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Rifiuti in montagna: ecco cosa bisogna sapere !!
rifiuti in montagna

Cosa può fare un rifiuto abbandonato in montagna?
Uccidere.
Lo stambecco che aveva mangiato una scatoletta di tonno è morto.

L’animale sembrava avercela fatta dopo l’intervento del veterinario.
Si era alzato e si era allontanato con le sue gambe.
Invece è morto poche ore dopo, debilitato da almeno due giorni di sofferenze.
Tutto per una scatoletta di latta di qualche turista che si è fatto uno gustoso spuntino in quota.
CORTINA. Non ce l’ha fatta lo stambecco soccorso domenica all’altezza del Lago di Sorapis con una scatoletta
di tonno arrugginita nella bocca, che gli impediva di muovere la lingua e gli aveva provocato delle lesioni.
L’intervento di un veterinario convenzionato con il Cras di Treviso sembrava aver avuto un esito positivo:
la lattina era stata rimossa e, dopo che l’anestesia aveva perso la sua efficacia, l’animale si era rialzato per allontanarsi
sulle sue gambe.
Sembrava che tutto si fosse concluso per il meglio.
Purtroppo, nelle scorse ore è stato rinvenuto il corpo senza vita del povero stambecco, non distante
dal luogo del salvataggio. 

La ragione della morte sarebbe da ricollegare al forte stato di debilitazione dell’animale che, pur essendo un esemplare
forte di una decina di anni d’età, da almeno due giorni faticava a nutrirsi e soffriva per i tagli in bocca e per la lingua
spostata sull’esterno.
Certamente la causa del decesso è tutta da ricondurre a quel rifiuto umano lasciato abbandonato nel pieno
del Parco Dolomiti d’Ampezzo. 

“Chi abbandona rifiuti sulle nostre montagne, dimostra di non aver compreso il valore e il pregio dell’ambiente”.
Una dura lezione per tutti, che testimonia, semmai ce ne fosse ancora bisogno, quanto anche un piccolo gesto
(come quello di riportarsi a casa la lattina di tonno con la quale ci si è fatti uno spuntino arrivati in quota, così come qualsiasi
altro rifiuto o ”traccia” del nostro passaggio), può essere determinante, non solo per la conservazione dell’ecosistema
e del paesaggio, (una lattina ci mette fino a 100 anni a ”smaltirsi”), ma anche per salvare la vita di un singolo animale. 
Questo stambecco, forte e in salute prima di incontrare quello stupido oggetto, è morto dopo atroci sofferenze,
a causa di una scatoletta di latta, abbandonata da un miserabile idiota, che della parola “montagna”,
non conosce neppure il significato.

scatoletta di tonno arrugginita
rifiuti in montagna

Viviamo in un mondo dove regna l’indifferenza: purtroppo è un dato di fatto, oramai consolidato.
Nessuno si stupisce.
Da amante della montagna, mi trovo spesso a camminare e percorrere sentieri in zone non facilmente
raggiungibili da tutti.

Si arriva in alta montagna perché si vuole andare, perchè probabilmente piace il luogo, il silenzio, l’ambiente.
Quasi sempre si arriva alla meta faticando, spesso dopo molte ore di cammino.

Raggiunta la vetta, la soddisfazione è tanta.
C’è chi ama guardarsi intorno, c’è chi sfida se stesso tentando di abbassare i tempi di salita, c’è chi vuole
semplicemente conoscere un posto nuovo.

Il comune denominatore di tutte queste circostanze è sempre uno: il piacere di vivere l’ambiente.
Immaginate, una volta arrivati a destinazione, ora di prepararsi per un picnic, ora di sdraiarsi a prendere un pò di sole
e godersi lo spettacolo, se ci ritrovassimo in un enorme pattume.

Lattine di birra abbandonate da chi c’è stato prima di noi, involucri di plastica, contenitori, bottiglie, tovaglioli usati.
Non è un bello spettacolo vero?

rifiuti in montagna

Eppure, è quello che trovo molto spesso lungo i trekking, in qualunque zona e a qualunque quota.
Purtroppo, non parliamo di casi, ma di consuetudini.
Ed è questa parola che mi spaventa, ossia la normalità.
La “rassegnazione” dell’accettare che questa pochezza, dilaghi senza freno.

Ho voluto documentarmi sulle tempistiche di biodegradabilità di questi prodotti.
Il risultato è sconcertante e sono sicuro che molti di voi, neppure immaginano.
Ho quindi pensato di realizzare un cartello, che vi riporto qui sotto, a disposizione di tutti, per sensibilizzare
le persone, prima che un semplice e cattivo gesto, diventi un problema per anni.

La cosa che mi spiace, è rendermi conto che molti frequentatori della montagna, non abbiano
il minimo rispetto per essa, per chi la vive, per gli animali che la popolano, per i corsi d’acqua.

Ma soprattutto, non hanno rispetto per i loro e per i vostri figli, che a causa di questa insensibilità, saranno
costretti a vivere nello schifo che è stato lasciato.

Lasciato per quanti anni?
Qui sotto è tutto spiegato……
Se trovi un rifiuto in montagna, raccoglilo e portalo a valle: è un semplice e nobile gesto per
un futuro migliore.

Relazione, fotografie e cartello di: Michele Giordano

rifiuti in montagna