“I Sentieri del Barolo”
Castiglione Falletto – Serralunga d’Alba – Castiglione Falletto
(Italia – Castiglione Falletto)
sentiero molto panoramico, particolarmente piacevole, romantico e ben segnalato, che unisce due borghi ricchi
di storia e di fascino. Passaggi tra i prestigiosi vigneti, “accanto” alla catena delle Alpi: una favola
Località di partenza: Castiglione Falletto 350 m. (CN)
Località di arrivo: Serralunga d’Alba 414 m. (CN)
Tempo richiesto: 1h 05 minuti percorso di andata e 1h 05 minuti percorso di ritorno
tempistica che non tiene conto della visita e del tour nella splendida cittadina di Serralunga d’Alba,
alla quale abbiamo dedicato circa un’ora
Dislivello: approssimativamente 100 m.
Segnavia: n° 308 per il primo tratto del sentiero con partenza dal borgo di Castiglione Falletto
e n° 304 per il secondo tratto che dalla strada asfaltata secondaria (che poi si trasforma in poderale),
permette di arrivare a Serralunga d’Alba
Livello di difficoltà: E [scala dei livelli]
Periodo: tutto l’anno
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli
Benvenuti o bentornati sulle pagine del nostro sito.
Oggi vi illustro e vi racconto un nuovo percorso di trekking che si snoda lungo i “Sentieri del Barolo”.
Stiamo poco per volta esplorando tutta la zona delle Langhe, dove si intrecciano tra loro decine e decine
di strade poderali.
In queste zone i sentieri che corrono lungo i vigneti, collegano tra loro borghi meravigliosi ricchi di fascino e di storia,
che si raggiungono passeggiando tra panorami incantevoli dove il silenzio e la pace sono di casa.
L’escursione di oggi ci farà prendere il sentiero n° 308 che successivamente si trasformerà nel sentiero n° 304.
Questo sentiero parte dal borgo di Castiglione Falletto e permette di raggiungere in circa un’ora di cammino il borgo
di Serralunga d’Alba.
Un percorso semplice, adatto a tutti, piacevole e al contempo romantico e molto panoramico.
Il borgo di Castiglione Falletto che rappresenta il nostro punto di partenza, è riconoscibile dal suo castello a
struttura quadrangolare con le torri a pianta circolare.
Questa è una caratteristica piuttosto rara da queste parti, infatti i castelli dei paesi vicini, hanno quasi tutti torri angolari,
quadrate o poligonali.
Castiglione Falletto è uno dei paesi della Langa del Barolo e si presenta come un borgo ordinato e piacevole,
con le strade in acciottolato che conducono verso la parte vecchia e più rinomata di questa cittadina.
In centro troviamo la chiesa di S. Lorenzo, la Cappella di S. Anna, e nella zona del municipio Piazza Belvedere
con una terrazza dalla quale si può ammirare una visuale aperta e piacevolissima sulle colline in direzione
del borgo di Barolo.
Il punto di partenza del sentiero n° 308 a Castiglione Falletto si trova in Piazza del Centro, dalla quale partono 3 vie:
via Roma, via Alfieri e via Vittorio Emanuele.
Noi andremo a prendere e ci incammineremo lungo via Vittorio Emanuele.
Inizialmente una strada asfaltata in leggera pendenza, in meno di 2 minuti ci porta nei pressi di una terrazza
dove troviamo la scultura “Il Mandorlo”.
Quella che a prima vista sembra un grande pennacchio che si alza verso il cielo, rappresenta una pianta centenaria
che sorgeva nello stesso punto.
Il Mandorlo si trova ai piedi del castello di Castiglione Falletto ed è rivestito dello stesso legno della
pianta centenaria.
Questa scultura vuole ricordare la presenza dell’albero che ha dato origine al nome del vigneto e del relativo
vino “Barolo Vigna Mandorlo”, ed è posizionata su una piccola terrazza che si affaccia sulle meravigliose
colline del Barolo.
Da questo punto abbiamo una visuale molto molto panoramica e individuiamo all’orizzonte la nostra destinazione
di oggi: il borgo di Serralunga d’Alba ben visibile anche grazie al suo imponente castello.
Questi sono posti straordinari.
Come potete vedere anche solo dopo aver percorso pochi metri, in meno di due minuti, veniamo già appagati
da un panorama d’incanto.
La poderale scende dolcemente e si addentra tra i vigneti e poco dopo la scultura del Mandorlo troviamo
alla nostra sinistra un’altra sorpresa: la panchina dei giganti di Castiglione Falletto.
L’installazione di questa Big Bench è stata fortemente voluta dall’azienda agricola Vietti e dall’amministrazione
comunale e si è concretizzata il 7 settembre 2022.
Come prevede la regola e la missione del progetto delle panchine dei giganti Big Bench, queste devono essere
posizionate in luoghi suggestivi, panoramici e facilmente accessibili.
La panchina dei giganti di Castiglione Falletto è stata posata in un posto che io non definirei “solo panoramico”,
ma semplicemente straordinario con una visuale a dir poco incantevole.
Basta sedersi e osservare.
Davanti ai nostri occhi con un andamento dolce e sinuoso, decine di colline si accavallano una dopo l’altra con i vari
appezzamenti di terreno, tutti suddivisi da mulattiere e ordinati in modo quasi maniacale.
Tra queste colline spuntano i paesi di Grinzane Cavour, Diano d’Alba, Montelupo Albese, Serralunga d’Alba e Bossolasco.
Cascine, minuscoli paesini, campanili di piccole chiesette e infiniti filari di viti, rendono questo posto romantico e
particolarmente piacevole.
La sosta nella zona della panchina dei giganti di Castiglione Falletto è unica in tutto.
uno sguardo a sinistra, uno sguardo al centro e uno sguardo a destra dalla panchina dei giganti
Il cammino prosegue lungo un’ampia mulattiera che in lieve pendenza scende tra queste “Terre del Barolo”
dove incontriamo il primo “ciabot” della giornata, un elemento tipico del territorio piemontese.
Col termine piemontese “ciabot”, si identificano delle piccole casette in pietra che qui in queste zone sono sparpagliate
un pò ovunque, in particolar modo tra i vigneti.
La loro storia risale a fine dell’ottocento.
Nel passato il “ciabot” rappresentava un luogo di ristoro per i contadini che abitando lontano, spesso si fermavano
a dormire in queste minuscole casette.
Al contrario, nei periodi estivi più caldi, il ciabot veniva spesso utilizzato per ritrovare sollievo all’ombra nelle giornate
particolarmente afose e assolate.
Ma la loro funzione serviva anche nei periodi di siccità per conservare l’acqua, successivamente utilizzata per
innaffiare o per preparare il verderame o altri anti parassitari.
Il sentiero che stiamo percorrendo è ottimamente segnalato lungo tutta la tratta, sia da cartelli con frecce che
riportano le indicazioni, le possibili destinazioni e i tempi di percorrenza, oltre ai classici segni “rossi e bianchi”.
Scendiamo lungo i vigneti lasciando alle nostre spalle il borgo di Castiglione Falletto, fino a raggiungere una
strada asfaltata che percorreremo per circa 10 minuti.
Parliamo di strade secondarie, prive di traffico e “circondate” in questo caso da coltivazioni di noccioleti che
rendono piacevole questo tragitto.
Siamo più o meno a metà percorso e ci troviamo in “una conca” dove alla nostra sinistra incominciamo a intravvedere
il castello di Serralunga d’Alba.
Ben presto ritorneremo su strada poderale, seguendo in questo caso il sentiero che si trasforma nel numero 304.
Inizialmente il 304 si addentra tra i noccioleti, per poi farci superare una breve zona boschiva portandoci nei pressi
di un canale ancora parzialmente ghiacciato dal freddo di una nottata di fine gennaio.
Successivamente si andranno a risalire tra i vigneti delle strade poderali particolarmente panoramiche in questo caso
rivolte verso le colline di Castiglione Falletto (il nostro punto di partenza).
Tra i filari troviamo una leggera spruzzata di neve, molto fine, quasi quanto lo zucchero a velo posato sul pandoro.
Betulle, querce e salici con i rami completamente spogli che si alzano verso il cielo grigio di fine gennaio,
e il pallido sole, rendono particolarmente pittoresco questo passaggio che a breve ci porterà a Serralunga d’Alba.
Troviamo lungo i vigneti qualche grappolo d’uva “dimenticato” dalla vendemmia di settembre.
Lungo il cammino, tra due cipressi posti in un bivio tra due strade poderali, ecco rispuntare il borgo di
Castiglione Falletto che sembra quasi “posato” sopra una collina.
Stiamo percorrendo un sentiero particolarmente panoramico, romantico e di facile accesso.
Dopo qualche curva ecco che compare davanti ai nostri occhi il castello di Serralunga d’Alba,
questo piccolo borgo medioevale di circa 600 abitanti arroccato su una collinetta sospesa tra nord e sud.
Ancora qualche minuto e ci troveremo a camminare tra le sue strette vie.
Ma prima di addentrarci nel paese, ci fermiamo in Piazzetta Belvedere, dove comode panchine con poggiapiedi,
ci permettono di rilassarci e vivere a pieno la spettacolare vista che si materializza davanti al nostro sguardo.
All’orizzonte l’intera catena delle Alpi con il Monviso, “poco prima” la Valle Tanaro, e in prossimità della nostra posizione,
infinite coltivazioni dei prestigiosi vigneti.
Qui ovunque si guarda si resta incantati e d’altronde ci troviamo nel bel mezzo di uno tra i paesaggi più belli delle Langhe.
Dopo una sosta in questa magica piazzetta, ci addentriamo tra le stradine in acciottolato che disposte a raggiera
portano tutte verso la parte alta del paese, rappresentato dall’imponente castello, una slanciata e maestosa
struttura risalente all’anno 1300 che domina l’intero borgo e che ha superato incolume oltre
sei secoli e mezzo di storia.
Questo antico luogo con quasi mille anni di vita, con muretti in pietra, tra scalinate e grandi muraglioni,
creano un’atmosfera molto particolare.
Serralunga d’Alba vive della sua terra e del suo vino, forte di una cultura costruita tutta all’attaccamento del territorio,
dove i vigneti qui rappresentano la vita.
Il duro lavoro interamente dedicato alla coltivazione dei vigneti sorregge l’economia di tutto il Comune.
La sua importante tradizione enologica, ha portato il nome di questo piccolo borgo sulle tavole di tutto il mondo
e questo non può che renderci orgogliosi.
Orgogliosi di un paese e di una zona tra le più belle in assoluto.
Dopo una visita tra le vie del borgo e una sosta nei pressi delle mura del castello, riprendiamo il sentiero di rientro
che è il medesimo percorso in andata.
Il sentiero numero 308 e successivamente il 304 che conduce da Castiglione Falletto a Serralunga d’Alba
è un percorso piacevolissimo, romantico e molto panoramico.
Un tragitto che noi abbiamo percorso in poco più di un’oretta di cammino e dove siamo restati sempre ampiamente
appagati dall’ambiente che ci ha contornato dall’inizio alla fine.
Ma le Langhe ci hanno “abituato bene”, e anche questa volta si sono confermate come uno tra i posti più incantevoli,
nonché patrimonio dell’Unesco.
Tuttavia prima di salutarci volevo condividere con voi una riflessione.
Lungo il sentiero di rientro, abbiamo trovato poco dopo il paese di Serralunga d’Alba “uno scritto” posto accanto a una
piccola cappella, che vi riporto qui sotto.
Mi sono fermato a leggere con particolare attenzione questo pensiero.
Sono parole che mi hanno profondamente colpito e che devono ricordare a tutti noi il grande e inestimabile
“valore della vita”, spesso poco considerato e poco apprezzato.
“Sono voltata in cielo per tutti voi”
Carissimi, sono Paola Arduino.
Vi scrivo perché con il candore dei 15 anni, sono volata in cielo.
Sono volata in cielo soprattutto per voi, giovani amici e amiche carissime, vi volevo e vi voglio tanto bene,
fate in modo che la mia breve vita in questo bellissimo mondo terreno non sia stata inutile;
desidero che ricordiate, specialmente voi giovani, che la vita è bellissima, io l’amavo tanto, è sublime in tutti
i suoi attimi sin dai momenti in cui papà e mamma con il loro amore mi hanno desiderata;
si, perché io ero già Paola Arduino nell’attimo stesso in cui sono stata concepita e lo sarò in eterno.
Vi prego, amate e rispettate la vita sempre, a qualsiasi prezzo, cosicché questo mio fiore reciso si trasformerà
in un giardino meravigliosamente fiorito.
Grazie a tutti e dal cielo sarò sempre vicina ad ognuno di voi.
Ciao a tutti Paola
Ho voluto approfondire la conoscenza di questo avvenimento, e da mie ricerche in internet ho trovato quello
che vi riporto.
“È lunedì 20 dicembre 1999.
Per Paola è una giornata intensa come lo è stata tutta la sua vita fino a quel giorno.
Durante la mattinata svolge due compiti in classe, il pomeriggio il doposcuola e alla sera il gruppo “giovanissimi”,
che deve concludersi con una cena in pizzeria.
Paola esce di casa alle ore 20,00 con il suo gioioso saluto: “Mamma, torno presto!” (queste sono le sue ultime parole).
Per una serie di eventi, mezz’ora dopo, Paola è investita mortalmente a duecento metri da casa.
Inutili il prodigarsi del dott. Alessandro Vindigni del 118 di Alba e dei suoi collaboratori, la corsa disperata
all’ospedale e l’inutile tentativo di strapparla alla morte da parte dei medici del pronto soccorso.
Paola, senza riprendere conoscenza ci lascia nelle prime ore del 21 dicembre.”
Mi permetto di dedicare a questa ragazza a me sconosciuta, la relazione di oggi.
Ricordatevi che la “vita è un soffio”.
Portate sempre con voi il messaggio di Paola e rispettate con scrupolosa attenzione le regole.
Per voi, per gli altri, e per i vostri cari.
Relazione, fotografie e riprese video di: Michele Giordano e Elfrida Martinat
Note: il sentiero che dal borgo di Castiglione Falletto conduce al borgo di Serralunga d’Alba è un percorso
molto panoramico, particolarmente piacevole e romantico.
La visuale è da cartolina alternando da un lato tutte le colline delle Langhe rivolte verso i paesi di Grinzane Cavour,
Diano d’Alba, Montelupo Albese, Serralunga d’Alba e Bossolasco, mentre dal lato opposto abbiamo l’intera
catena delle Alpi con la Valle Tanaro.
E’ difficile stilare una classifica delle passeggiate più belle di queste zone.
Sicuramente, il sentiero 308 e il sentiero 304 che abbiamo percorso oggi, hanno regalato “cartoline di vita”.