Rifugio Menaggio 1.400 m. – Alpe Nesdale 1.612 m.
(Italia – sponda Occidentale del Lago di Como)
abbiamo optato e vi raccontiamo un diverso percorso di salita per raggiungere il Rifugio Menaggio, più lungo, ma
decisamente più panoramico, che vi regalerà degli scorci indimenticabili, sia lato Italia, che lato Svizzera:
parliamo di una favola
Località di partenza: area picnic Piazzuscel 1.100 m.
1° punto intermedio: Alpe Rescascia 1.413 m.
2° punto intermedio: Sant’Amate 1.623 m.
3° punto intermedio: Alpe Nesdale 1.612 m.
Località di arrivo: Rifugio Menaggio 1.400 m.
Tempo richiesto: 2h dall’area picnic Piazzuscel, fino al Rifugio Menaggio
circa 50 minuti dal Rifugio Menaggio all’Alpe Nesdale
Il percorso di rientro, dall’Alpe Nesdale all’area Piazzuscel, lo si completa in 1h 45 minuti e avviene sulla
medesima traccia affrontata in salita
Dislivello: circa 600 m.
Segnavia: inesistente
Livello di difficoltà: E [scala dei livelli]
Periodo: dal mese di marzo, al mese di novembre, previa verifica delle eventuali condizioni di innevamento e
della stabilità del manto nevoso
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli
Il Rifugio Menaggio è ubicato sulla sponda Occidentale del lago di Como, nella zona del Monte Bregagno.
Il percorso di salita più rapido, avviene partendo dalla frazione di Breglia.
Ma essendo questa una zona super panoramica, con una vista sul Lago di Como da incanto, noi abbiamo optato
per un percorso più lungo, che prevede un punto di partenza differente da quello generalmente suggerito.
Questa scelta ci ha regalato degli scorci e dei paesaggi che abbiamo ampiamente apprezzato dall’inizio alla fine
del trekking.
Tuttavia bisogna mettere in conto una tempistica il doppio più lunga e un sentiero che vi farà salire in quota,
per poi in parte ridiscendere per raggiungere il rifugio.
Ma questo “sacrificio” (se così vogliamo definirlo), sarà molto appagante e, vi regalerà delle “cartoline di paesaggi”
talmente belli, che resteranno a lungo nel vostro cuore.
Adesso, vi spieghiamo tutto in dettaglio e vi faremo vivere una nuova grande emozione.
Benvenuti o bentornati sulle pagine del nostro sito.
In una bella e calda giornata di metà giugno, decidiamo di andare a visitare e scoprire il Rifugio Menaggio.
Come anticipato, anziché raggiungere la frazione di Breglia, decidiamo di intraprendere un percorso di salita differente.
Nel nostro caso, l’avvicinamento in auto prevede di arrivare al paese di Rezzonico sulla sponda occidentale
del Lago di Como.
Da Rezzonico con la macchina si incomincia a salire lungo una strada asfaltata che ci porterà fino al paese di
San Siro (CO), precisamente all’Area picnic Piazzuscel (c.a. 1.100 m.) dove troverete un piccolo parcheggio,
con accanto un laghetto artificiale.
Il consiglio è di arrivare all’area picnic sul presto la mattina, perché i posti auto a disposizione non sono molti.
Nel caso il parcheggio fosse al completo, è necessario fermarsi a Montuglio 980 m. (dove troviamo un’altra area
di parcheggio), ma bisogna aggiungere circa 30 minuti alla tempistica che vi ho sopra riportato.
L’Area picnic Piazzuscel rappresenta il punto di partenza per l’escursione al Rifugio Menaggio.
Per raggiungere più agevolmente l’area picnic, potete impostare sul navigatore di Google Maps questo indirizzo
“Parcheggio, Via ai Monti, 22010 San Siro CO”
La salita in auto avviene su una strada secondaria, asfaltata, piuttosto stretta, con molti tornanti e anche diverse
buche alle volte parecchio profonde: prestare attenzione.
Sconsigliato in caso di neve o ghiaccio, quando ci si inerpica con la macchina, lungo il percorso denominato
Via ai Monti, vedrete dei piccoli cartelli che indicano la direzione per il Rifugio La Canua: è corretto,
siete sulla strada giusta!
Da Rezzonico, arriverete dopo 15 – 20 minuti a una prima area parcheggio chiamata Montuglio 980 m. che bisogna
superare per giungere alla successiva Piazzuscel dove lasceremo l’auto.
Troverete subito un cartello in legno con diverse destinazioni, tra le quali il Rifugio Menaggio e l’Alpe Nesdale,
i nostri due obiettivi di oggi.
Le tempistiche di salita indicate sul cartello, a nostro avviso sono ottimistiche, e vanno aggiunti almeno
20 minuti in più.
Dal parcheggio, si prende a salire dolcemente lungo l’ampia strada poderale che inizialmente attraversa una fitta
vegetazione formata in prevalenza da faggi e betulle e, che, fin da subito, lascia intravvedere i primi scorci
del Lago di Como.
Questo tratto di poderale che dall’area di parcheggio porta fino all’Alpe Rescascia è rilassante, non faticoso,
e avviene tra ruscelli e fiori, incontrando poco dopo, i primi prati adibiti al pascolo per le mucche.
Seguendo fedelmente le dolci curve della strada, si giunge in circa 20 minuti di salita, nei pressi di un’ampia
vasca riempita d’acqua per dare da bere al bestiame.
Accanto alla vasca, alcune panche in legno con due tavoli, permettono una eventuale sosta per una
veloce colazione.
Da qui possiamo seguire la poderale, oppure tagliare per dei sentieri che corrono in mezzo ai prati, fino a
raggiungere dopo pochi minuti l’Alpe Rescascia, rappresentata da un allevamento di mucche, dov’è possibile
acquistare il latte e il formaggio di loro produzione.
Fiori gialli, viola, farfalle dai mille colori e ampi scorci sul Lago di Como, deliziano questa prima parte del percorso,
rendendola gradevole e rilassante.
Ci fermiamo ad osservare alcuni fiori gialli che con le loro sfumature e con i loro riccioli, sembrano disegnati
dalla mano di un’artista.
Anche dalla semplicità di un fiore, si apprezza la grandiosità e la bellezza della natura che è sempre
al nostro fianco.
Aspetti che vengono ignorati dalla maggior parte delle persone, perché oggi siamo tutti presi da una assurda
e pietosa corsa frenetica.
Ma è risalendo in questi luoghi che si riesce a rinascere, e dove l’osservare è un obbligo, per poter ritornare
a emozionarci davanti a quello che ci circonda e che rappresenta una delle parti più belle della vita.
Nei pressi dell’Ape Rescascia 1.413 m. troviamo un cartello che indica a destra il proseguimento per il sentiero
che porta al Rifugio La Canua, mentre a sinistra, seguendo la poderale, il percorso verso il Rifugio Menaggio.
Proseguiamo sulla poderale per una decina di minuti, ignorando il sentiero verso il Rifugio La Canua, per poi
prendere sulla destra un altro ripido sentiero che ci permette di guadagnare rapidamente quota.
Uno sguardo all’indietro, e intravvediamo laggiù in basso, la malga con le mucche da poco lasciata.
Alla nostra sinistra invece la bellezza unica, clamorosa del Lago di Como, con le sue acque che lambiscono e si
addentrano per chilometri tra le montagne di queste zone, rendendole uniche al mondo.
Ma ancora una volta ci fermiamo per osservare il colore straordinario di alcuni fiori, che pur nascendo tra i sassi,
ci deliziano con i loro petali bianchi, viola e gialli.
I classici bollini rossi e bianchi disegnati sulle pietre al suolo, ci confermano la correttezza del percorso,
che si alterna continuamente tra sentiero e poderale.
Zigzagando dolcemente, risaliamo, e si intravvede in modo chiaro tutto il tragitto fatto fin qui, segnato da queste
“righe marroni” rappresentate dai sentieri, che solcano il verde delle montagne, con accanto il blu scuro delle
acque del lago.
Che bellezza, che posti.
La foschia all’orizzonte, non disturba il panorama, anzi, al contrario, lo rende affasciante, andando in parte
a mascherare e lasciando intravvedere una montagna dietro l’altra, dove si accavallano passi e creste che
andrebbero percorsi, per esplorare e scoprire zone che offrono degli spettacoli pazzeschi.
Ma sappiamo bene, che solo salendo si scoprono i posti più belli e a breve verremo ulteriormente ripagati.
Arrivati al termine della salita della poderale è necessario prestare attenzione, perché qui, a nostro avviso manca
un cartello con le indicazioni.
Infatti se dopo la salita, si prosegue in leggera discesa lungo la poderale, si arriva all’Alpe Nesdale (che andremo
a visitare nel pomeriggio), ma non ci porterebbe al Rifugio Menaggio.
Quindi, arrivati al temine della salita della poderale, girate a sinistra camminando lungo un prato in lieve pendenza,
(dovreste trovare qualche sasso con dei bollini rossi e bianchi), per poi intravvedere dopo una decina di minuti
il tetto di una casetta.
Questa casetta, è in realtà la chiesetta del pianoro di Sant’Amate 1.623 m. un piccolo oratorio montano che
collega il Monte Grona e la cresta del Bregagnino.
Ci troviamo sulla dorsale del Bregagno, sull’Alta Via del Lario, dove si può osservare un panorama di
incomparabile bellezza che si spinge fino al gruppo del Rosa.
Da questo punto, la vista spazia a 360° dal Lago di Como al Lago di Lugano, con un accavallamento infinito di
montagne sia lato italiano con tutto il Lario e la bassa Valtellina, che lato svizzero.
Difficile descrivere a parole quello che si prova da quassù, ma sembra veramente di camminare nel cielo.
Questo è uno dei tanti regali che la montagna ogni volta ci sa dare.
Provo a trasmettervi questa sensazione, lasciando qui sotto qualche fotografia, ma che difficilmente riuscirà
ad esprimere al meglio lo spettacolo che abbiamo in questo momento ai nostri piedi.
Superata la chiesetta, troviamo le indicazioni con diverse possibilità di mete, tutte interessanti, tra le quali
c’è la discesa verso il Rifugio Menaggio, da qui segnalato con una tempistica di circa 30 minuti.
Parliamo di discesa, perché dal pianoro di Sant’Amate, per raggiungere il Rifugio Menaggio, è necessario scendere
tramite un sentierino piuttosto stretto, ma facilmente percorribile, dal quale si ammira in particolare la diramazione
a “Y” del Lago di Como e della punta di Bellagio.
Man mano che si scende di quota, dai prati degli alpeggi, si passa alla vegetazione con le piante, e il rifugio rimane
visibile solo all’ultimo momento, ma la traccia è sempre ben segnalata.
Il Rifugio Menaggio sorge nel comune di Plesio (CO), in località Mason del Fedee, ubicato in una zona molto
panoramica, ai piedi della parete meridionale del Monte Grona.
Costruito nel 1952, inaugurato nel 1960 e ampliato nel 1970, il rifugio è una casetta di colore bianco, con le ante rosse,
a 1.400 m. di altitudine e rappresenta il punto di partenza per diverse escursioni di trekking, di arrampicata e di ferrate.
L’energia elettrica è prodotta dall’impianto fotovoltaico e l’acqua è garantita da una sorgente nelle vicinanze.
20 posti letto suddivisi in tre camere e 2 sale da pranzo, rappresentano la parte interna della struttura, sempre aperta
da metà maggio a metà ottobre e molto spesso anche nei fine settimana dei restanti mesi.
Tuttavia, informatevi prima di partire nel caso sia vostra intenzione soggiornare.
Dalla piccola terrazza e dal prato sottostante, si apprezza e si ammira una vista esclusiva sul Lago di Como,
su tutta la sponda orientale, parte di quella occidentale, sulla biforcazione di Bellagio e su una infinità di montagne
che fanno parte del Triangolo Lariano.
Dopo una piacevole sosta, riprendiamo il sentiero di salita che in poco più di 30 minuti, dal rifugio ci permette
di ritornare al pianoro di Sant’Amate, nei pressi della chiesetta.
Davanti a noi il Monte Bregagnino.
Arrivati sulla strada poderale, anziché girare a destra per riprendere il percorso di discesa, abbiamo deviato a sinistra,
puntando in direzione Svizzera, per raggiungere su un falso piano, in circa 15 minuti: l’Alpe Nesdale.
Il percorso di avvicinamento all’Alpe Nesdale avviene nel mezzo di rilassanti e piacevoli alpeggi, con il panorama
verso il Lago di Lugano e le vette svizzere, impreziosito dal colore dei rododendri.
Nel tragitto incontriamo un gruppo di affettuose caprette, fino a raggiungere l’alpeggio, con la scritta a caratteri cubitali
sopra il tetto in lamiera “Alpe Nesdale”.
Guardarsi attorno è una favola.
Il percorso di rientro, prevede dall’Alpe Nesdale di ritornare nei pressi della chiesetta sul pianoro di Sant’Amate,
per poi scendere lungo la poderale che abbiamo percorso in mattinata.
Si arriva così in circa 45 minuti all’Alpe Rescascia e successivamente all’Area picnic Piazzuscel, dove ritroviamo
la macchina.
Si chiude in questo modo una giornata particolarmente piacevole, con panorami, scorci e scenari da incanto,
lungo un tracciato che non presenta alcuna difficoltà tecnica e che offre una balconata da favola.
Relazione e fotografie di: Michele Giordano e Andreina Baj
Note: la salita al Rifugio Menaggio può avvenire partendo dalla frazione di Breglia.
Noi abbiamo optato per un differente percorso, più lungo, ma decisamente più panoramico.
Infatti, la particolarità e il tesoro di questi luoghi, sono dati principalmente dalla vista offerta sul Lago di Como e,
salendo in vetta, anche sul Lago di Lugano, oltre che sulle vallate svizzere.
Abbiamo quindi voluto approfittare a pieno di questa immensa e quasi sterminata terrazza naturale sulla sponda
occidentale del lago.
A nostro avviso, un’ora in più da inserire nella tabella di marcia del percorso, è ampiamente giustificata, anzi,
auspicabile se decidete di vivere a pieno una giornata in posti del genere.
Resterete innamorati: garantito.