“I Sentieri del Barolo”:
sentiero “giallo” n° 303 Barolo – Castiglione Falletto – Barolo
(Italia – Barolo)
bella escursione di trekking attraverso infiniti e prestigiosi vigneti, parliamo di un percorso molto panoramico,
ben segnalato, con vista a 360°, immersi tra colline, coltivazioni e borghi
Località di partenza: Barolo 213 m. (CN)
Località intermedia: Castiglione Falletto 350 m. (CN)
Località di arrivo: Barolo 213 m.
Tempo richiesto: 2 h percorso di andata e 1h 45’ percorso di ritorno
Lunghezza del percorso: 10 km
Dislivello: 137 m.
Segnavia: n° 310 (per un breve tratto con partenza dal Borgo di Barolo)
e n° 303 per tutto il percorso fino ad arrivare a Castiglione Falletto
Livello di difficoltà: E [scala dei livelli]
Periodo: tutto l’anno
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli
Tutte le volte che possiamo inserire nella nostra agenda un’escursione di trekking nelle Langhe, lo facciamo molto
molto volentieri.
In queste zone meravigliose e patrimonio dell’Unesco, ci sono centinaia di percorsi tra i vigneti, che collegano tra loro
i tanti borghi, i tanti paesini, le tante frazioni.
Percorsi incantevoli, paesaggi e panorami da favola che stiamo visitando e documentando in tutte le stagioni dell’anno.
Perché ogni stagione ha i suoi colori, il suo ambiente, il suo profumo, la sua storia.
Oggi, in una calda giornata di inizio giugno, abbiamo percorso il “sentiero giallo” n° 303 che da Barolo porta a
Castiglione Falletto, per poi rientrare a Barolo.
In questa relazione, vi raccontiamo e vi illustriamo un altro dei 5 “sentieri del Barolo”.
Preparatevi a vedere dei panorami unici.
Benvenuti o bentornati sul nostro sito.
E’ mattina presto quando arriviamo a Barolo.
Troviamo parcheggio senza problemi, calziamo gli scarponcini da trekking, prendiamo l’attrezzatura fotografica e
siamo pronti per metterci in cammino.
Dal parcheggio, entriamo all’interno del borgo e ci dirigiamo verso il castello comunale Falletti percorrendo delle
strette vie in acciottolato, a ridosso delle abitazioni dipinte con colori pastello.
Non troviamo ancora quasi nessuno tra le stradine e approfittiamo del silenzio e della tranquillità, per goderci un
paese romantico, bello e caratteristico, immerso in una location da favola.
In pochi minuti arriviamo a ridosso delle mura del Castello Falletti che superiamo passando sotto un’antica arcata
che collega alcune abitazioni, per poi portarci e scendere lungo via Donati inizialmente con pavimentazione in pietra.
Si prosegue sempre dritto lungo via Donati che si trasformerà in via Aie Sottane, passando accanto a Cascina Adelaide
un’azienda vinicola.
Parte da qui il sentiero che andremo a seguire oggi, percorrendo inizialmente una strada asfaltata.
Giunti a un bivio, poco dopo Cascina Adelaide, ci terremo sulla sinistra superando una casa dipinta di colore giallo.
Le indicazioni saranno sempre presenti lungo tutta la tratta, sia con le frecce segnaletiche che con i classici
bollini rossi e bianchi.
La strada si trasforma ben presto in un’ampia poderale sterrata che ci farà attraversare un viale alberato portandoci in
Località Molino, dove fino agli inizi del 900 funzionava un antico mulino in pietra alimentato dalle acque dei canali.
Seguendo i cartelli che indicano la nostra destinazione Castiglione Falletto e il relativo numero di sentiero 303,
ci spostiamo sulla destra, iniziando lentamente a entrare tra le coltivazioni dei prestigiosi vigneti.
Decido di fare una piccola deviazione per risalire una strada sterrata e portarmi accanto al primo “ciabot”,
posto su una collinetta.
Da qui si apre una vista meravigliosa su centinaia di coltivazioni e avvicinandomi alle viti, accarezzo e osservo i primi
piccoli grappoli d’uva con degli acini di dimensioni poco più grandi di un seme di limone.
Il “ciabot” in piemontese indica delle vecchie e piccole “case” oggi utilizzate prevalentemente per riporre gli
attrezzi agricoli.
Un tempo servivano ai contadini per conservare all’interno le botti d’acqua impiegate nei campi, per la
preparazione del verde rame.
Ma questi “ciabot” negli anni passati servivano anche per potersi riposare la notte, essendo le abitazioni dei contadini
piuttosto distanti dai vigneti dove si lavorava.
Rientro dalla deviazione e mi riporto sul sentiero “ufficiale”, affidandomi alle strisce rosse e bianche disegnate sui pali
in cemento che sostengono i vari filari.
Da qui in poi il percorso sarà un fantastico “sali scendi” lungo infiniti vigneti, e ci regalerà dei panorami magnifici.
Incontriamo anche delle estese coltivazioni di noccioleti, che con la loro ombra, offrono una zona di rinfresco in una
giornata particolarmente calda.
Ma è risalendo le colline che restiamo ancora una volta stupiti da una visuale a 360° di una bellezza indescrivibile,
veramente qualcosa di unico al mondo.
All’orizzonte il borgo di La Morra, girandoci leggermente il borgo di Barolo, girandoci ancora ecco spuntare la torre
del borgo di Castiglione Falletto e disseminati in ordine sparso, tante piccole borgate, tante piccole cascine che si
disperdono tra i filari di chilometri e chilometri di vigne.
Su una collina piuttosto distante da noi e in mezzo a un grande vigneto, è ben visibile un enorme Cedro del Libano.
Parliamo di una pianta tipica delle zone del Libano e della Turchia, nota per robustezza e longevità.
Ma perché è qui?
Bisogna tornare indietro all’anno 1856 quando una coppia formata da Costanzo Falletti e Eulalia Della Chiesa, nel giorno
del loro matrimonio, piantarono insieme questo albero molto particolare, a dimostrazione del loro amore per queste terre
e di buon auspicio per la loro futura vita sentimentale.
Questa meravigliosa pianta, uno dei tanti simboli di questi luoghi, si trova nel territorio di La Morra, tra i vigneti della
tenuta di Cordero di Montezemolo.
Il nostro percorso di trekking prosegue, ogni tanto interrotto da qualche albero di ciliegie, dove resta difficile non
assaggiare queste delizie a portata di mano.
Siamo in avvicinamento a Castiglione Falletto dove giungiamo dopo 2 ore di cammino tranquillo, fermandoci spesso
a fare foto e guardandoci attorno.
Risaliamo una strada asfaltata che ci porta accanto al “Monumento ai Caduti” della 1° e della 2° guerra mondiale.
Proseguendo si entra nel borgo.
La strada è un acciottolato che ci conduce a una delle chiese del paese chiamata anche “Torre Campanaria”.
Proseguiamo il cammino tra strette e romantiche vie, fino ad arrivare in Piazza XI febbraio dove troviamo il
Castello di Castiglione Falletto.
Parliamo di una fortezza con una massiccia struttura a pianta quadrangolare e con due imponenti torri rotonde poste
agli angoli, e una terza torre posta nel centro della struttura.
Proprietà tramandata tra loro nel corso dei secoli, da importanti famiglie nobiliari.
Passeggiamo tra le vie di un borgo veramente molto ben tenuto, romantico e piacevole.
Troviamo nei dintorni del castello, alcune botti di vino disegnate e “sparpagliate” lungo il percorso che ci conduce
alla Cappella di Sant’Anna.
Un arricchimento coreografico simpatico e originale.
Ci fermiamo ad ammirare il paesaggio, da una delle balconate del borgo.
Che spettacolo, che bellezza, che posti.
Lungo le stradine del paese, troviamo diverse indicazioni per molte altre vie di trekking che andremo a percorrere
una per una nel corso dei prossimi mesi.
Siamo innamorati di questi posti e vogliamo scoprirli tutti, fotografarli e documentarli.
Ci sono diversi locali di ristoro e diversi bed and breakfast dov’è possibile organizzare un soggiorno e vivere a
pieno questo luogo.
Dopo un giro tra le vie di Castiglione Falletto, riprendiamo il percorso di rientro che è lo stesso fatto in andata.
Ed eccoci nuovamente immersi tra i vigneti, questa volta con la visuale rivolta verso La Morra e appena dietro la
Valle Tanaro, la zona di Cherasco e Narzole e tutta la catena delle Alpi, con il Monviso che svetta con la sua
classica conformazione a punta.
Ci fermiamo e ci sediamo tra le vigne per ammirare, lasciando che lo sguardo “si perda” tra panorami veramente unici.
Una mia idea è quella di venire qui un giorno e “vagabondare” senza meta tra le strade e i percorsi che si diramano tra
le vigne, arrivando chissà dove….. e documentando tutto.
Ma quanto è bello questo posto?
La discesa prosegue in questa calda giornata di inizio giugno, dove la temperatura è ampiamente al di sopra dei 30°
Il consiglio è quello di portare con voi dell’acqua, perché non ne troverete lungo la tratta, salvo una fontana nel viale
alberato poco dopo Barolo.
Saliamo e scendiamo tra le vigne, per poi entrare all’interno di piantagioni di noccioleti, fino a veder sbucare in
lontananza il borgo di Barolo, nostro punto di partenza (questa mattina) e di arrivo questo pomeriggio.
Ripassiamo nel viale alberato, successivamente accanto all’azienda vitinicola Cascina Adelaide e in pochi minuti saremo
tra le vie di Barolo.
Si conclude così una giornata piacevolissima, trascorsa e immersi in un contesto di campagna di alto prestigio e valore.
Il nostro pensiero è già rivolto al prossimo trekking, ragionando su quale sentiero prendere, quale numero scegliere e
quale destinazione tra le tantissime offerte di queste zone veramente uniche.
Relazione e fotografie di: Michele Giordano e Andreina Baj
Note: grandioso giro di trekking che attraverso infiniti e prestigiosi vigneti vi condurrà da Barolo a Castiglione Falletto.
Parliamo di un percorso molto panoramico, ben segnalato, con vista a 360° su coltivazioni che si disperdono nell’orizzonte
insieme a paesi di rara bellezza.
Un sali scendi continuo di stradine sterrate, mai noiose, anzi al contrario, molto stimolanti.
Si ha sempre voglia di “andare oltre”, vedere cosa ci “sarà dopo” e dopo ancora.
Tanti “ciabot”, tanto verde, tanta campagna: una gran bella giornata.