Rifugio Bugone 1.119 m. – Rifugio Murelli 1.200 m. –
croce di vetta del Monte Colmegnone 1.383 m.
(Italia – sponda occidentale del Lago di Como)
escursione semplice, appagante e piacevole che ci ha portato a due rifugi e successivamente a una croce di vetta
dove abbiamo apprezzato una delle viste più belle in assoluto della zona
Località di partenza: Cà Bossi 1.105 m.
1° punto intermedio: Rifugio Bugone 1.119 m.
2° punto intermedio: Rifugio Murelli 1.200 m.
Località di arrivo: croce di vetta del Monte Colmegnone 1.383 m.
Tempo richiesto: 2h percorso di andata e 1h 45 minuti per il percorso di ritorno, che avviene sulla medesima
traccia affrontata in salita
Dislivello: circa 350 m.
Segnavia: n° 1 via dei Monti Lariani
Livello di difficoltà: E [scala dei livelli]
Periodo: tutto l’anno, previa verifica delle eventuali condizioni di innevamento
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli
I numerosi percorsi di trekking che abbiamo effettuato nella zona del Lago di Como, non ci hanno mai deluso.
Quello che vi raccontiamo oggi, è un itinerario che ci ha portato prima al Rifugio Bugone, poi al Rifugio Murelli e
successivamente alla croce di vetta del Monte Colmegnone.
Vi anticipo fin da subito che la vista che avrete dalla sommità del Monte Colmegnone, nei pressi della croce,
è di una bellezza unica, da restare senza parole.
Sembra quasi di volare sopra il Lago di Como e su tutte le infinite montagne formate da creste, punte e passi che
lo circondano, sia sul versante italiano che sul vicino versante svizzero.
Rilassatevi e mettetevi comodi per questo nuovo viaggio che a breve andremo a descrivere con le nostre impressioni.
Benvenuti o ben tornati sulle pagine del nostro sito.
Siamo in una giornata di metà aprile, tempo bello, e temperatura un pò fresca al mattino.
L’escursione di oggi non presenta difficoltà tecniche e permette di fare un trekking rilassante, non particolarmente
impegnativo, che si svolge per una lunga parte del percorso all’interno di una fitta boscaglia.
Il Monte Colmegnone è raggiungibile da almeno 3 sentieri differenti.
Si può partire dal paese di Laglio o Moltrasio sul Lago di Como, dalla Valle Intelvi con salita dall’Alpe Cerano o come
nel nostro caso dalla stretta e tortuosa strada che si inerpica verso il Monte Bisbino.
In auto, da Como bisogna raggiungere Cernobbio, per poi prendere la strada asfaltata denominata “via per il Bisbino”
che piuttosto stretta e con molti tornanti ci porterà in località Cà Bossi.
La località Cà Bossi rappresenta il punto di partenza della nostra escursione.
Non esistono parcheggi lungo la strada, ma ci sono degli “slarghi” (anche poco dopo aver superato Cà Bossi),
dov’è possibile lasciare la vettura.
Il consiglio è quello di arrivare sul presto la mattina, perché i posti disponibili non sono molti.
Alcuni cartelli in metallo riportano i nomi dei due rifugi e indicano la direzione da seguire.
Da “via per il Bisbino”, superiamo un cancello aperto e scendiamo lungo una strada poderale che si addentra
all’interno di una fitta pineta.
Il segnavia di riferimento è il numero 1 denominato “via del Monti Lariani”.
Superata la pineta, la poderale continua attraversando betulle e faggi secolari che incominciano a mettere le
prime foglioline verdi dopo il lungo inverno appena trascorso.
Alla nostra destra iniziamo a intravvedere tra la vegetazione alcuni scorci sul Lago di Como e in circa 20 minuti
raggiungiamo comodamente su percorso adatto a tutti il Rifugio Bugone 1.119 m.
Il Rifugio Bugone appartenente al Comune di Moltrasio, permette di ammirare una vista bellissima sul Lago di Como
e noi l’abbiamo trovato accogliente, piacevole e rilassante.
All’esterno della struttura una terrazza su due livelli consente di pranzare o fare colazione, ma sono stati anche ricavati
alcuni tavoli e panche in legno posizionati, “quasi a picco” sul lago, offrendo così un paesaggio incantevole mentre
si gusta (come nel nostro caso), una ottima colazione.
Il rifugio, un tempo nato come stalla, nel corso dei decenni è stato totalmente rimodernato con tanti interventi migliorativi.
Oggi conta in totale 20 posti letto, alcuni disposti in un’ampia camerata e altri in una piacevole stanzetta con camino.
I posti a sedere per il pranzo, compresi quelli all’esterno sono circa una settantina.
La sala interna del rifugio dov’è possibile pranzare è in classico stile montano, con panche e tavoli di legno,
muri in pietra e l’immancabile antica stufa a legna che regala un tempore sempre piacevole e gradito.
Sui tavoli, i segna posto a forma di cuore, evidenziano l’attenzione del gestore alla cura dell’ambiente del locale e
regalano una sensazione di famigliarità.
La zona della cucina è posta appena dietro al bancone del bar.
L’arrivo da Cà Bossi al Rifugio Bugone è come avete intuito una passeggiata semplicissima.
Dopo una breve sosta nei pressi del Bugone, ripartiamo seguendo le indicazioni per il Rifugio Murelli, la nostra
prossima meta, prima di iniziare la salita verso la croce di vetta del Monte Colmegnone.
Il percorso si snoda su ampia strada poderale, sempre all’interno di una fitta boscaglia dove filtrano i raggi del sole.
Il tragitto che dal Rifugio Bugone, porta al Rifugio Murelli è anch’essa una traccia semplice, che si copre in circa un’ora
di rilassante cammino.
Lungo quest’ultimo percorso che attraversa una bella faggeta e si alterna tra tratti in piano e tratti in lieve salita,
non troviamo molte indicazioni, salvo frequenti bollini di vernice dal colore arancio disegnata sulle pietre al suolo.
Ad alcune biforcazioni che incontriamo lungo la camminata non ci sono pannelli informativi e non troviamo
delle frecce.
Tuttavia, è sufficiente andare sempre diritti tralasciando le deviazioni che incontriamo alla nostra destra, ma che
comunque avrebbero condotto nella giusta direzione.
Il Rifugio Murelli ci compare davanti quasi all’improvviso mentre usciamo dalla faggeta e si presenta con una
struttura alta due piani con una mansarda.
L’immobile di proprietà del comune di Carate Urio è stato per molti anni una caserma, ed è situato in una posizione
panoramica lungo la via dei Monti Lariani.
Una delle caratteristiche di questa grande casa è l’ampia terrazza che abbraccia parte del rifugio e si sviluppa con
una vista da favola sul Lago di Como.
In totale il Rifugio Murelli può ospitare per la notte fino a 25 posti letto suddivisi in camere doppie, quadruple,
oltre a una camerata più ampia che può accogliere in totale 12 persone.
Se dopo un’escursione volete gustare la cucina locale, 130 posti a tavola sono pronti e a disposizione presso la sala
ristorante sia interna che esterna.
Se il tempo è bello, consigliamo la terrazza esterna, veramente molto panoramica.
Nell’ottobre del 1999 il rifugio ha purtroppo subito un grave incendio che ha distrutto completamente il tetto,
oltre ad aver causato altri ingenti danni all’intera struttura.
E’ servito parecchio tempo per la ricostruzione, ed è ritornato agibile dopo ben 9 anni di lavori.
Ora completamente ripristinato è aperto tutto l’anno: in alcuni mesi di bassa stagione solo nei weekend, mentre
nell’alta stagione, dal mese di giugno al mese di settembre, è aperto tutti i giorni.
Al suo interno muri in pietra e soffitti in legno, rendono il rifugio particolarmente accogliente.
La stufa posta all’ingresso, accesa e con le pentole in cottura per il pranzo, ci hanno fatto apprezzare il clima
“casereccio” del luogo.
Il Rifugio Murelli è pronto ad accogliere gli escursionisti che desiderano ammirare le bellezze dei Monti Lariani,
stando all’aperto e in posti che regalano momenti di vita unici.
Accanto a un frassino posto poco distante dal rifugio, troviamo uno scritto in ricordo dell’appuntato della
Guardia di Finanza Domenico Amato, che in servizio presso la Brigata di Porto Ceresio, diventò un punto di riferimento
per molti ebrei.
Diverse notti, traghettò da Luino alla sponda svizzera intere famiglie di ebrei in fuga dalla deportazione e dalla morte.
Il 17 febbraio del 1944 venne purtroppo sorpreso dai nazisti mentre portava documenti e valori a una famiglia di ebrei
già in salvo.
Deportato in un campo di lavoro a Gusen, senza poter avvisare moglie e figli, morì di stenti esattamente un anno dopo.
Una storia che deve far riflettere, (purtroppo ancora oggi), sugli orrori e squallori della guerra che ha portato e porta
tuttora solo miseria, sofferenza e distruzione.
Lasciato il Rifugio Murelli, ci inerpichiamo su un sentiero che risale un costone erboso.
Alla nostra destra si intravvede la salita in cresta che conduce alla croce di vetta del Monte Colmegnone,
raggiungibile dal Murelli in circa 30 minuti.
Gli scorci che vediamo dal sentiero verso il Lago di Como sono solo un meraviglioso assaggio di quello che ci aspetta
al nostro arrivo alla croce di vetta.
Il sentiero che si trasforma per un breve tratto in una strada poderale, ci porta dopo una quindicina di minuti
dal Rifugio Murelli all’agriturismo Roccolo San Bernardo che lambiamo lasciando alla nostra sinistra, seguendo
l’evidente traccia che sale verso la vetta.
Alla nostra destra diversi ometti in pietra rievocano uno dei più classici simboli presenti in montagna.
La salita non è particolarmente faticosa e regala delle vedute panoramiche bellissime che si apprezzano
particolarmente quando si raggiunge la croce di vetta.
Ci guardiamo attorno girando su noi stessi.
In ogni direzione è uno spettacolo: sembra di volare.
Il Lago di Como con il colore delle sue acque blu scuro, è da quassù un enorme bacino d’acqua incastonato tra
le montagne ricchissime di vegetazione che scendono a picco.
Oggi essendo la giornata particolarmente tersa, lo sguardo si apre dall’Appennino Ligure fino alle Alpi Svizzere
passando per Milano.
Individuiamo il Monte Pasquella, il Monte Galbiga, il Monte di Tremezzo, mentre alle nostre spalle, “posato” su
una selletta, è ben visibile laggiù in piccolino il Rifugio Murelli dove siamo passati prima.
All’orizzonte l’intera catena delle Alpi con centinaia di punte, e di creste tra cui intravvediamo il Monte Rosa, il Cervino
e le Alpi Bernesi, ma ne restano tantissime altre che non sono in grado di identificarle con precisione.
Le nuvole che corrono nel cielo, “accendono e spengono” la luce del sole che si riflette sulle montagne quasi come
un proiettore naturale.
Un proiettore che va ad illuminare i vari paesi che sono davanti a noi, sulla sponda orientale del Lago di Como,
a quasi mille metri più in basso rispetto alla nostra posizione.
Restiamo stupiti, con la gioia e l’emozione davanti a tanta meraviglia.
Non trovo e credo non ci siano parole per riuscire a trasmettere la sensazione che si prova da quassù.
Vi lascio qui sotto una serie di fotografie che per quanto belle, non rendono il tesoro e il panorama che abbiamo
davanti ai nostri occhi.
Il Monte Colmegnone che si trova sotto il comune di Laglio è una vetta estremamente panoramica, che consiglio
a tutti quelli che hanno piacere di ammirare e apprezzare uno tra i posti più belli che abbiamo nel nostro paese,
ed è una meta facilmente raggiungibile.
Accarezziamo la croce di vetta in legno, posata dal Cai di Moltrasio.
Dopo qualche ora trascorsa in questo grandioso posto, riprendiamo a malincuore il percorso di discesa che è il
medesimo che abbiamo fatto per arrivare fin qui.
Si chiude così una giornata molto piacevole che ha arricchito il nostro bagaglio di emozioni.
Il pensiero corre già verso nuove montagne e nuovi percorsi di trekking che abbiamo individuato qui in zona,
e che a breve vi andremo a raccontare e descrivere all’interno del nostro sito.
Relazione, fotografie e riprese video di: Michele Giordano e Andreina Baj
Note: la salita al Monte Colmegnone partendo dalla località Cà Bossi, è un percorso di trekking semplice che vi porterà
fino alla croce di vetta, in uno tra i posti più panoramici e piacevoli della zona.
Dalla vetta la vista che spazia in ogni direzione, è qualcosa di indescrivibile.
Il sentiero si alterna con lunghi tratti di ampia strada poderale che attraversa un esteso bosco formato da betulle,
faggi, pini e aceri.
Lungo la tratta troviamo prima il Rifugio Bugone e successivamente il Rifugio Murelli che oltre ad essere accoglienti,
hanno entrambi una vista aperta su Lago di Como.