Sentiero Crodo – Mozzio – Viceno – Fariolo – Navasco – Crodo – giro ad anello –
(Italia – Valle Antigorio)
tre sentieri ottimamente indicati, permettono di raggiungere in un giro ad anello, 5 paesi di montagna, che hanno saputo
mantenere nel tempo il loro fascino e le loro tradizioni.
Dalla panchina dei giganti di Viceno, si ammira una vista incantevole sull’intera vallata
Località di partenza: Crodo 508 m. (Valle Antigorio)
1° Punto intermedio: Rondola 675 m.
2° Punto intermedio: frazione Smeglio
3° Punto intermedio: Mozzio 825 m.
4° Punto intermedio: Viceno 895 m.
5° Punto intermedio: Vinum 809 m.
6° Punto intermedio: Fariolo 780 m.
7° Punto intermedio: Navasco 720 m.
Punto di arrivo: Crodo 508 m. – giro ad anello –
Quota di partenza: 508 m.
Quota massima raggiunta: 895 m.
Dislivello: circa 430 m.
Posizione: si parte dal Foro Boario di Crodo e si prende via del Cuculo, per poi risalire subito dopo una mulattiera
in mezzo al bosco, contrassegnata dal numero di sentiero G07
Difficoltà: E [scala delle difficoltà]
Ore: circa 3h per completare l’intero anello
La tempistica non considera la visita ai vari paesi e la (breve) deviazione per raggiungere la panchina dei giganti di Viceno
Periodo: tutto l’anno, previa verifica delle eventuali condizioni di innevamento
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Segnavia: G07 – G09 – G11
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli
Il giro ad anello che vi illustriamo, vi porterà a visitare e conoscere 5 piccoli paesi di montagna, camminando
su un sentiero ottimamente segnalato lungo l’intera traccia.
Andremo a scoprire alcune frazioni sopra Crodo e ci rilasseremo seduti sopra una “panchina dei giganti” che ci ha permesso
di ammirare il versante opposto, con una vista a 180° sull’intera vallata.
I colori autunnali, il sole ancora caldo, e una giornata particolarmente tersa, hanno avvalorato questo trekking,
mai impegnativo, piacevole e ricco di storia e tradizioni.
Benvenuti in Valle Antigorio.
La Valle Antigorio è spesso conosciuta come una “valle di passaggio” e si trova tra la Pianura dell’Ossola e i valichi
e i ghiacciai della Val Formazza, sulla linea del Confine di Stato con la Svizzera.
Molti proseguono verso la Val Formazza, (bellissima) e forse un pò più conosciuta rispetto all’Antigorio, che tuttavia
ha molte escursioni, molti sentieri, in luoghi spesso solitari e decisamente meno frequentati.
Il punto di partenza del trekking di oggi è il paese di Crodo, che con i suoi 1.400 abitanti è il principale centro abitato
di questa vallata.
Ci sono diversi parcheggi a Crodo, noi abbiamo lasciato la macchina nei pressi del Foro Boario che è il “centro congressi”
del villaggio.
Qui una volta all’anno, generalmente all’inizio della stagione autunnale, si svolge la fiera “Biancolatte”, dove vengono esposti
gli squisiti formaggi locali della Val d’Ossola, insieme a diversi altri prodotti caseari.
Appena dietro il Foro Boario, si prende via del Cuculo che per pochi metri passa accanto ad alcune case, per poi inoltrarsi
su una mulattiera in salita, contrassegnata con il numero di sentiero G07, all’interno di un fitto bosco.
Prima la mulattiera e successivamente il sentiero, andranno più volte a tagliare la Strada Provinciale 73,
(quella che da Crodo conduce a Mozzio), facendoci sempre passare e risalire i prati, intersecando la provinciale,
che non andremo quasi mai a percorrere.
I bollini “rossi e bianchi” sono ottimamente segnati e i cartelli confermano la corretta direzione.
In breve si prende quota e uno sguardo all’indietro ci fa vedere laggiù in basso il paese di Crodo da poco lasciato.
Zigzagando sui prati ancora verdi nonostante l’avanzata stagione autunnale, si arriva dopo circa 25 minuti
in Località Rondola 675 m. una minuscola borgata formata da una decina di case, quasi tutte utilizzate come
abitazioni di vacanza.
Nel periodo estivo, con l’erba alta, prima che venga tagliata per fare il fieno, in alcuni punti, potrebbe essere meno immediato
individuare il sentiero di salita.
Il percorso si alterna con tratti che passano accanto ad alberi di castagni, camminando su un tappeto di foglie e ricci
precedentemente caduti.
Accanto a noi le mucche pascolano libere, in un clima sereno, di pace e di tranquillità e risalendo il tracciato, si arriva così
alla Frazione Smeglio dalla quale si intravvede il campanile della chiesa di Mozzio, che da qui dista circa 20 minuti.
Mozzio è un piccolo villaggio ubicato sul versante destro della Valle Antigorio, a 825 m. di altitudine.
Il campanile della chiesa è ben visibile anche da lontano.
Passeggiando tra le vie del paese, ci si ritrova lungo stradine che si diramano in più direzioni attorno alle case,
alcune delle quali ristrutturate, altre invece mantengono il loro stile originale.
I tetti di molte abitazioni sono ancora costruiti in pietra, come si usava un tempo, con i loro comignoli derivanti
dai camini a legna.
C’è ancora il lavatoio con l’acqua corrente e le panche poste sia sul lato destro che sul lato sinistro della vasca,
dove in un tempo oramai lontano, qui si veniva per lavare i panni.
Dal piccolo parco accanto alla chiesa, c’è una vista molto aperta sulla parte bassa della vallata, con infinite montagne
che si accavallano una dopo l’altra, e dove si può apprezzare ancora una volta la meraviglia e l’estensione di questi luoghi.
Mozzio è un paesino tranquillo, dove anche con il passare degli anni, si è riusciti a mantenere alcune delle antiche tradizioni.
Lungo le stradine si trovano molti cartelli con le indicazioni per vari percorsi escursionistici che, permettono di scoprire
in modo più approfondito la vallata.
Tra le vie di Mozzio, si trova facilmente anche la freccia del sentiero G07 che prosegue in direzione di Viceno,
la nostra prossima tappa che raggiungiamo in circa 20 minuti.
Si risalgono degli ampi prati attraversando dei boschi di betulle che in questo periodo autunnale, hanno dei colori
particolarmente accesi.
L’incontro con delle mucche sdraiate nell’erba che ci guardano incuriosite, “riassume in modo semplice” la tranquillità
che questi luoghi di montagna sanno ogni volta conservare e offrire.
A noi Viceno è piaciuta particolarmente e fin da subito abbiamo percepito un senso di serenità.
Le sue stradine in acciottolato del centro storico, si diramano tra le antiche casette in pietra e il borgo
è particolarmente curato.
Qui è stato creato il Museo della Montagna, un edificio rurale trasformato in uno spazio espositivo, dove è stata
riprodotta fedelmente la tipica abitazione di questi luoghi.
All’interno troverete tre ambienti.
La cucina, con i suoi arredi essenziali, e il camino con le stoviglie che permettono di conoscere quali erano le tradizioni
del passato.
La camera da letto, con il vecchio letto e i vecchi arredi, e infine la cantina, dove sono custoditi gli attrezzi per coltivare la terra,
per andare a caccia, per lavorare il latte, e per cucire le tele.
Mestieri che un tempo erano indispensabili nella la vita quotidiana.
Ma a Viceno, esiste anche una biblioteca.
E’ stata ricavata all’interno del vecchio lavatoio, e oggi custodisce centinaia di libri ad uso gratuito, tutti ordinati per tipologia.
Qui è possibile prendere qualche libro, leggerlo e successivamente riportarlo.
Se possibile, aggiungete qualche altro libro di vostra proprietà, per arricchire e ingrandire questo piccolo tesoro culturale,
che noi abbiamo molto apprezzato.
Poco distante dal paese, risalendo un ripido prato in direzione del Monte Cistella, a circa 10 minuti dal centro storico,
si trova una “panchina dei giganti”.
Posizionata in un luogo particolarmente panoramico, quando ci siamo seduti sopra questa panca dal colore giallo intenso,
siamo restati sorpresi dal panorama.
La vista spazia dalle vette innevate della Val Formazza, alla Valle Antigorio, con tutte le sue linee di cresta che confinano
con il cielo azzurro, per poi scendere verso la bassa Val d’Ossola.
Ai piedi di questa meraviglia, Viceno, abbracciata da colline erbose e da una strada secondaria che conduce al paese.
Da Viceno il nostro trekking prosegue andando a intersecare il sentiero G09 in direzione di Crodo.
Qui abbiamo posato uno dei sassi disegnati da Andreina.
Durante le nostre escursioni raccogliamo qualche sasso, che successivamente viene disegnato, per poi essere
posato lungo i vari tracciati che percorriamo.
Una nostra recente idea, finalizzata a regalare un sorriso e un pensiero a colui che avrà il piacere di raccoglierlo e custodirlo.
Il percorso G09 si addentra in un fitto bosco, per poi raggiungere il Torrente Alfenza e successivamente condurci
in Località Vinum 809 m.
Si prosegue su una mulattiera per un quarto d’ora e si arriva così a un bivio.
Girando a sinistra è possibile andare a Cravegna, mentre nel nostro caso, abbiamo girato a destra seguendo il sentiero G11.
In pochi minuti siamo giunti a Fariolo 780 m. una piccola frazione, curata, particolare, con le sue casette in pietra,
la legna preparata per l’inverno, tutta accatastata in ordine, l’erba dei prati tagliata, le piante potate.
Lungo la “via principale” ci sono le indicazioni per raggiungere alcune mete europee e nel mondo, con tanto di informazioni
sulla lunghezza del tracciato…
Attraversando le vie, diversi vasi di fiori colorati abbelliscono il paesino, tanto piccolo, quando accogliente.
I tavoli in pietra con le sedie, alcune panche in legno, donano un senso di pace e relax, e la prima impressione
è quella di un luogo semplice, dove si sta bene, dove si riscopre la vita che scorre con un ritmo normale e tranquillo.
Lasciato alle nostre spalle il paesello di Fariolo, in circa 10 minuti raggiungiamo Navasco 720 m. anch’esso
una frazione di Crodo, formato da una decina di case.
Quello che ci è piaciuto è la sua “via principale di accesso”, che permette di entrare nel minuscolo paese,
attraversando a piedi un prato.
Questa semplicità e naturalezza l’abbiamo molto apprezzata.
Da Navasco, seguendo il sentiero G11, ci si addentra in un “tunnel” di castagni, che su ampia poderale, ci porta ad attraversare
nuovamente il Torrente Alfenza, per poi arrivare al Foro Boario di Crodo: nostro punto di partenza di questa mattina.
Si conclude così un giro ad anello piacevole e rilassante, che ci ha consentito di scoprire e conoscere
5 paesi della Valle Antigorio.
Ci sono altre piccole frazioni “disperse” sulle montagne, che andremo a visitare percorrendo gli antichi sentieri.
Quello che ci è piaciuto è la semplicità e la naturalezza di questi luoghi, dove (fortunatamente), sono ancora molti gli aspetti,
rimasti molto simili a “com’era una volta”.
Relazione e fotografie di: Michele Giordano e Andreina Baj
Note: tre sentieri, G07 – G09 – G11 che ottimamente indicati, collegano tra loro 5 paesi, alcuni dei quali formati da poche case.
Tutti hanno il loro fascino, la loro storia, i loro ricordi, le loro tradizioni.
Un “miscuglio ordinato” di strade poderali, mulattiere e sentieri che si snodano in mezzo ai prati e in mezzo ai boschi,
sempre piacevoli da percorrere e da vivere.
Questi tracciati, vi consentiranno di ritornare dopo circa 3h di cammino, al punto di partenza, ossia a Crodo,
presso il Foro Boario.
La tempistica sopra indicata, non prende in considerazione la visita all’interno dei borghi e la deviazione per raggiungere
la panchina dei giganti di Viceno, e tantomeno, le frequenti soste che abbiamo fatto per ammirare questa parte remota
della Valle Antigorio.