Rifugio Arp 2.446 m. e Colle Palasinaz 2.661 m. (Italia – Valle D’Ayas)
… di queste e di altre zone di montagna così belle non siamo mai sazi …
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Località di partenza: Estoul (fraz. Brusson)
Quota di partenza: 1.815 m.
Quota di arrivo: 2.661 m. max.
Dislivello: 846 m.
Posizione: il Rifugio Arp si trova sotto la Punta Valfredda, nei pressi dei laghi di Palasinaz, mentre
il Colle Palasinaz è posto tra la Punta Palasinaz (a est) e la Punta del Lago Lungo (a ovest)
Difficoltà: E [scala dei livelli delle difficoltà]
Ore: 2h 30’ a/r
Periodo: da metà giugno a metà settembre
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Discesa: seguendo il percorso di salita fino al parcheggio di Estoul
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli
Il trekking al rifugio Arp è un classico della Val d’Ayas.
Una passeggiata davvero facile che nella bella stagione con poco sforzo, consente di raggiungere uno dei
luoghi più ameni della zona, dove si può scegliere se riposarsi e prendere il sole, magari sulle rive dei laghi Palasinaz,
o macinare altra strada per raggiungere la cima di uno dei monti di cui il Rifugio Arp fa da guardiano.
Il punto di partenza per questa escursione è il parcheggio di Estoul, frazione di Brusson in Val d’Ayas.
Raggiungibile dall’uscita dell’autostrada di Verres e proseguendo per la valle fino a destinazione.
Scesi dall’auto abbiamo già una bella visuale sui monti del versante opposto della Val d’Ayas, mentre ai
nostri piedi troviamo un bosco con le indicazioni per il rifugio.
Il sentiero, inizialmente con poca pendenza, inizia a salire nel bosco in maniera più decisa dopo i primi metri,
per poi uscire su ampi prati soleggiati.
Qui la vista che abbiamo sui monti della Val d’Aosta è già incredibile.
A inizio estate o in tarda primavera la neve presente ancora su molte cime rende questo scenario unico.
Passiamo accanto alle baite di Fontaine, lasciamo sulla destra la deviazione per il lago di Estoul e
la Bocchetta di Eclou e, stando sempre sul comodo sentiero, superiamo le baite di Chanlochère.
Continuando su questi pendii passiamo nei pressi delle baite di Chavanne, dove troviamo anche gli impianti
di risalita, unica nota un po’ stonata in un posto così bello.
Non guardiamo all’insù per non vedere cavi e seggiolini.
Oltre queste piste da sci, il percorso si fa molto più interessante, staccandosi da pascoli maggiormente frequentati.
Entriamo nel vallone che ci porterà al rifugio che peraltro vediamo già in lontananza sotto la Punta Valfredda.
C’è ancora un pochino di strada da fare.
Il sentiero qui si trasforma in una bella mulattiera che arriva direttamente al Rifugio Arp.
Saliamo con pendenza trascurabile e lasciamo sulla destra la deviazione per il Lago Litteran e il Mont Bieteron.
Usciamo su un bel pianoro direttamente sotto la Punta Valfredda.
Siamo in un luogo particolare e magico, ricco di pascoli e con la strada che costeggia per un tratto il Grand Torrent.
Un luogo dove il panorama sulla Val d’Ayas e sulla Val d’Aosta è fenomenale.
In questa conca, dominata a est dalla Punta Valnera e a nord dalla Punta Valfredda, non ci resta che risalire l’ultimo
tratto fino al rifugio.
Stando sempre sulla mulattiera, iniziamo a salire in maniera più decisa tagliando i versanti di queste montagne
a mezza costa.
A circa metà di questo tratto, un piccolo di stambecco ci osserva incuriosito a bordo della strada.
Un incontro magico e sorprendente.
Dopo poco tempo di cammino arriviamo al Rifugio Arp, una grande struttura dalla forma particolare
ad angolo e imponente.
Siamo circondati da queste montagne alte e severe, dove la neve splende ancora sotto i raggi del sole.
Come detto da qui partono diversi itinerari di varie difficoltà.
Noi proseguiamo ancora fino a raggiungere i bellissimi laghetti di Palasinaz, a poca distanza dal rifugio.
Procediamo verso ovest per pendii erbosi passando sotto ad una cascatella e arriviamo alle baite di Palasinaz,
dove la visuale si amplia ancora di più facendoci contemplare anche le Dame di Challand.
Prendiamo il sentiero che porta ai laghi e saliamo il tratto più ripido di tutta la gita, seguendo il piccolo ruscello che esce
proprio dal maggiore di questi laghi.
Con la neve questo tratto può presentare qualche difficoltà nel muoversi, ma nel pieno della stagione
non pone nessun problema.
Arriviamo finalmente alla zona dei laghi preceduta da un caratteristico ponticello ad arco in pietra,
dove scattiamo qualche foto.
Siamo sulla sponda del Lago de la Bataille che è anche il maggiore, fortunati a non incontrare quasi nessuno
essendo agli inizi della stagione escursionistica (la meta è normalmente molto ambita).
Stupendo con quest’acqua limpida e dalle mille sfumature.
Camminiamo lungo la sponda per ammirare il luogo.
Saliamo ancora un po’ in direzione del colle Palasinaz per avere una visuale più panoramica del luogo e
scopriamo così anche il Lac Verte e il Lac del la Pocia entrambi sperduti e magnifici.
Ancora qualche metro e appare anche il Lac du Couloir.
Beh dai, ormai ci siamo quasi, tanto vale salire fino al colle Palasinaz!
Da qui, inutile dirlo, ad una quota di 2.661 metri, abbiamo una visuale stupenda su tutti i laghi e i monti
della Val d’Ayas a cui si aggiunge lo spettacolo dei ghiacciai del Monte Rosa dall’altra parte, oltre la Punta Perrin.
Nel scendere fino al parcheggio, scattiamo ancora a raffica altre foto a tutto ciò che ci circonda, ripromettendoci di
tornare presto per rifare il pieno ad anima e polmoni.
Perché di queste e di altre zone di montagna così belle non siamo mai sazi.
Relazione e fotografie di: Daniele Repossi
Note: tranquilla escursione nel bellissimo vallone di Palasinaz, punto di arrivo o partenza per i vicini laghetti o per
le cime che sfiorano i 3.000 metri come la soprastante Punta Valfredda, la Punta Valnera e il Corno Vitello.