraviglioso
(vedi “mappa Alpe Devero”).
Fiori gialli nei prati, accanto ancora a qualche nevaio residuo di precedenti slavine invernali, casette in legno e pietra,
qualche bambino ancora in pigiama che fa colazione nel prato, il lento risveglio di chi ha dormito in queste casette
nella tranquillità più assoluta di una piana meravigliosa.
Attorno a noi il cielo azzurrissimo che contrasta con il grigio delle pareti di granito delle montagne che circondano
l’intera piana, quasi a proteggerla.
Ben visibile il confine tra le creste e l’azzurro, sembra quasi che una matita usata da un saggio disegnatore, abbia
tracciato questo quadretto che si presenta davanti ai nostri occhi.
Ma è tutto naturale e quindi ancora più bello, ancora più perfetto.
Oggi le previsioni sono fantastiche: sole, assenza di vento, e cielo pulito.
Il giro della Piana del Devero è adatto a tutti, si cammina su ampia mulattiera, in un ambiente di montagna tranquillo,
ma anche ben servito da piccoli locali dov’è possibile fermarsi per un ristoro, o comprare qualcosa da portare
via per un pin nic.
Già al primo ponticello di legno, troviamo i cartelli con le indicazioni di molte escursioni fattibili in zona.
Per ogni escursione è indicato il tempo di percorrenza ed eventuali informazioni sulle difficoltà.
Qui c’è il punto di partenza per i Piani della Rossa.
Superiamo quindi il ponticello di legno e ci incamminiamo su ampia mulattiera che attraversa la Piana del Devero, ci
fermiamo solo a fare qualche foto ai fiori con colori bellissimi.
La mulattiera dopo una decina di minuti si trasforma in una strada più stretta, attraversiamo dei prati superando le
ultime baite e successivamente prendiamo il sentiero.
Lungo tutto il percorso di salita le indicazioni sono sempre presenti, molto chiare con i classici segni rossi e bianchi
disegnati sulle rocce, e questo rende facilmente intuibile la via, anche a chi come nel nostro caso, non
conosce a fondo la zona.
Ottimo !!
Per i primi 40 minuti si attraversa tutta la pineta, il sentiero sale, ma la progressione non è mai particolarmente faticosa:
alle nostre spalle iniziamo a vedere verso il basso la Piana del Devero che abbiamo da poco lasciato.
Alla nostra sinistra lungo tutta la via, ci farà compagnia il Rio della Rossa, ossia un torrente che forma
delle piacevoli cascate.
Superiamo un breve tratto aiutandoci con una catena fissa, c’è una lieve esposizione e la catena ci permette
di riguadagnare facilmente il sentiero.
I pini si fanno più radi fino a scomparire, l’ambiente si trasforma in piccoli cespugli, molte rocce e iniziamo a
vedere le prime placche di neve.
Salendo la neve aumenta, il sentiero è sgombro, ma accanto a noi i nevai diventano molto più frequenti e ci
accompagneranno fino ai Piani della Rossa che si presenta con un laghetto di acqua limpidissima immerso
tra rocce e neve.
Restiamo a bocca aperta: che meraviglia quest’acqua che scorre tra le rocce formando delle pozze che sembra quasi
un idromasaggio che neppure una eccellente imitazione lo renderebbe così bello e perfetto.
Un’acqua purissima, più che trasparente, che scorre via veloce e dove il fondale si vede benissimo.
Nel laghetto si rispecchiano le montagne circostanti, che si riflettono, e accanto in alcuni punti l’erba verdissima,
appena cresciuta dopo la lunga pausa invernale.
Una piccola croce di vetta, in ricordo di un alpinista, e accanto il cartello che indica il nostro punto di arrivo:
Piani della Rossa 2.051 m.
Attorno a noi un paesaggio lunare: neve ovunque dalla quale affiorano grossi massi di colore marrone tendente
al rossiccio sbiadito.
Dalle pareti circostanti che scendono dai ripidi pendii, molte cascate d’acqua, e guardando verso lo Schwarzhorn 3.108 m.
e verso Scherbadung 3.210 m. i pianori sono ancora sommersi dalle neve che nel passato inverno grazie alle
abbondanti precipitazioni ha creato grossi accumuli.
Lo sguardo si perde all’orizzonte su quelle cime altissime, in uno scenario infinito di creste che salgono e scendono ininterrottamente con un profilo irregolare e che vorrei percorrere fino in fondo una per una, per conoscere
altri posti straordinari.
Ma guardando in un’altra direzione, ecco comparire la Piana del Devero dalla quale siamo partiti, è laggiù in basso,
piccola piccola, ma tuttavia è ben visibile la mulattiera che permette di percorrerla ad anello.
Saliamo ancora leggermente lungo la Piana della Rossa, sui nevai, dai quali alle volte come per magia si aprono ed
escono delicati torrenti di acqua, formando un contrasto di grigio delle rocce e bianco candido della neve: meraviglioso.
Troviamo un grande masso che ci piace, forma quasi una sdraio e decidiamo di fermarci qui per mangiare qualcosa e
goderci il panorama da favola che ci circonda.
Ma le sorprese non finiscono.
Mentre ci gustiamo un panino, osserviamo poco distante da noi una marmotta che prende il sole su una roccia.
Una bestiola graziosa, un pò goffa nei movimenti, ma dolcissima che ci tiene compagnia per una decina di minuti.
Mentre gli occhi si perdono sui ripidi pendii con neve e roccia, vediamo in lontananza qualcosa muoversi.
Ma cos’è?
Facciamo attenzione e… spettacolo: una mamma stambecco con il suo piccolo che lo sta allattando.
Ma quanto è bello !!!
Pur avendo fatto tante volte montagna, è la prima volta che mi capita di vedere una meraviglia del genere.
Ogni tanto mamma stambecco avanza e il piccolo con alcuni salti le corre dietro, mentre mamma aspetta e
guarda cosa sta combinando.
Che bellezza, che emozione.
Stiamo in rigoroso silenzio ad osservare, non possiamo fare niente di meglio che non disturbare e limitarci a
guardare il film di questa giornata.
Nel mentre vedo qualcosa correre rapidissimo vicino a noi nella neve: è un ermellino che in mezzo secondo avrà
percorso 20 metri.
Innamorati di questo luogo, ci rilassiamo prendendo un pò di sole.
La temperatura è perfetta, si resta in maniche corte accanto alla neve, immersi nel piacevole rumore dell’acqua
che scorre.
Poco distante da noi, un masso enorme tagliato in due come potremmo fare noi con il coltello e una fetta di toma.
Sarebbe curioso sapere com’è stato possibile che una pietra di quella dimensione si sia così aperta.
Pochissimo frequentato, in totale avremo visto 4 persone in lontananza.
Anche se siamo qui da qualche ora, non abbiamo nessuna voglia di rientrare, ma nel tardo pomeriggio ci dobbiamo
purtroppo a malincuore incamminare.
Riprendiamo quindi per la discesa lo stesso percorso che abbiamo fatto per la salita.
Lentamente si scende di quota ripensando a cosa abbiamo visto e a quale bel regalo oggi ci ha voluto fare la montagna.
Scattiamo ancora qualche foto.
Le ombre incominciano ad allungarsi e giungiamo alla Piana del Devero con il sole che ci sta per salutare nascondendosi
dietro alle alte vette.
Riusciamo ancora a fare qualche foto in un momento dove la luce rende tutto ancora più magico in un contrasto tra
i prati verdissimi, i fiori gialli, l’acqua dei ruscelli che scorre e i pini da una parte illuminati dal sole e dall’altra già in ombra.
L’Alpe Devero fa parte del parco naturale Veglia – Devero.
A differenza dell’Alpe Veglia è meno selvaggio perché qui si può arrivare in macchina, mentre al Veglia (vedi relazione)
si arriva dopo un’ora abbondante di cammino a piedi e per oltre 6 mesi all’anno resta totalmente inaccessibile.
Due posti diversi, ma molto simili per bellezza, per la natura che li accomuna, e per come sono curati.
Luoghi meno conosciuti rispetto ad altri più quotati, ma non per questo meno interessanti.
Anzi, qui ho assaporato e vissuto nuovamente il vero spirito della montagna, fatta di cose semplici che
alla fine sono le più belle.
Si sta concludendo la giornata, ci fermiamo a una fontana per riempire la borraccia e gustarla mentre
facciamo rientro a casa.
Dentro di noi un ricordo che vogliamo rivivere a breve, e per consolarci stiamo pensando di ritornare presto per
altre avventure in zona.
Relazione, fotografie e riprese video di: Michele Giordano e Andreina Baj
Note: Piana del Devero molto bella, curata, e ben disposta.
Il percorso di salita del sentiero ai Piani della Rossa è ben segnalato lungo tutta la tratta e non presenta difficoltà.
Nel nostro caso, arrivati a destinazione, pur essendo a metà giugno, abbiamo trovato neve residua dalle importanti
nevicate invernali che hanno reso il panorama ancora più suggestivo, arricchito dalla presenza di animali selvatici.
Acqua limpidissima, e colori da favola.