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Roddi 285 m. (Italia – Langhe)
borgo romantico, curato nei dettagli, piacevole, ricco di storia e con vista da incanto sulle colline della Langa

roddi cuneo


Località di partenza:
Roddi

Località di arrivo: Roddi
Tempo richiesto:
Lunghezza del percorso:
Altezza: 285 m.
Dislivello: 0 m.
Livello di difficoltà:[scala dei livelli]
Periodo: tutto l’anno
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

Roddi è uno dei borghi che fa parte dell’unione dei Comuni delle Colline della Langa e del Barolo.
Noi l’abbiamo visitato in una tiepida e piacevole giornata autunnale di metà ottobre e ci ha subito “conquistato”.
Stiamo parlando di un paese medioevale ubicato sopra una collina da cui gode di un panorama da favola su
tutta la Langa.

All’orizzonte sono ben evidenti “sparpagliati qua e là” almeno un’altra decina di meravigliosi e incantevoli paesi,
anch’essi arroccati sulle colline, e “dispersi” tra migliaia di filari di viti, strade, stradine, sentieri e noccioleti.

Roddi conta una popolazione di circa 1.550 persone, è un borgo pulito, ben tenuto, accogliente, curato nei dettagli e
totalmente incentrato sul tartufo.

E’ l’unico paese al mondo dov’è presente l’Università per i “cani da tartufo”, fondata nel 1.880 da un contadino di questo
posto (“barot”), e che venne ufficializzata nell’anno 1.935

In questa università si accettano solo “studenti a 4 zampe”, non esistono banchi o lavagne, si lavora a cielo aperto,
allenando fin da subito l’olfatto dei cani, nella ricerca di questo tesoro nascosto nella terra.

La nostra passeggiata inizia percorrendo via Roma dove restiamo piacevolmente sorpresi da diversi leggii, appoggiati
lungo un muretto in mattoni che delimita la fine della strada, sui quali troviamo ricette di cucina tutte a base di tartufo.

Accanto ai leggii, ci sono dei libri in ferro battuto, disposti sia in verticale che in orizzontale e posati a decorazione di
questa passeggiata che offre all’orizzonte tutto lo spettacolo dei saliscendi classici delle colline.

Il tiepido sole di ottobre ci accompagna e ci riscalda mentre ci inoltriamo tra le vie del borgo, dove incontriamo alcune
panchine in ferro con l’incisione sullo schienale del nome del paese: Roddi.

Raggiungiamo la chiesa parrocchiale, un imponente edificio che risale all’anno 1.511 con la facciata in stile barocco
piemontese e all’interno dipinti settecenteschi di grande valore.

Proseguiamo in direzione del Castello di Roddi risalendo via Carlo Alberto, dove figure di uomini e cani rappresentati
in ferro battuto, riprendono le scene di vita quotidiana nella ricerca del tartufo.

Una ricerca e un lavoro impegnativo che avviene prevalentemente di notte o all’alba e dove il contributo del cane è
fondamentale per il suo olfatto.

Il tartufo generalmente si trova nella terra a una profondità che varia tra i 5 e i 30 centimetri e solo l’olfatto così sensibile
di questi animali, una volta addestrati, possono condurre alla scoperta di questi tesori nascosti.

Tuttavia il profumo del tartufo, non è sempre costante, e c’è una sorta di “orologio biologico” la cui natura è
ancora oggi misteriosa.

Questo orologio spinge il tartufo ad emettere di tanto in tanto molecole profumate che escono nell’aria aperta dalle
micro fessure del terreno.

Può quindi succedere che il cane cammini sopra il tartufo senza che ne avverta il profumo, mentre ripassando
mezz’ora dopo, ne avverta intensamente l’aroma.

A quel punto l’animale incomincia a raspare con foga alla ricerca del tartufo e sarà il padrone trifolao a scostarlo,
per evitare che le unghie dell’animale possano danneggiare questo tesoro o, evitare che venga mangiato dal cane stesso,
perché alcuni di questi animali ne sono ghiotti.

Dopo ogni ritrovamento il cane dovrà essere premiato con un biscotto o una crosta di formaggio.

Mentre risaliamo via Carlo Alberto andando verso il Castello di Roddi, sentiamo della musica.
In breve raggiungiamo l’ingresso del cortile del Castello di Roddi, dove è in corso un piccolo concerto di cantanti e
tenori locali.

Ci fermiamo e con piacere assistiamo a questa manifestazione che dopo il difficile e triste periodo della pandemia,
rivede finalmente le persone sedute vicine ad apprezzare momenti di relax e svago.

La musica cantata dal vivo “ci strega” e ci fermiamo ad ascoltarla con piacere.
Il sole filtra attraverso le piante, e mentre è in corso lo spettacolo, approfitto per fare un giro del parco del castello in
punta di piedi.

Mi guardo attorno e vedo questa alta e imponente struttura con un corpo centrale a tre piani, risalente all’XI secolo,
con due torri cilindriche, di cui una snella e alta e l’altra sul lato opposto più bassa.

All’interno del Castello di Roddi si conservano soffitti a cassettoni e decorazioni risalenti al Tre/Quattrocento.
Mentre ascolto la musica, mi appoggio al muro di cinta ad osservare l’orizzonte, con tre mongolfiere che sorvolano
il cielo e le preziose coltivazioni.

Colline e borghi sono un pò ovunque, in un contesto più simile a un dipinto che a una realtà, con i colori autunnali che
regalano una ulteriore magia a un luogo che è magico già di suo in qualunque stagione dell’anno.

Dal lato opposto del castello, troviamo la Valle Tanaro con all’orizzonte tutta la catena delle Alpi e del Monviso,
ben riconoscibile con la sua forma a punta.

Roddi è un borgo meraviglioso, ben tenuto, curato e piacevole sia da visitare che da vivere.
Un mix di storia, di romanticismo, di ricordi e anche di sentieri che partono dal paese e si disperdono tra le coltivazioni.
Sentieri che a breve andremo a percorrere e vi racconteremo nella sezione dedicata all’interno del nostro sito.

Si sta concludendo la giornata.
Il sole inizia a far allungare le ombre che si riflettono sul terreno.
Ripercorriamo a ritroso via Roma, scendiamo le scalinate in pietra, pensando al prossimo borgo di queste zone che
andremo a visitare per documentare uno tra i posti più belli in assoluto.

Relazione, fotografie e riprese video di: Michele Giordano, Andreina Baj e Elfrida Martinat


Note:
meraviglioso borgo del Cuneese, curato nei dettagli, pulito, piacevole e romantico.

Punto di partenza di vari sentieri che attraversano i vigneti, le colline e si ricongiungono con altri borghi della zona.
Dal parco del Castello di Roddi, la vista sulle colline della Langa è qualcosa di inimmaginabile per la bellezza che
ci riserva: un posto dov’è lecito sognare ad occhi aperti.