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“I Sentieri del Barolo”
Serralunga d’Alba – Montelupo Albese – Serralunga d’Alba
(Italia – Serralunga d’Alba)
trekking che sale e scende tra le colline, con panorami bellissimi e che ci porta in un borgo molto particolare,
interamente dedicato al lupo.

Nel nostro caso, gli accesi colori primaverili, hanno dato un tocco ulteriore di magia

sentiero Serralunga d'Alba - Montelupo Albese


Località di partenza:
 Serralunga d’Alba 414 m.

Località di arrivo: Montelupo Albese 564 m.
Tempo richiesto: 2h 15 minuti percorso di andata e 2h 15 minuti per il percorso di ritorno,
tempistica che non tiene conto della visita all’interno del Borgo di Montelupo Albese
Dislivello: approssimativamente 200 m.
Segnavia: n° 304 nella parte iniziale del percorso;
n° 306 fino all’arrivo a Montelupo Albese
Livello di difficoltà: E [scala dei livelli]
Periodo: tutto l’anno
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

montelupo albese

Siamo ritornati per un nuovo giro di trekking in queste terre meravigliose, sù e giù per le Langhe.
Luoghi affascinanti che ogni volta e in ogni stagione sono capaci di sorprenderci.
Paesaggi che si snodano tra il sinuoso andamento delle colline, e le infinite coltivazioni di vigneti che si alternano
a coltivazioni di noccioleti.

Borghi e panorami incredibili si disperdono a vista d’occhio fino a sconfinare nell’arco alpino.
Questi sono posti che accontentano tutti: dai naturalisti che amano l’ambiente di campagna, agli artisti che si lasciano
ispirare catturando scorci di bellissimi paesaggi, dagli amanti della enogastronomia locale, agli appassionati di arte
e architettura.

Inizia qui, in una giornata del mese di aprile, il nuovo viaggio di oggi, un altro trekking da favola, tanti colori,
tanti ambienti, tante storie, e grandiosi messaggi d’amore, oggi più necessari che mai.

Benvenuti o bentornati sulle pagine del nostro sito internet.

Stiamo poco per volta cercando di mappare, raccontare e documentare l’ampia rete di sentieri che salgono e
scendono le infinite colline di questi luoghi ricchi di magia.

Veniamo in questi posti in ogni stagione dell’anno e oggi siamo accolti e deliziati dal pieno della fioritura di primavera,
con colori accesi e allo stesso tempo delicati.

Il punto di partenza è il borgo di Serralunga d’Alba, accogliente, molto curato, con le sue strade in acciottolato e poste
a raggiera che si dirigono verso l’imponente castello, che ha il compito di “custodire e proteggere” l’intero paese.

Da piazzetta Belvedere a Serralunga d’Alba, si apprezza fin da subito una visuale strepitosa verso le colline di
Castiglione Falletto, di La Morra e verso l’intera catena delle Alpi.

Inizia qui, da questa piazza il nostro trekking.
Andiamo a prendere via XX Settembre, seguendo le indicazioni del sentiero n° 304 che troviamo sul cartello bianco e
rosso a forma di freccia, posto nella zona della stazione di ricarica delle mountain bike del percorso “bar to bar”.

La destinazione di oggi è il paese di Montelupo Albese che curiosamente non troviamo indicato sui cartelli fino a
ben oltre la metà del percorso.

Ma questo non rappresenta un problema, perché ci affideremo fin da subito alle indicazioni per Sinio che tralasceremo
solo quando compariranno quelle per Montelupo.

Ci incamminiamo per circa 5 minuti su strada asfaltata lungo via XX Settembre (che diventa poco dopo via
Giuseppe Mazzini).

Alla nostra sinistra restiamo “stregati” dalla vista panoramica completamente aperta su una parte delle colline della Langa,
dove individuiamo chiaramente il paese di Castiglione Falletto, e dietro quello di La Morra che “sbucano” dagli infiniti
filari dei prestigiosi vigneti.

All’orizzonte l’intera catena delle Alpi, oggi ben visibile in una giornata particolarmente limpida.

Questo tratto di strada asfaltata l’andremo ad abbandonare dopo poco, girando a destra in corrispondenza
dell’indicazione per la frazione Cerrati.

Inizia qui la mulattiera segnalata con il sentiero n° 306 che scende accanto a dei vigneti e ci porta poco dopo a
lambire due “ciabot”, di cui uno ha un’ampia tettoia, sotto la quale c’è un tavolo di legno con due panche,
dov’è possibile sedersi e apprezzare l’ambiente che ci circonda.

Il “ciabot” è un termine piemontese che identifica delle vecchie casette in pietra che sono disseminate un pò
ovunque nella campagna tra queste colline.

In passato sono servite come luogo di riparo e di riposo per i contadini che abitando lontano, non avevano la possibilità
di rientrare a casa dopo la lunga giornata di lavoro nei campi.

Ma la funzione del “ciabot” è spesso stata anche quella di deposito di riserve d’acqua, che veniva successivamente
utilizzata e prelevata per innaffiare nei periodi di prolungata siccità.

Oggi i “ciabot” servono come deposito di attrezzature agricole.
Il percorso è ben segnalato con una continua alternanza di frecce e simboli rossi e bianchi.

Poco dopo aver superato i ciabot, abbandoneremo la poderale per proseguire su un sentiero che si inoltra all’interno
di un bosco per poi risbucare su una strada sterrata che torna a scendere tra i vigneti.

Alla nostra destra si intravvede all’orizzonte il paese di Sinio che da qui dista ancora un’ora abbondante.
Dopo un breve tratto in piano, si giunge nei pressi del Torrente Talloria che andremo facilmente ad attraversare,
per arrivare successivamente nei pressi della Cappella Campestre di S. Antonio da
Padova che si trova sul
bordo della strada provinciale.

Questo antico edificio religioso costruito nel seicento, ha la funzione di proteggere i bambini orfani, i bambini ammalati
e le donne incinte o sterili.

E’ in questa zona, poco distante dal Torrente Talloria che troviamo le prime indicazioni per Montelupo
(sentiero n° 306).

Attraversiamo la strada provinciale e risaliamo un breve tratto di strada asfaltata che ben presto si trasforma
in strada poderale in terra battuta, entrando così tra le colline siniesi.

Uno sguardo all’indietro ci permette di vedere il castello del borgo di Serralunga d’Alba posto sulla sommità della
collina che abbiamo da poco disceso.

Accanto a noi il verde dell’erba e il bianco candido dei fiori di una pianta da frutta, rendono ancora più magico
l’ambiente in questo tratto di sentiero che dolcemente si inerpica tra i vigneti, misti a noccioleti.

Che vista da questo posto: tutte le colline, i vari paesini e le varie borgate disseminate qua e là nell’incanto di
luoghi conosciuti e famosi anche all’estero, non a caso patrimonio mondiale dell’Unesco.

la vista verso il borgo di Serralunga d'Alba

Ampie coltivazioni di noccioleti e fiori gialli, ci accompagnano in questa parte del percorso che in breve ci porterà
nei pressi di un’ampia zona che è stata da poco ricostruita e attrezzata per lo sviluppo e crescita di piccole piantine
e nuovi filari di vigneti.

Centinaia di pali tutti allineati e sistemati uno accanto all’altro, perfettamente equidistanti, testimoniano la capacità e
l’attenzione delle persone che di questo mestiere ne hanno fatto una ragione di vita.

Piccole piantine di viti, alte poco più di una spanna dal terreno e saggiamente legate a tondini di ferro, rappresentano
la “vita che comincia”.

In questo ambiente rilassante, silenzioso, riscaldato dal tepore del sole, tra vigneti alla nostra destra e noccioleti
alla nostra sinistra, proseguiamo il nostro cammino fino a giungere nei pressi di alcuni cascinali posti su un terrapieno
con una vista incantevole.

E’ lecito sognare e immaginare di possedere uno di questi cascinali, completamente ristrutturato, per poter venire
a vivere in questi luoghi di pace, formati da campagna, silenzio, colori e con un panorama che viene invidiato da tutti
quelli che passano di qui.

Lambiamo un pollaio e su ampia poderale proseguiamo incontrando un vecchio cartello in legno che ci ricorda
che siamo su uno dei sentieri della Langa e del Barolo.

Ci fermiamo ad osservare un noce con i rami che risalgono verso l’azzurro del cielo e ancora completamente spogli
dall’inverno appena trascorso.

Arriviamo così a un bivio dove giriamo a sinistra e abbandoniamo definitivamente il sentiero che alla nostra destra,
ci porterebbe in direzione di Sinio.

Andiamo a percorrere un tratto di strada asfaltata denominata via Dei Pini.
Alla nostra destra essendo su una parte alta del cammino, intravvediamo le varie piante in fiore sparse un pò ovunque
tra le colline e le tortuose strade poderali che si disperdono tra le varie borgate.

All’orizzonte ecco che si materializza il paese di Montelupo Albese, posto sulla sommità di una collina, fra due strette valli,
che lo rende una “terrazza panoramica” di grande bellezza e prestigio.

Via dei Pini è una strada asfaltata, poco trafficata che fa parte della “strada romantica delle Langhe e del Roero”.
L’andremo a percorrere per intero in circa 20 minuti, fino a giungere a un bivio dove gireremo a sinistra prendendo
via Tagliata e successivamente via Della Langa per arrivare all’interno del paese di Montelupo Albese.

Sono tutti caratteristici i borghi della Langa e anche Montelupo Albese conferma questa tendenza.
Piccolo, con meno di 500 abitanti, a circa 10 km da Alba, Montelupo ci accoglie con decine di “murales” disegnati da
pittori provenienti da varie parti d’Italia, che con fantasia e professionalità, hanno riprodotto il tema del lupo, andando
a ricreare nelle vie del paese un’atmosfera magica e fiabesca.

Una mappa indica i punti delle varie strade del borgo, dov’è possibile apprezzare i molti “murales di Montelupo Albese”,
nati da un progetto nell’anno 2011 in continuo sviluppo ed evoluzione.

Molte fiabe che riproducono le storie del lupo, sono scritte su pannelli posti lungo le strade, andando ad arricchire un
luogo veramente particolare.

Le stradine strette e in acciottolato ci portano in Piazzetta Belvedere Michele Ferrero, dalla quale si apprezza una vista
grandiosa: a est troviamo le colline dove viene coltivato il dolcetto, con i paesi di Rodello, Borgomale e Lequio Berria,
mentre dalla parte opposta troviamo i castelli di Grinzane Cavour, Castiglione Falletto e Serralunga d’Alba.

Luoghi di particolare bellezza e grande fascino.
All’orizzonte l’intera catena delle Alpi occidentali con il Monviso, il Monte Rosa e il Cervino.

Non potevano certo mancare tre sentieri denominati “sentiero del lupo” che si sviluppano ai piedi della collina sulla
quale è arroccato il paese.

Percorsi ben segnalati di lunghezza variabile tra loro, che andremo ad esplorare e documentare sul sito, nei prossimi
trekking previsti in queste zone.

Accanto a Piazzetta Belvedere formata da un ampio lastricato e dall’immancabile riproduzione della sagoma del lupo,
troviamo una piccola area di gioco per i bambini e un armadietto in legno dal quale è possibile prendere e posare
dei libri di lettura.

Poco distante la stazione di ricarica gratuita per le e-bike, con la possibilità inquadrando un QRcode, di collegarsi a
un sito internet che indica dove sono posizionate le altre colonnine di ricarica nei vari paesi delle Langhe e del Roero.

Tanti piccoli accorgimenti, che avvalorano il prestigio di questi luoghi, rendendo particolarmente gradevole il passaggio
in zone che credetemi e scusatemi se mi ripeto, sono davvero bellissime.

Addentrandoci tra le vie passiamo accanto a edifici antichi, vecchie chiese, raggiungibili tramite le strette stradine
dove ci fermiamo a leggere molte storie, riguardanti il lupo e altre riguardanti le leggende del paese.

Mi soffermo in particolare su un murales disegnato da un certo Pino, che voglio condividere con voi, dedicando queste
parole a tutte le donne che visitano e leggono le pagine del nostro sito.

“Nell’averti accanto ogni giorno con la consapevolezza di essere parte integrante di te.
Amore rinchiuso in un brivido del primo bacio… un guizzo di magia.
I battiti del cuore persi in incredibili messaggi d’affetto, fino a smarrirci negli spazi sconfinati della nostra fantasia
in un frullato di emozioni e gran voglia di stare bene insieme”
.

Dopo una piacevole sosta a Montelupo Albese, riprendiamo via Dei Pini in direzione di Sinio, andando a ripetere a
ritroso il percorso dell’andata.

In fase di rientro lungo il sentiero, abbiamo incontrato per caso e ci siamo fermati ad ascoltare un anziano
signore del luogo.

Ci ha raccontato e spiegato (dopo oltre 60 anni di lavoro in queste campagne), alcuni “segreti” e il tanto impegno che
queste coltivazioni richiedono, in ogni giorno dell’anno, con l’avvicendarsi delle stagioni e le differenti strategie
da adottare.

Il sentiero n° 304 e 306 che abbiamo percorso oggi, da Serralunga d’Alba a Montelupo Albese, io lo ribattezzerei
“il sentiero dei noccioleti”, per le tante ed estese coltivazioni che abbiamo trovato.

Un sentiero che ci ha ampiamente appagato, regalandoci ancora una volta degli scenari da favola in posti di una
bellezza incredibile.

I colori primaverili hanno deliziato e arricchito un ambiente di alto valore e di alto prestigio.
E’ difficile se non impossibile consigliare quale trekking scegliere tra i tanti presenti in queste zone.
Sono tutti particolari, tutti emozionanti, tutti diversi e tutti conducono in borghi antichi, bellissimi, accoglienti,
piacevoli e caratteristici.

sentiero Serralunga d'Alba - montelupo albese
sentiero Serralunga d'Alba - montelupo albese

Si conclude così una delle prime calde giornate primaverili dell’anno, ricca di momenti incantevoli, fotografie e colori,
con il pensiero che corre verso il prossimo giro che andremo a breve a descrivere e documentare all’interno
del nostro sito.

Un’ultima nota della giornata di oggi.
In fase di rientro abbiamo trovato lungo il sentiero un gatto, che prima ci ha sbarrato la strada, poi si è messo a giocare
con noi, e successivamente ci ha accompagnato per un breve tratto del percorso.

Dedico a questo grazioso animaletto la foto del “protagonista di oggi”.
Una carezza a una creatura che senza chiedere nulla in cambio, ci ha regalato un gesto d’amore.
Anche da lui c’è da imparare.

Relazione, fotografie e riprese aeree di: Michele Giordano e Elfrida Martinat


Note:
il sentiero che da Serralunga d’Alba conduce a Montelupo Albese è un percorso che attraversa ampi
vigneti e grandi coltivazioni di noccioleti.

Un sali scendi continuo, mai faticoso, piacevole e con paesaggi e panorami da incanto, che si alternano tra le
sinuose colline, per giungere ai tanti borghi “posati qua e là”, per arrivare fino all’intera catena delle Alpi,
ben visibile all’orizzonte.

La tratta è sempre ben segnalata con frecce e bollini rossi e bianchi, che permettono un chiaro e ben definito
orientamento.

Montelupo Albese è un borgo particolare, diverso da tutti gli altri, arricchito dai tanti “murales” che hanno saputo
donare un tocco di magia e di poesia.