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Rifugio Mont Fallère 2.385 m. – Lac de Grenouilles 2.397 m.
– percorso da poderale – (Italia – Valle Centrale)

salita semplice, in un ambiente che vi stregherà fin dai primi metri, attraversando prima i pascoli e poi le montagne
della Valle Centrale, selvagge e particolarmente affascinanti

Il museo a cielo aperto è qualcosa di meraviglioso, stesso giudizio anche per il rifugio
Il lago? Un incanto…

lac de grenouilles


Località di partenza:
 Vetan 1.698 m. (Valle Centrale)

Punto di arrivo: Rifugio Mont Fallère 2.397 m. – Croce di Vetta – Lac de Grenouilles 2.397 m.
Quota di partenza: 1.698 m.
Quota di arrivo: 2.397 m.
Dislivello: 699 m. 
Posizione: Valle Centrale, lungo il percorso del <TMF> Tour de Mont Fallère

Difficoltà: E [scala delle difficoltà]
Ore: 2h 15 minuti in andata e un pò meno di 2h al ritorno
si parte dal parcheggio di Vetan, nei pressi dell’hotel Notre Maison e si trovano fin da subito le indicazioni
Periodo: da metà maggio a fine ottobre (previa verifica delle condizioni di innevamento).
In inverno è possibile salire con le ciaspole, previa attenta verifica delle condizioni di sicurezza dell’innevamento
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Segnavia: n° 13
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

lucky il cane straordinario del Mont Fallere

Sole, cielo sereno, nebbia, nuvole basse, pioggia gelata e poi ancora sole e successivamente il temporale.
Non ci siamo fatti mancare niente in questa giornata di inizio giugno che ci ha portato prima al Rifugio Mont Fallère,
poi alla croce di vetta e successivamente al Lac de Grenouilles.

Siamo in Valle Centrale, immersi in un paesaggio fiabesco, posti e luoghi dai quali si esce stregati e
perdutamente innamorati.

Qui si apprezza e si respira il vero ambiente montano, in questi luoghi selvaggi, oggi ancora ampiamente
ricoperti dai residui della neve invernale.

Ma il trekking che a breve vi andremo a dettagliare, è stato particolarmente toccante per un’esperienza vissuta
dall’inizio alla fine con un cane a noi sconosciuto, che ci ha accompagnato in andata e in ritorno per l’intera tratta.

Parliamo di un Border Collie, di nome Lucky che ci ha lasciato letteralmente senza parole.
Mettetevi comodi, e preparatevi a leggere una storia diversa dal solito e unica nel suo genere.
Benvenuti o ben tornati sulle pagine del nostro sito internet.

Sapevamo fin dall’inizio che il meteo sarebbe stato un pò capriccioso, ma l’attrazione per la montagna,
come ogni volta ha prevalso, perché fa parte del nostro dna: è la nostra vita.

Il punto di partenza dell’escursione di oggi è Vetan, un piccolo paesino a 1.698 m. di altitudine, decisamente
sopra l’abitato di Saint Pierre.

Per arrivare a Vetan, provenendo da Aosta o da Courmayeur sulla strada statale 26, bisogna raggiungere
il paese di Saint Pierre.

Si entra in Saint Pierre e seguiamo le indicazioni per Saint Nicolas.
Successivamente, si prosegue ancora per 7 km su ampia strada asfaltata e panoramica in direzione di Vetan,
arrivando al parcheggio dell’Hotel Notre Maison.

Oltre non si può andare, siamo arrivati al capolinea.
L’Hotel Notre Maison rappresenta il punto esatto di partenza di tutta una serie di interessanti escursioni,
compresa quella che ci porterà prima al Rifugio Mont Fallère, poi alla croce di vetta e successivamente
al Lac de Grenouilles.

Arrivati al parcheggio, si trovano fin da subito le indicazioni e ci inerpichiamo su una ripida e ampia poderale
posta all’interno di un bosco, che dopo qualche minuto sfocia su un pianoro erboso paragonabile al paradiso
sulla terra: sembra di essere stati catapultati in un altro mondo.

Questo altro mondo porta il nome di alpeggi dell’Alpe Chatelanaz.
Distese erbose che si disperdono all’orizzonte, in un sali – scendi di colline rilassanti e piacevoli.
Subito all’inizio di questo immenso pianoro erboso, troviamo una scultura in legno che indica due possibili
percorsi per raggiungere il Rifugio Mont Fallère.

Noi abbiamo optato per la poderale, percorso molto panoramico, ma decisamente più lungo.
Volendo è possibile girare a destra e tagliare di almeno mezz’ora la tempistica di salita.
Ci troviamo a camminare su un sentiero che attraversa una distesa immensa di prati fioriti: una delizia.
Dal parcheggio dove abbiamo lasciato l’auto, fino all’imbocco di questo pianoro erboso, ci sono circa 5 minuti
di salita.

Noto che si è unito a noi fin da subito, un cane bianco e nero che mi segue affiancandomi.
Subito, non faccio caso a questa bestiola e proseguo lungo l’ampia poderale che dolcemente
incomincia a risalire.

La vista sulle vallate è da incanto.

sentiero rifugio mont fallere

Passiamo vicino a una vecchia malga e a degli alpeggi, e proseguiamo seguendo le indicazioni.
Ci fermiamo più volte per fotografare i fiori, alle volte tagliamo la poderale passando per alcuni sentieri,
altre volte riprendiamo l’ampia strada.

Salendo, troviamo due laghetti artificiali e una seconda malga dove da poco sono arrivate le mucche che qui
passeranno l’intera stagione estiva.

Il cane dopo quasi 3/4 d’ora è sempre al mio fianco e mi segue come un’ombra.
Arriviamo all’Alpe Pesse, manteniamo sempre la destra e si prosegue.
Incontriamo un cartello in legno che ci conferma la correttezza del percorso intrapreso.
La poderale ha uno sviluppo un pò lunghetto, ma la salita non è mai faticosa e il panorama ci ripaga
ampiamente.

Dopo circa un’ora di marcia giungiamo nei pressi di una fontana con due vasche di ferro, dove facciamo
una breve sosta per scattare qualche foto e dare da bere a questo cane, con il quale incomincio a prendere una
certa confidenza, dandogli qualche carezza.

C’è feeling tra noi….. e sarà un legame che andrà crescendo in modo esponenziale.
Impossibile non fermarsi per ammirare e dare un’occhiata alla Grivola, al Gran Paradiso, al Ghiacciaio del Rutor. 
Proseguiamo in direzione del rifugio, e incominciamo a trovare le prime sculture in legno che caratterizzano
il percorso di oggi denominato come “museo a cielo aperto”.

Infatti lungo tutto il percorso che da Vetan conduce al Rifugio Mont Fallère, tra i rami, lungo i prati, dietro ai sassi,
sui pendii, troviamo decine di sculture in legno raffiguranti il gufo, la civetta, il falco, l’ermellino, i camosci,
gli stambecchi, gli orsi, un montanaro, un prete con il libro in mano, un viandante seduto su una sedia di legno
che ammira il paesaggio, il pastore con le mucche…..

Parliamo di un totale di 350 opere realizzate dallo scultore e proprietario del rifugio Siro Viérin.

Nel frattempo il meteo si è un pò degradato e le nuvole hanno incominciato ad abbassarsi sulle montagne
circostanti, dando un fascino particolare al percorso di salita.

Man mano che prendiamo quota, incominciamo a incontrare i primi nevai che diventano sempre più frequenti e che
ben presto andremo ad attraversare.

Troviamo diverse indicazioni per molte escursioni che ci ripromettiamo di risalire nelle prossime uscite che andremo
a mettere in agenda.

Il luogo è bellissimo, impossibile resistere.

sentiero rifugio mont fallere

Proseguiamo seguendo sempre il segnavia n° 13, quando all’orizzonte intravvediamo il Rifugio Mont Fallère,
posto nella conca del Mont Fallère (da cui prende il nome), a ridosso e tra il Mont Fallère 3.061 m. e
il Monte di Vertosan 2.821 m.

Attorno a noi ruscelli di acqua, cascatelle, immensi prati, pietre che sputano incastonate in modo perfetto nell’ambiente.
Molti i nevai che a macchia di leopardo ricoprono ancora intere aeree montane.
Che posti !!!
Ancora un quarto d’ora ed eccoci arrivati sulla terrazza del Rifugio non ancora aperto per la stagione estiva.
Sempre vicino a me, fedele compagno di salita, il cane, anche lui sulla terrazza.
Lo guardo, mi siedo accanto, lo accarezzo e credetemi, per ben due volte, mi porge la zampa, quasi a
complimentarsi.

Emozionante, gli manca solo la parola a questa bestiola.
Scopro il suo nome da una medaglietta che ha sul collare: Lucky.

Il Rifugio Mont Fallère è una struttura nuova, con le sembianze di una baita di montagna, dove per la costruzione
sia dell’interno che dell’esterno, è stato usato del legno dismesso.

Dotato di pannelli solari per la produzione dell’acqua calda, ma anche per il riscaldamento nei periodi più freddi,
la corrente elettrica è in parte fornita dallo scorrere dell’acqua nei ruscelli, dove l’energia viene recuperata tramite
una centralina.

Il Rifugio Mont Fallère è dotato di 8 camere per un totale di 50 posti letto.
Le camere da 4 e da 8 posti sono arredate in modo tradizionale e tutte dispongono del bagno personale con doccia
e hanno un loro nome che le differenzia le une dalle altre.

Al piano superiore del rifugio, è stata allestita un’area relax, dov’è possibile leggere o giocare con i bambini,
o in alternativa organizzare riunioni ed eventi.

Sbirciando attraverso le vetrate, l’interno del rifugio è magnifico, con panche, sedie e tavoli in legno.
Ritorneremo qui a breve, il posto ci ha letteralmente rapito.

Dopo un giro attorno a questa incantevole struttura, ancora chiusa e protetta da ampie tavole di legno che hanno
il compito di mitigare le intemperie invernali, chiamo Lucky, e insieme raggiungiamo la croce di vetta, posta a poca
distanza dal rifugio.

Da qui si ammira una vista bellissima sul fondovalle, su tutte le montagne dalle quali siamo circondati sui 360°,
sui nevai, sui prati, sulle vette.

Un mix tra nuvole basse, azzurro del cielo, nebbia.
Passa di qui il TMF (Tour Mont Fallère), un percorso ad anello, tra la Valle del Gran San Bernardo e
la Valle Centrale.

L’itinerario attraversa 8 comuni e offre panorami mozzafiato sulle principali vette della Valle d’Aosta, sui grandi 4000
delle Alpi, il Monte Bianco, il Gran Combin, il Monte Cervino, il Monte Rosa, il Gran Paradiso.

Un itinerario di media difficoltà, un trekking che dev’essere percorso perché unico nel suo genere, lungo il quale
si può contare su confortevoli rifugi, come quello di oggi, gustando la cucina tradizionale valdostana, e in
particolare i prodotti caseari degli alpeggi che si incontrano durante l’attraversamento di questo tour da favola.

35 km per 2.300 m. di dislivello attraversando St-Oyen, Etroubles, Gignod, Aosta, Sarre, St-Pierre, Avise,
Saint Rhémy-en-Bosses.

Oggi il meteo purtroppo è in peggioramento, inizia a piovere e questo non ci consente di salire ulteriormente,
soprattutto a causa della scarsa visibilità in quota.

Un vero peccato, ma un grande stimolo a ritornare a breve.
Raggiungiamo comunque il Lac de Grenouilles (2.367 m.), che dista circa 10 minuti dal rifugio.
In questo specchio d’acqua si riflettono le nuvole, miseri sprazzi di azzurro del cielo, le montagne con i nevai.
Le gocce di pioggia che cadono sull’acqua del lago, disegnano e formano cerchi che si allargano a dismisura e si
congiungono con altri cerchi, formando un gioco ad anelli decisamente particolare.

Sul fondale del Lac de Grenouilles, si intravvedono i fili d’erba parzialmente immersi dentro.
Una delizia, un posto da incanto.
Vicino a noi, a godersi questo momento, il “nostro” Lucky. 
La freccia gialla posta su una pietra poco distante dal Lac de Grenouilles, ci invita a salire ancora, ma
a malincuore dobbiamo rinunciare e accontentarci di quello che siamo riusciti ad ottenere.

rifugio mont fallere indicazioni

Sotto una fitta pioggia, mangiamo due panini veloci, riparandoci sotto un lembo del tetto del rifugio e poco dopo
riprendiamo la via della discesa.

Intravvediamo qualche sprazzo di sereno, poco distante c’è stata una spruzzata di neve, come potete vedere
dalle foto.

Lentamente prendiamo la poderale e scendiamo verso Vetan.
A metà del percorso di discesa, ritorna il sole.

poderale rifugio mont fallere
panorama rifugio mont fallere

Approfittiamo per scattare delle foto ai fiori, alle orchidee di montagna ancora ricoperte dalle gocce di pioggia
da poco cadute.

Ci sediamo sul prato per goderci i raggi di sole e non smettere di deliziare il nostro sguardo con questo
panorama da incanto.

Vicino a noi, seduto accanto a noi, Lucky che oramai da ore ci segue fedelmente a pochi centimetri di distanza.
E’ ora di rientrare, qualche tuono e alcune nuvole scure in rapido avvicinamento, consigliano di anticipare la discesa
lungo l’ampia strada sterrata e dopo un’ora 1/2 abbondante di cammino, arriviamo nei pressi della madonnina gialla
che abbiamo incontrato questa mattina.

Lucky ci stupisce ancora una volta, ci guarda come per salutarci e prende la via che lo porta verso casa.
A noi resta il ricordo di una giornata e di una bestiola che gratuitamente ci ha regalato amore.
Da lui c’è molto da imparare.
Nella vita spartana di montagna, ho sempre ritrovato quella purezza e quella semplicità, della quale non potrei mai
più farne a meno, e che per me rappresentano il gusto vero e unico delle cose.

Relazione e fotografie di: Michele Giordano e Elfrida Martinat


Note:
percorso di salita semplice, incastonato in un ambiente molto aperto, con una vista che vi stregherà
fin dai primi metri e che spazia da immense estensioni di pascoli a tutta la catena montuosa della Valle Centrale.

Il museo a cielo aperto è un’opera d’arte, qualcosa di incredibile, con tantissime sculture realizzate così bene
che sembrano reali.

Il Rifugio Mont Fallère è magnifico, curato nei dettagli e ubicato in una location selvaggia e al contempo di
straordinaria bellezza.

Dalla croce di vetta, la visuale è sui grandi 4000 delle Alpi, il Monte Bianco, il Gran Combin, il Monte Cervino,
il Monte Rosa, il Gran Paradiso.

Il Lac de Grenouilles è uno specchio naturale nel quale tutto quello descritto sopra, lo “ritroviamo” al suo interno….

rifugio mont fallere pianta secca