“I Sentieri del Barolo”
Monforte d’Alba – Perno – Castiglione Falletto – Monforte d’Alba
(Italia – Monforte d’Alba)
sentiero che attraversa una lingua di terra che ci porterà a scoprire tre borghi meravigliosi con passaggi tra vigneti,
boschi, prati, coltivazioni e abbracciati all’orizzonte dall’intera catena delle Alpi
Località di partenza: Monforte d’Alba 480 m. (CN)
Località intermedia: Frazione Gramolere 400 m. (CN)
Località di arrivo: Castiglione Falletto 350 m. (CN)
Tempo richiesto: 2h 00’ percorso di andata e 2h 00’ percorso di ritorno
tempistica che non tiene conto della visita e del tour nel borgo di Perno e successivamente nel borgo di
Castiglione Falletto
Dislivello: 130 m.
Segnavia: n° 303
Livello di difficoltà: E [scala dei livelli]
Periodo: tutto l’anno
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli
Quando mi metto a preparare la grafica e poi a scrivere il testo della relazione di uno dei “Sentieri delle Langhe”,
non so mai bene da dove incominciare.
Mi resta difficile articolare le frasi per non essere ripetitivo.
Perché qui, in questi luoghi, qualunque sentiero andremo a percorrere, riserva qualcosa di meraviglioso, tra scorci,
colline, borghi, vigneti, montagne, campagna, cascinali, ciabot, colori, è sempre diverso in ogni stagione dell’anno.
Oggi, in una giornata tipicamente invernale, immersi nella nebbia che ha reso il panorama particolarmente magico e
misterioso, abbiamo percorso il sentiero n° 303
Un sentiero che partendo da Monforte d’Alba, ci porta in frazione Perno fino a giungere a Castiglione Falletto.
Troveremo due panchine giganti, due piccole cappelle, due fontane, un percorso e un terreno che si alterna dalle vie
in acciottolato alla classica strada poderale di campagna, dai sentieri nel bosco, all’immancabile passaggio lungo i filari
dei vigneti, il tutto “condito” da una vista pazzesca.
Mettetevi comodi che anche questa volta abbiamo un bel pò di cose da dirci.
Benvenuti o ben tornati sulle pagine del nostro sito.
Arriviamo a Monforte d’Alba sul presto di una mattina di inizio gennaio e il programma è quello di raggiungere il
borgo di Castiglione Falletto percorrendo per l’intera tratta il sentiero n° 303
Il punto di partenza è Piazza Umberto I, dove andremo a risalire la strada in acciottolato di via Vittorio Emanuele II
che passa accanto alle case di questo borgo considerato e premiato come uno tra i più belli d’Italia,
(a questo link trovate la relazione completa).
La strada si inerpica diventando via Circonvallazione e su asfalto l’andremo a risalire fino a raggiungere dopo circa 10
minuti, la prima “panchina dei giganti” che troviamo alla nostra sinistra.
E’ una panchina dal colore bordeaux, posata il 25 settembre dell’anno 2015 e realizzata con il contributo di alcune
aziende e associazioni di Monforte d’Alba.
Come d’abitudine queste “panchine giganti” vengono posizionate in posti particolarmente panoramici: in questo caso
la visuale è sul borgo storico di Monforte d’Alba.
Accanto alla panchina troviamo una botte con all’interno delle matite giganti colorate che danno un tocco di originalità
a questo piccolo parco rendendolo particolarmente romantico e piacevole.
Proseguiamo sempre su strada asfaltata andando a lambire i primi vigneti, seguendo le frecce con le indicazioni che
riportano il numero del sentiero di oggi, il 303 in direzione Perno e Castiglione Falletto.
Giungiamo in 10 minuti a un bivio, dove gireremo a sinistra lasciando la strada asfaltata per prendere una poderale
che in lieve salita ci porterà tra le vigne.
Qui alla nostra sinistra si apre una vista molto bella su tutta la Valle Tanaro con all’orizzonte l’intera catena delle Alpi
dalla quale svetta in modo inconfondibile il Monviso con la sua punta, quasi a voler toccare il cielo.
In queste prime ore della mattina, i nostri primi passaggi tra i vigneti offrono un gioco di colori molto particolare formato
dal bianco della nebbia, dall’azzurro del cielo dove il sole cerca in qualche modo di “farsi largo”, e il colore marrone
del terreno.
La poderale piacevole e rilassante ci conduce nei pressi della località Ginestra, dove scendendo sulla sinistra e
attraversando un bosco, curiosamente troviamo diverse scarpe appese ai rami degli alberi…
Alla nostra sinistra intravvediamo la sommità di alcune colline che fuoriescono dalla nebbia che le avvolge e le
maschera quasi per intero.
Nebbia nella quale ci andremo presto a immergere anche noi, e che ci accompagnerà per tutta la giornata
rendendo questo trekking forse un pò meno panoramico, ma di grande fascino.
Il bello di questi luoghi è poterli visitare in ogni stagione dell’anno, dove variano i colori, cambiano i profumi,
cambia l’ambiente e si provano sensazioni differenti e sempre piacevoli.
Oggi molte forme le “intravvediamo” all’orizzonte e man mano che ci avviciniamo diventano più concrete.
Gli alberi completamente spogli con i rami dal colore marrone scuro, quasi nero, che si alzano nel bianco della nebbia
attraversata da alcuni timidi raggi di sole, riescono a farci emozionare.
Passeggiamo senza incontrare nessuno, e le indicazioni lungo la tratta sono sempre presenti, molto chiare e ben
disposte, alternandosi tra i cartelli e i classici bollini “bianchi e rossi”.
La poderale si trasforma in un ampio sentiero che si dirama lungo le vigne dove compaiono i primi due “ciabot”.
Parliamo di piccole e caratteristiche casette in pietra e mattoni, piuttosto diffuse in questi luoghi.
Con il termine piemontese “ciabot” si intendono delle semplici costruzioni che nel passato servivano come luogo di
riposo per i contadini.
Spesso non potendo far ritorno a casa, dopo la giornata lavorativa, i contadini trascorrevano le ore serali e la notte
all’interno di queste casette.
Oggi i “ciabot” vengono utilizzati come luogo di deposito per gli attrezzi della campagna e sono diventati parte integrante
di questo territorio.
Stiamo attraversando una lingua di terra che ci porterà verso il piccolo borgo di Perno, un crocevia meraviglioso:
a nord Castiglione Falletto, a sud Monforte d’Alba, a ovest Barolo, a est Serralunga d’Alba.
Una valle che si alterna tra boschi, coltivazioni, prati, vigneti e abbracciata dall’intero arco alpino.
Questo luogo sul quale stiamo camminando è composto da terreni spesso aridi e pietrosi che però essendo
abbastanza miti d’inverno e ventilati in estate, si adattano alla coltivazione delle viti, che qui hanno trovato una
collocazione perfetta.
Tali caratteristiche, unite alla capacità e saggezza di chi conosce alla perfezione questi ambienti, ha reso il vino di
questi luoghi, famoso nel mondo intero.
Le Langhe sono patrimonio dell’Unesco.
Dopo aver attraversato una prima vasta estensione di vigneti, il sentiero ci porta in frazione Gramolere, un minuscolo
borgo formato da pochissime case e dove troviamo la seconda panchina dei giganti, posata su un prato dal quale
si gode e si può ammirare una vista incredibile.
Davanti ai nostri occhi le colline che scendono e si disperdono verso Perno, Castiglione Falletto e Barolo.
Uno scenario paragonabile a un quadro dipinto su tela: il trekking di oggi è molto molto panoramico.
Poco distante dalla seconda panchina dei giganti troviamo la Fontana delle Gramolere costruita nell’anno 1982 e dove
un cartello riporta la seguente dicitura: “acqua fresca, anima della terra”, ricordando il valore spesso dimenticato di
questo tesoro indispensabile per la vita.
Seguendo le indicazioni, in 15 minuti dalla Frazione di Gramolere, arriviamo nel piccolo paese di Perno di Monforte d’Alba
che conta circa 80 abitanti.
In realtà il sentiero n° 303 lambisce Perno, ma vi consiglio una breve deviazione, anche solo di pochi minuti per
girare intorno alle mura del castello medioevale che domina l’intero paese particolarmente tranquillo e abitato da
circa 80 persone.
Riprendendo il sentiero, dopo aver lasciato Perno, raggiungiamo in pochi minuti l’antica Cappella di Santo Stefano
che troviamo alla sinistra del nostro percorso con un “giro d’orizzonte” che anche in questo caso è grandioso.
Pensate che la visuale da qui si estende dalle colline di Monforte a quelle di Novello, La Morra, Castione Falletto e
Diano D’Alba.
Un giro di trekking molto vario come tipologia di percorso e anche come ambiente, perché in breve andremo a scendere
lungo i filari per addentrarci in un fitto bosco.
Il terreno si trasforma in un tappeto infinito di foglie, mentre ai lati possiamo ammirare il muschio, i funghi e le gocce
d’acqua posate sulle foglie delle piante di una giornata particolarmente umida.
Le tele dei ragni costruite tra i rami delle piante sono particolarmente visibili con centinaia di minuscole goccioline d’acqua.
Sapendo osservare l’ambiente che ci circonda e rallentando l’assurdo stile di vita frenetico dal quale purtroppo
siamo coinvolti, si riscoprono particolari semplici che abbiamo dimenticato e dei quali non siamo neppure più capaci a
farci caso.
Un vero peccato, perchè il mondo è fatto anche da queste piccole e forse banali rappresentazioni che però
andrebbero fatte riscoprire ai nostri bambini, insegnando loro che c’è anche “altro” oltre al progresso e alle
continue novità.
Il bosco lo attraversiamo in circa 15 minuti, con sali scendi modesti e poco impegnativi, trovando una piccola fontana
che quasi si materializza dal nulla.
Arriviamo così in località Bussia, dove andremo a prendere la strada statale che in circa 20 minuti ci conduce al
Borgo di Castiglione Falletto riconoscibile dal suo castello a struttura quadrangolare con le torri a pianta circolare,
caratteristica questa piuttosto particolare.
Infatti i castelli dei paesi vicini, hanno quasi tutti torri angolari, quadrate o poligonali.
Castiglione Falletto è uno dei paesi della Langa del Barolo e si presenta come un borgo ordinato e piacevole,
con le strade in acciottolato che conducono verso la parte vecchia e più rinomata del paese dove troviamo la
chiesa di S. Lorenzo, la Cappella di S. Anna, e nella zona del municipio Piazza Belvedere con una terrazza dalla quale
si può ammirare una visuale aperta e piacevolissima sulle colline in direzione del borgo di Barolo.
Il sentiero n° 303 che da Monforte d’Alba conduce fino a Castiglione Falletto, lo si percorre in circa 2 ore di cammino.
Noi abbiamo impiegato più tempo, ma ci siamo fermati svariate volte per scattare fotografie ed effettuare riprese video.
Il rientro avviene lungo lo stesso percorso affrontato in andata.
Anche questa volta siamo restati soddisfatti e piacevolmente impressionati.
Le Langhe sono luoghi che quasi non hanno bisogno di presentazioni data la loro bellezza e il loro grande valore sia
dal punto di vista storico, che dal punto di vista paesaggistico.
La nebbia e il calare della sera ha reso molto suggestiva una giornata particolare, diversa dal solito, con ambienti
spesso mascherati che si sono materializzati davanti a noi all’ultimo istante.
In fase di rientro, nella piccola frazione di Gramolere, ci siamo fermati ad osservare una vecchia casa disabitata e
quasi completamente da ristrutturare.
I nostri occhi l’hanno immaginata e ridisegnata completamente, e il pensiero è corso a quanto dev’essere piacevole
vivere in queste zone, immerse nel silenzio, nella pace, nella natura e con visuali e panorami da cartolina.
Sognare è lecito, sarebbe ancora più bello trasformare tutto questo in una grandiosa realtà.
Relazione, fotografie e riprese video di: Michele Giordano e Elfrida Martinat
Note: il sentiero n° 303 che da Monforte d’Alba conduce a Castiglione Falletto passando per il piccolo paese di Perno,
è molto panoramico con una vista aperta sulle colline, sulle Alpi e sulla Valle Tanaro.
Percorso che varia da strada poderale a sentiero, da lunghi passaggi nei vigneti a passaggi nei boschi attraversando
tre borghi meravigliosi.
Cammino piacevole, mai faticoso, ben segnalato e arricchito da due panchine giganti sulle quali ci si siede per guardare
e gustare dei panorami da favola.